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Le storiche processioni del Cristo Morto a Monteprandone e Ripatransone

di | in: Primo Piano

Processione del Cristo Morto a Monteprandone

MONTEPRANDONE – VENERDI’ 22 APRILE SI RINNOVA LA TRADIZIONE DEL CRISTO MORTO  

Una tradizione che si rinnova dal 1859 e che attira sempre migliaia di fedeli. Anche quest’anno, nella serata del Venerdì Santo a Monteprandone, si svolgerà la storica processione del Cristo Morto. A partire dalle 21 di venerdì 22 aprile la cittadinanza si ritrova nel centro storico per vivere un momento spirituale che unisce il folklore con la preghiera, la contemplazione con la storia, la tradizione con l’attualità.
Sono oltre 300 le persone del paese che vestono i ruoli e i personaggi storici all’interno della processione, dalle pie donne ai portatori, dalla banda ai chierichetti. L’evento è patrocinato dal Comune di Monteprandone, dalla Provincia di Ascoli Piceno e dalla Regione Marche mentre l’organizzazione è a cura della Parrocchia San Niccolò, dell’Associazione Mons. Eugenio Massi e della Confraternita della Pietà e della Morte.


Fu proprio questa Confraternita a decidere, nel 1845, di avere per la processione una bara preziosa, che per la sua bellezza potesse essere l’orgoglio di tutti i cittadini. Fu così che l’artista Emidio Paci realizzò la bellissima statua lignea del Cristo Morto e l’anno successivo Sante Morelli preparò la bara.
Nel 1851 poi si commissionò a Tito Boccachiodi la doratura e nel 1855, con il velluto, le stoffe e le frange d’oro si completò l’ornamento. La spesa, considerevole, fu di 200 scudi.Una volta terminata la bara, nel 1859 si svolse la prima processione, che incantò tutti i presenti per la sua maestosità e la sua ricercatezza.Ancora oggi la bara, che pesa 300 chili, viene portata a spalla da quattro giovani vestiti di nero che formano una squadra di portatori e durante il lungo percorso di danno il cambio con le altre squadre. 
La tradizione vuole che “portare la bara” rappresenti una benedizione: “Chi avrebbe portato la bara si sarebbe spostato felicemente” diceva il vecchio Preposto Don Giuseppe Caselli nei primi anni del ‘900. Poiché allora c’era una vera e propria gara fra i giovani per portare la bara, Caselli decide di rendere ancor più difficoltosa l’impresa facendo aggiungere una zavorra di 50 chili all’opera.


Processione del Cristo Morto_Ripatransone

RIPATRANSONE – Tra i riti della Settimana Santa vantano una tradizione plurisecolare la cosiddetta “visita ai Sepolcri” del Giovedì e la Sacra Processione del “Cristo Morto” il Venerdì.

Gli altari delle quattro chiese parrocchiali del centro storico il Giovedì Santo vengono addobbati per ricordare il Santo Sepolcro. E’ tradizione per tutti i fedeli del paese e della campagna visitare “i Sepolcri” dopo cena, fino a notte tarda.

La Processione del “Cristo Morto”, invece, si svolge da secoli il Venerdì Santo. Parte dopo il tramonto dal Duomo e attraversa tutto il centro storico, illuminato con candele, ceri e fiaccole. Vi partecipano ben sei confraternite: Misericordia e Morte, Consorelle dell’Addolorata, Gonfalone, Sacro Cuore di Gesù, SS.Crocifisso, Madonna di S. Giovanni. Un lunghissimo corteo luminoso, di oltre cinquecento confratelli, attraversa le vie principali e secondarie del Centro, portando i Simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata a diretto contatto devozionale del popolo dei fedeli. Migliaia di parsone ogni anno seguono la Sacra Processione, formano insieme alle confraternite uno scenario suggestivo e pieno di devozione.




21 Aprile 2011 alle 12:44 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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