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ASTERIA, l’internazionalizzazione passa anche dalla Croazia

di | in: dalla Città

SAN BENEDETTO TR. (AP), 23 marzo 2010 – Questa mattina una delegazione proveniente dalla Croazia visita il Piceno con l’obiettivo di valutare da vicino concrete possibilità di cooperazione con il distretto agro-ittico-alimentare. La delegazione, composta da Cvijetko Zorovi? Direttore per la promozione degli investimenti di Zagabria e Vjeran Nikoli? Responsabile del settore agroalimentare della stessa città viene ricevuta da ASTERIA Istituto per lo Sviluppo Tecnologico e la Ricerca Applicata che ha promosso l’incontro d’intesa con la Fideas di Offida.

Il mercato dell’Europa centro-orientale e dei Balcani, nell’attuale fase di sfavorevole congiuntura economica, sembrerebbe infatti resistere meglio rispetto ad altre aree strategiche per il Made in Italy rappresentando così un’area di particolare interesse per le piccole e medie imprese italiane, e picene, localizzate sul versante adriatico.

L’incontro con la delegazione, dunque, è volto alla valutazione delle reciproche opportunità di partnership con la Croazia che troverà in Asteria un valido referente in quanto centro d’eccellenza per la ricerca ed il trasferimento tecnologico del comparto agroalimentare, ittico, ambientale e delle energie da fonti rinnovabili.

Dopo l’illustrazione delle attività dell’Istituto la delegazione viene accompagnata all’interno della struttura per conoscere concretamente il suo modus operandi e quindi valutare l’opportunità di sviluppo di sinergie efficaci in ambito di innovazione e trasferimento tecnologico.    Secondo gli ultimi dati diffusi da Mondimpresa, l’agenzia per la mondializzazione dell’impresa del sistema italiano delle Camere di Commercio, l’interscambio commerciale fra l’Italia e la Croazia è caratterizzato dal saldo positivo a favore dell’Italia, che costituisce per la Croazia il più importante partner commerciale, ma anche un investitore diretto. L’economia croata, nell’affrontare la transizione dal sistema centralizzato comunista verso un sistema ad economia di mercato, ha subito il peso e le conseguenze della guerra, che ne hanno accentuato i problemi e le difficoltà nello sviluppo. Tuttavia, in seguito ad un severo piano di stabilizzazione varato nel 1993, la situazione economica, grazie anche ad una ritrovata stabilità sul fronte dei prezzi, ha favorito buone prospettive di crescita, guidate da una forte incidenza del settore manifatturiero e dei servizi.




23 Marzo 2010 alle 16:15 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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