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Articoli Taggati ‘ Sub Pop ’

Avi Buffalo “At Best Cuckhold”

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“At Best Cuckhold” (Sub Pop, 2014)

“At Best Cuckhold” permette agli Avi Buffalo di collocarsi tra i nomi più interessanti di quel genere a cavallo tra la classicità dell’Americana e le bizze dell’indie anni zero. I Wilco continuano a restare su un altro pianeta, ma Avigdor e i suoi hanno dalla loro la capacità di scrivere ballate romantiche con un appiccicoso gusto retrò. Forse il riferimento più azzeccato va cercato dall’altra parte dell’oceano: sono i Belle & Sebastian di Stuart Murdoch a fare capolino più di una volta tra le nuove tracce



Video della settimana

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Avi Buffalo “So What”



Low “The Invisible Way”

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“The Invisible Way” (Sub Pop, 2013)

Un disco di grande impatto emotivo, crudo quanto basta, un disco di canzoni ampie come voragini esistenziali ma capaci di richiudersi in un abbraccio melodico che stringe il cuore dell’ascoltatore. Brani come Plastic Cup o come Amethyst hanno l’enorme pregio di mostrare quanto la debolezza sia capace di splendere con personalità e di farsi musica solenne.



Dum Dum Girls, in arrivo cinque date italiane per la rivelazione firmata Sub Pop

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Dum Dum Girls “Only in dreams”

Sono ben cinque gli appuntamenti fissati per la vera rivelazione garage pop americana: Dum Dum Girls, quartetto californiano formatosi nel 2008 e subito osannato dai maggiori portali indie nel mondo. La band arriva in Italia a fine mese per promuovere ‘Only In Dreams’, secondo capolavoro targato Sub Pop Records, una magica connessione tra l’attitudine da […]



Twilight Singers “Dynamite Steps”

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“Dynamite Steps” (Sub Pop, 2011)

Non c’è nulla di nuovo dentro il quinto lavoro firmato Twilight Singers, ma solo rock’n’roll tritabudella, cavalcate elettriche nei meandri più bui dell’anima, tirate al centro della notte col cuore in mano come solo Mr. Dulli sa fare. Personaggio autentico Greg Dulli, un eroe granitico come se ne trovano pochi. Lo ricordo nel backstage di un Arezzo Wave dirmi «il rock’n’roll, sai, mi ha rovinato la vita.. be’, no, me l’ha salvata». Uno dei pochi credibili superstiti di una grande stagione del rock



Avi Buffalo “Avi Buffalo”

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Alla Sub Pop non sono diventati scemi di colpo. Se al primo ascolto questo disco vi sembra innocuo, leggerino e fastidiosamente estivo, dategli un’altra chance. Facendolo girare e rigirare, “Avi Buffalo” resta leggerino ed estivo ma riesce a farsi apprezzare per un pugno di canzoni belle nella loro giovane semplicità. Avi Buffalo sta per Avigdor Zahner-Isenberg, un ragazzino dalla voce stridula che non ha ancora vent’anni ma canta e suona la chitarra con scafata sicurezza. Con lui ci sono alcuni compagni delle superiori, Sheridan Riley alla batteria, Arin Fazio al basso e, soprattutto, Rebecca Coleman, pianista sì ma anche musa ispiratrice di Avigdor che, stando a quel che si racconta in giro, ha scritto per lei tutti i testi sentimentali del disco



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