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Twilight Singers “Dynamite Steps”

di | in: Primo Piano, Recensioni

“Dynamite Steps” (Sub Pop, 2011)


Etichetta: Sub Pop
Brani: Last Night In Town / Be Invited / Waves / Get Lucky / On The Corner / Gunshots / She Was Stolen / Blackbird & The Fox / Never See No Devil / The Beginning Of The End / Dynamite Steps


Non c’è nulla di nuovo dentro il quinto lavoro firmato Twilight Singers, ma solo rock’n’roll tritabudella, cavalcate elettriche nei meandri più bui dell’anima, tirate al centro della notte col cuore in mano come solo Mr. Dulli sa fare. Personaggio autentico Greg Dulli, un eroe granitico come se ne trovano pochi. Lo ricordo nel backstage di un Arezzo Wave dirmi «il rock’n’roll, sai, mi ha rovinato la vita.. be’, no, me l’ha salvata». Uno dei pochi credibili superstiti di una grande stagione del rock (gli anni Novanta americani naturalmente), uno per cui una canzone può essere davvero questione di vita o di morte. Il nuovo “Dynamite Steps”, che arriva a cinque anni di distanza da “Powder Burns”, non propone novità di rilievo ma momenti da ricordare sì. Le canzoni suonano allo stesso tempo dolci e acide e vanno avanti in un’altalena emozionale che in taluni momenti – è il caso di Get LuckyOn The Corner, della quasi primalscreamiana Waves o della soul The Beginning Of The End, le tracce migliori dell’intero lavoro – mozza il fiato. Quella di Dulli è una ricetta sempreverde che non cambia pelle: saturazione e whisky, pene e grida, febbre e, per una volta, poco catrame (sembra impossibile ma pare proprio che il nostro abbia smesso di fumare). Non mancano duetti da incorniciare, Be Invited con l’amico di sempre Mark Lanegan, traccia più polverosa e ipnotica, e Blackbird & The Fox con Ani Di Franco. E non mancano nemmeno i punti di stanca, come la fin troppa prevedibile She Was Stolen o la title-track, momento più debole della raccolta.
Il solito saggio dice che Greg Dulli aveva dato il meglio di sé con gli Afghan Whigs e aveva già detto tutto ciò che aveva da dire su “Gentlemen”. Io che dello snobismo di certi saggi non ho mai saputo che farmene, dico che ogni volta che Greg Dulli canta vale la pena starlo ad ascoltare.





22 Febbraio 2011 alle 21:30 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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