Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 18:07 di Dom 19 Mag 2024

Vasco Bendini. Il tempo, la luce.

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano


MILANO – È plausibile pensare la pittura come simbiosi? Instaurare una relazione prima estetica e poi biologica tra l’opera d’arte e il suo interlocutore è come ascoltare due battiti all’unisono.

Le opere recenti di Vasco Bendini sono oggi, ancora, una sorpresa: si stabilizzano su lunghezze d’onda nuove, rispetto ad una imponente ricerca che dura da sessant’anni.

Stimolano nuovi spazi mentali e trasmettono una lucidità inconsapevole che prima di tutto è insita nella creazione dell’opera: tele rarefatte che invitano alle essenziali matrici di bianco, nero, giallo.

Con delle trasposizioni da nuclei cerebrali a nuclei dipinti, Bendini stabilisce una inedita distanza tra il sé e l’opera al momento del crescere dell’immagine: nitore ed equilibrio estremi prendono il posto delle profondità, a tratti oscure ma avvolgenti, del passato.

Opere che si presentano, secondo l’artista, “con autorità perfettamente intellegibile”: ed è così che la condizione mentale da armonia anche al respiro fisico, come un principio eterico.

L’osservatore instaura un rapporto quasi mutuale con le forme, fluide e in equilibrio, in cui bianchi farinosi e mistici rivelano nuovi albori; questi quadri trasmettono una innata condizione di grazia, sono primordio e confine rispetto al reale e, come afferma Bendini “il limite si delinea nel fuori, e la soglia mi appare come un’intima tana, dove la luce ti acceca”.



Vasco Bendini. Il tempo, la luce.

a cura di Flaminio Gualdoni

Galleria Bianconi

Via Lecco 20, Milano

Info: www.galleriabianconi.com

fino al 20 novembre 2010






1 Novembre 2010 alle 21:26 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata