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un momento della cerimonia

La palestra dello “Speca” intitolata a De Panicis

Alla cerimonia era presente anche il figlio del sambenedettese che ha dedicato la sua vita al pugilato


Un uomo che con passione e amore si è adoperato per far nascere e crescere il pugilato nella città di San Benedetto del Tronto: questo era Renato De Panicis. Proprio al fine di ricordare l’impegno del pugile sambenedettese che ha dato vita alla prima associazione pugilistica cittadina creando una occasione positiva per i giovani ieri, venerdì 25 maggio, a De Panicis è stata intitolata la palestra pugilistica del Palasport “Bernardo Speca”.


Alla cerimonia erano presenti l’assessore allo sport Marco Curzi, i familiari di De Panicis, Italo Bollettini, ex presidente della società “Pugilistica Sambenedettese” e grande amico di De Panicis, i rappresentanti dell’Accademia Pugilistica “KAflot” sambenedettese e della pugilistica di Ascoli Piceno, oltre a tanti giovani atleti.


“De Panicis è stato brillante pugile dilettante vincendo tutti gli incontri per ko – ha ricordato l’assessore allo sport Marco Curzi – e maestro di sport e di vita per molti giovani sambenedettesi. Infatti, i suoi insegnamenti hanno contribuito a far crescere il fratello Mario, Gaetano Pasqualini, Giancamillo Colonnella e Federico Scarponi tutti campioni che hanno portato l’attività pugilistica sambenedettese ad affermarsi a livello regionale e nazionale”.


Durante la cerimonia il figlio di De Panicis e Italo Bollettini promotore dell’iniziativa hanno preso la parola: il primo per ringraziare l’Amministrazione comunale per aver onorato la memoria del padre, il secondo per narrare simpatici aneddoti e momenti particolari della storia del pugilato sambenedettese vissuti insieme all’amico Renato.

Celebrati i 100 anni dal varo della porta pesce “San Marco”

San Marco
San Marco


Al Museo della Civiltà Marinara si è parlato di pesca e marineria tra storia e futuro

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2012-05-26 – L’operosità di Monsignor Francesco Sciocchetti, “curato dei pescatori” vicino alla gente di mare che nei primi del ’900 costituì la cooperativa “Società Sambenedettese per la Pesca”, i racconti di chi il mare l’ha vissuto e navigato per gran parte del secolo scorso e la continua ricerca di innovazione delle aziende locali che oggi, facendo rete con altre realtà, intendono migliorare la condizione della marineria e aiutare il mondo della pesca ad affrontare la crisi: questi i temi affrontati nella mattinata di sabato 26 maggio al Museo della Civiltà Marinara delle Marche.


Occasione privilegiata è stato l’anniversario dei 100 anni del varo della prima porta pesce “San Marco” che, su intuizione di Sciocchetti, fu la prima imbarcazione ad essere motorizzata e divenne un modello anche per le altre marinerie d’Italia.


All’iniziativa erano presenti il sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore alle politiche del mare Fabio Urbinati, il marittimo Indomito Latini, l’imprenditore Giovanni Cimini, l’ex presidente dei Lions Host cittadino Lino Fava (che nel 2006 si fece promotore della realizzazione dell’opera “La vela” dedicata a Mons. Sciocchetti collocata al molo sud), lo storico Gino Troli che ha presentato la pubblicazione “Rumore di Bordo”: un cofanetto curato da Giuseppe Merlini e Gigi Anelli contenente alcune riproduzioni in anastatica del quotidiano dei primi del ’900 “La Pesca”, cartoline artistiche di paranze e battelli a motore e un libricino che racconta la storia della marineria sambenedettese.

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“La giornata di oggi – ha sottolineato il Sindaco – non è un punto di arrivo, ma un momento di riflessione sulle questioni legate alle politiche del mare che da un lato ci permette di guardare con orgoglio al glorioso passato della gente di mare che ha fatto scuola a livello nazionale e internazionale, a Viareggio come a Mar del Plata, dall’altro non può esimerci dal ragionare sul futuro della pesca e della marineria in un momento in cui la crisi attanaglia il settore per una serie di motivazioni, prime fra tutti il caro gasolio e la carenza di pescato”.


“E’ necessario guardare al domani – ha dichiarato Gino Troli – non dimenticando la storia della marineria sambenedettese e due punti fermi dell’economia cittadina ben illustrati in questo volume: la pesca e l’industria della corda. Queste due attività determinavano una forza produttiva pari all’80% del lavoro della città e hanno contribuito a posizionare San Benedetto al centro dell’attenzione del Mediterraneo”.


A Indomito Latini, visibilmente commosso, è spettato il compito di raccontare la storia della sua famiglia, la classica famiglia marinara sambenedettese che ha sperimentato tutti i tipi di pesca: dalle lancette, alle paranze, alle barche a motore. Mentre lo sguardo sul futuro è stato offerto dal presidente di Confindustria Energia Giovanni Cimini che ha illustrato due progetti:


“Stiamo lavorando con armatori e gente di mare – ha spiegato Cimini – per far tornare in evidenza il porto e la marineria nel rispetto dell’ambiente. Cercheremo di applicare gnl (gas naturale liquido) sui pescherecci in modo tale da avere un risparmio del 40% dei costi del gasolio. Per quanto riguarda le barche da diporto stiamo studiando un progetto con alcune aziende di Modena e Cuneo per realizzare il motore elettrico meno impattante sull’ambiente nel momento in cui le barche escono dall’area portuale”.


I festeggiamenti dei 100 anni del “San Marco” proseguono lunedì 28 maggio, alle ore 9,30, sempre al Museo della Civiltà Marinara delle Marche con l’iniziativa “I racconti…del mare”: per tutta la mattina alcuni personaggi della vita marinara cittadina racconteranno agli alunni delle scuole primarie le loro esperienze di vita a contatto con il mare.





26 Maggio 2012 alle 21:26 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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