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Musicultura, audizioni live al penultimo step. Il Sisme va a Massimo Moi

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano

Massimo Moi_© 2011 www.ilmascalzone.it – foto E. Sabbatini

MACERATA, 2011-02-12 – La serata di sabato ha visto avvicendarsi sul palco del teatro della Filarmonica cinque degli undici artisti ancora in attesa di esibirsi.

L’atmosfera si scalda subito con i Said Quartet Experience una commistione tra funk, raggae, r&b. Voce e chitarra, supportato da contrabbasso, percussioni, chitarra acustica e seconda voce, il vocalist di origini marocchine fonde assieme una moltitudine di colori che vanno dall’afrosound ad accenni di fusion che tralasciano però la parte più aspra riconducibile all’elemento rock. La ritmica, l’estensione vocale che a tratti ricorda in versione maschile le sonorità di Tracy Chapman, la bellezza dei testi conferiscono alla performance struttura e impegno. Il terzo pezzo è davvero ben riuscito e si assiste, assieme agli arpeggi jazz della chitarra, ad un dialogo giocoso tra la prima voce e la seconda che negli alti si abbandona ad un affilato falsetto.

Dopo Said e la sua band, è la volta di Artù cantautore romano, ironico che assorbe molto della lezione di Rino Gaetano e porta in scena chitarra classica, elettrica, voce e  batteria, un sound accattivante e un po’ rude dove però i testi sono molto fluidi e musicali. L’uso della rima sembra infatti quasi una prerogativa compositiva che però ahimè a volte costruisce eccentricità un po’ forzose.

Il teatro prende un lungo respiro dopo l’energia diversa ma contagiosa delle prime due esibizioni e si rilassa con Katres voce già conosciuta al pubblico di Musicultura per la sua presenza già nella scorsa edizione. La formazione, rispetto a quella dello scorso anno pare essersi asciugata, infatti accompagna la sua voce con una chitarra acustica e una sfumata dodici corde. L’eleganza stilistico espressiva viene rinnovata e potenziata, l’artista appare cresciuta e convincente, la sintesi strumentale conferisce una buona ritmica ed una struttura che sorregge efficacemente la bella voce.

Usciamo dalla stanza intimista di Katres per approdare al cantautorato classico di Massimo Moi, piano e voce, basso elettrico, chitarra, batteria. La forma canzone è quella classica; alla strofa segue il ritornello il cui climax si raggiunge con l’assolo di chitarra o di pianoforte. Gli scenari descritti sono anche ben fotografati ma vi è una certa prevedibilità compositiva. Nonostante i testi, a mio avviso, lambiscano appena l’introspezione che si confà ad un cantautore, il premio Sisme viene consegnato a lui. Incredulità in sala e nella chat on line.

A chiudere, i freschi Verdì, il pop che aspira ad un popular rock. Voce femminile, basso, batteria, chitarre e tastiera. C’è molto Avril Lavigne style sebbene il risultato sonoro sia meno imponente. La voce che nelle note medio basse assume una certa consistenza, in quelle alte sfocia in aritmie che non si intende bene se siano cercate o no. Rimane in ogni caso uno stile fresco e orecchiabile, radiofonico e una buona presenza scenica.

Questo pomeriggio si esibiranno gli ultimi sei artisti. Dopo di che la commissione d’ascolto effettuerà una selezione fino a disporre di 16 nominativi, i finalisti che verranno ulteriormente scremati dal Comitato Artistico di Garanzia. Gli ultimi 8 calceranno il prestigioso palco dello Sferisterio di Macerata nelle tre serate del 17, 18 e 19 giugno.   


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_© 2011 www.ilmascalzone.it – foto E. Sabbatini




14 Febbraio 2011 alle 0:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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