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Ciip, ispezione fogne via Volta

Via Volta, il “robot” ispeziona le fogne


Già da domani i primi lavori per eliminare gli ostacoli al deflusso delle acque


Si iniziano a vedere i primi risultati del lavoro sinergico avviato da Comune e CIIP spa dopo i grandi acquazzoni delle settimane passate che hanno creato non pochi problemi in varie zone della città.


Come da intese raggiunte tra i due enti, questa mattina diverse squadre di tecnici della società che gestisce il ciclo delle acque hanno operato a lungo nel tratto compreso tra via Voltattorni, in prossimità del sottopassaggio ferroviario,  e l’intero tracciato di via Volta con relative traverse.


Quello di oggi è stato un intervento ispettivo: avvalendosi di un piccolo “robot” dotato di telecamera capace di muoversi all’interno dei condotti fognari, i tecnici hanno potuto individuare i punti più critici, quelli dove lo strumento ha rilevato la presenza di ostacoli, alcuni di grandi dimensioni (si tratta essenzialmente di materiale pietroso), che impediscono il normale deflusso delle acque verso la rete fognaria del lungomare.


“Già domani, giovedì – spiega l’assessore ai lavori pubblici Leo Sestri, che, con il sindaco Giovanni Gaspari, ha svolto stamane un sopralluogo nella zona – la CIIP inizierà ad aprire la strada ad est e ad ovest del sottopasso di via Voltattorni dove sembra ci siano i problemi maggiori. A seguire, interverrà sugli altri punti critici individuati oggi”.


L’intervento, una volta ultimato, dovrebbe scongiurare il ripetersi del fenomeno del riversamento delle acque nere nei locali posti ai piani più bassi degli edifici della zona anche se, come hanno sottolineato dalla CIIP, resta il problema di gestire l’enorme flusso delle acque che, dalla zona collinare di S. Lucia, si riversa lungo via Voltattorni fino alla zona finale in prossimità del lungomare.


Stoccaggio gas, la commissione visita l’impianto di Minerbio

Sindaco e tecnici della Stogit Snam hanno illustrato le caratteristiche del sito della cittadina emiliana 


Si è tenuta questa mattina, mercoledì 14 marzo, la visita di una delegazione della  commissione tecnico – consultiva comunale sul deposito di gas all’impianto di stoccaggio che la Stogit Snam gestisce in concessione sul territorio di Minerbio (BO).


La delegazione era composta, oltreché dall’assessore alla trasparenza Luca Spadoni e dal dirigente del settore Qualità del territorio Germano Polidori, dal presidente della commissione Giuseppe Cappelli, dai rappresentanti dei Comitati di quartiere Elio Core e Luciano Calabresi, dal consulente della commissione ing. Giustino Zazzetta e, per le forze politiche, dalla segretaria della sezione Pd – centro Emanuela Mazzocchi e Giuseppe Marucci di Fli.


Accompagnata dal sindaco della cittadina emiliana Lorenzo Minganti, la commissione ha incontrato il direttore operation Stogit  ing. Renato Maroli, il responsabile dell’impianto di Minerbio Antonio Nigro e il geologo Daniele Marzorati, responsabile giacimenti Stogit. I tecnici hanno illustrato modalità e strutture attraverso le quali lo stoccaggio e la successiva erogazione del gas viene effettuata.


Uno degli otto siti gestiti dalla Stogit Snam in Italia, il deposito di Minerbio ha iniziato l’attività nel 1975 su un preesistente giacimento di gas. Il giacimento è stato scoperto nel 1956, dal 1959 al 1971 è stato estratto gas dal sottosuolo e, una volta esaurito, il sito è stato trasformato in impianto di stoccaggio che, per queste caratteristiche, i tecnici hanno definito “di tipo convenzionale”.


“L’attività di stoccaggio del gas naturale – hanno spiegato i tecnici – avviene attraverso un processo industriale che consente di iniettare il gas proveniente dal sistema di trasporto di Snam rete gas in giacimenti che hanno già contenuto idrocarburi e quindi sono idonei a contenere gas naturale. In sostanza, è un sito interamente costituito da un giacimento precedentemente utilizzato per la produzione di gas naturale e adeguatamente convertito allo stoccaggio del gas attraverso idonee infrastrutture”. (come quello che Gas Plus vorrebbe realizzare a San Benedetto, ndr.).


L’impianto industriale ha una portata massima nominale in fase di erogazione di 63 milioni di metri cubi al giorno. I pozzi per lo stoccaggio – che si trovano a una profondità media di 1300 metri (quelli che insisterebbero su San Benedetto sarebbero a una profondità di 2.500 metri) – sono 51, 6 per il monitoraggio; l’impianto di trattamento è composto da 14 colonne con una capacità di 4,5 milioni di metri cubi al giorno. L’impianto di compressione è costituito da 4 turbocompressori alimentati a gas naturale, con una potenza complessiva di 43,200 Kilowatt. Il deposito ha una estensione areale di 8 km, vi lavorano 18 dipendenti e il complesso abitativo è distante 300 metri dal sito.


Dopo la presentazione, la commissione ha intavolato un dibattito con i tecnici ponendo domande e curiosità in merito alla realizzazione dell’impianto emiliano. “Personalmente non avrei problemi a raddoppiare o triplicare lo stoccaggio, purtroppo la condizione fisica del giacimento non ce lo permette – ha ammesso Minganti – La vera criticità è data dalla selva di tubi che abbiamo nel sottosuolo, molti dei quali sono a due metri di profondità, e ne dobbiamo tenere conto ogni volta che dobbiamo fare interventi sulla rete stradale”.


In merito ai benefits economici che il Comune di Minerbio percepisce perché ospita il sito, Minganti ha affermato che “da tre anni l’Ente percepisce 70 mila euro l’anno deliberati dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas e  liquidati dal Ministero per lo sviluppo economico”.


Al termine della mattinata, costituita anche dalla visita agli impianti di compressione e di trattamento del gas, il sindaco di Minerbio ha voluto mandare un messaggio al sindaco Gaspari: “Fossi in lui cercherei di chiedere all’azienda che intende realizzare lo stoccaggio di assicurare le   migliori tecnologie possibili per la sicurezza, con trasparenza e con attenzione per la qualità della vita dei cittadini e del territorio”.


“La visita al sito di Minerbio – ha affermato l’assessore Spadoni – è una esperienza molto utile che ci ha consentito di vedere da vicino l’impianto e di valutare le criticità già sollevate dalla commissione alla luce dell’esperienza ultratrentennale del comune di Minerbio e con l’ausilio dei tecnici specializzati”.


In appalto il bar della piscina comunale

Le domande vanno presentate entro il 30 marzo


Il Comune di San Benedetto del Tronto ha pubblicato il bando per l’affidamento del servizio di gestione del bar all’interno della piscina Comunale “Primo Gregori” per la durata di due anni prorogabili per un ugual periodo.

Le condizioni relative all’affidamento sono contenute in un apposito capitolato recante le norme relative alle modalità di partecipazione alla gara, alle modalità di presentazione dell’offerta, ai documenti da presentare a corredo della stessa ed alle procedure di aggiudicazione della concessione.

E’ possibile richiedere tutta la documentazione al Servizio Sport e Politiche per i giovani del Comune di San Benedetto del Tronto, presso l’ufficio amministrativo degli impianti sportivi della Piscina Comunale, oppure consultarla sul sito internet dell’Amministrazione comunale www.comunesbt.it alla sezione bandi.

Le domande dovranno pervenire all’ufficio protocollo del Comune entro e non oltre le ore 13 del 30 marzo 2012.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare i seguenti numeri: 0735/794247, 0735/650283




14 Marzo 2012 alle 16:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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