Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 10:21 di Ven 17 Mag 2024

Musicultura, nel pomeriggio di domenica il Premio Sisme va al Quartet di Matteo Sperandio

di | in: Primo Piano

Matteo Sperandio and the Quartet

MACERATA – Nel pomeriggio di domenica si è chiusa la seconda settimana di audizioni del Musicultura festival. Altri sei artisti hanno calcato il palco e proposto la propria ricerca musicale sempre in bilico tra tradizione e sperimentazione.

In apertura i siciliani Corimè che utilizzano il tempo a disposizione per proporre tre brani che traccino il percorso personale compiuto negli ultimi anni di carriera. Il quintetto, la cui formazione si compone di chitarra, basso acustico, violino, violoncello, percussioni e voce, esplora la ritmica popolare e la contamina con accenni a tradizioni musicali differenti. Gli archi ben orchestrati e la sessione ritmica affidata agli assoli del percussionista-cantante, conferiscono ai pezzi una duplicità stilistica: la rudezza battente e la vena classico-popolare. Il secondo brano libera il testo dalla costrizione metrica musicale ed è di fatti l’unico pezzo proposto che fa nascere musica e testo in momenti differenti.

Il sound cambia totalmente quando, abbandonati i luoghi tradizionali dell’isola di Cariddi, scivoliamo nel mondo giocoso di Marta Gi and the Gi Monkeys, synth, batteria, basso e female voice. Il loro Psycho-pop è una commistione di drum&bass ed influenze elettropop in cui la semplicità del testo che si affida a parole ormai trite (cuore, amore), spinge ad un dialogo divertente tra originalità musicale e utilizzo della voce. Ad un orecchio attento non sfugge di sicuro una certa affinità con uno stile vocale ormai consolidato che va dalla partenopea Meg ormai approdata a sonorità elettroniche, alla più classicheggiante Anna Basso degli ahimè scomparsi Dottor Livingstone. Buona la tensione ritmica.

Di nuovo un cambio strutturale nella proposta musicale pomeridiana quando sul palco salgono i Sindrome di Peter Pan, due chitarre, basso, batteria e voce. La band si presenta sul palco senza cantante il quale entra subito dopo in accappatoio e con la schiuma da barba sul volto. Sicuramente scenici. Tra rock classico e ska propongono un sound coinvolgente che però non dimentica un certo impegno sociale. Il secondo pezzo si apre con una strombettata carnevalesca dell’inno nazionale italiano in cui i membri coprono chi la bocca, chi gli occhi e chi le orecchie. È il loro “Benvenuti a Babele”, bel giro di basso e assolo di chitarra. Il ritmo gitano ricorda un po’ la Bandabardò.


L’atmosfera però è destinata a cambiare ancora.

Quando già sul palco prendono posto un contrabbasso, un violoncello, piano, violino e chitarra non si può non aspettarsi una complessità sonora da musica classica. E l’attesa non viene delusa. Matteo Sperandio and the Quartet sono infatti un complesso da camera che ci ricorda come la musica classica non si distanzi poi tanto dalla vena popolare. La voce da tenore leggero, l’ottimo fraseggio e la musicalità del testo evocano atmosfere cantautorali fortemente espressive. I testi pungenti sebbene giocosi, una buona pienezza sonora, la pulizia del suono anche a fronte della velocità esecutiva raggiunta in certi passaggi, una ritmica che si affida al movimento degli archi, gli fanno meritatamente guadagnare il Premio Sisme.

Il cantautorato moderno prende parola quando ad esibirsi è La parte solida del cielo band che associa agli elementi della musica leggera batteria, chitarra acustica, chitarra elettrica e basso, due innesti più complessi come il sax e il pianoforte. È grazie agli assoli di quest’ultimi che la forma canzone classica abbandona un po’ la sua composizione tradizionale e si espande e completa. La voce dolente che pare sempre introdurre le canzoni sussurrando i pezzi, conferisce una certa oscurità ai testi, sempre impegnati ed intimisti.

A chiudere il secondo weekend è Ettore Giuradei, due chitarre, basso, batteria, piano e voce. Melodie orecchiabili sebbene una certa invasiva tristezza attraversa tutti i brani proposti. La band che ha partecipato al Premio Tenco ha il merito di tenere bene il palco e proporre una musica che esprime, attraverso i testi, fotografie ben definite e dettagliate.

L’appuntamento con Musicultura è ora per giovedì, serata in cui si recupererà quella persa datata domenica 30.

Galleria fotografica_© 2011 www.ilmascalzone.it – foto E. Sabbatini





8 Febbraio 2011 alle 18:49 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata