Le maestranze della ex NOVICO amareggiate e deluse guardano attonite “la morte” della fabbrica
di Redazione | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e ContrappuntiVogliono vedere chiaro sul perché un marchio così importante si è trasformato in macerie
Ascoli Piceno, 03/07/2012 – La rimozione delle barre di cobalto con la conseguente bonifica della ex NOVICO non è un evento da festeggiare; rappresenta il fallimento di un territorio che non ha saputo e voluto recuperare alla produttività un marchio storico della vita economica di Ascoli Piceno.
Gli imprenditori e le Istituzioni hanno perso una occasione straordinaria per dare un segnale di coraggioso impegno territoriale, scommettendo e ponendosi in gioco per un progetto industriale possibile, che sicuramente avrebbe rappresentato la svolta del riscatto laborioso del Piceno.
La Curatela Fallimentare va orgogliosa di avere speso 700 mila euro per portare via le barre di cobalto e azzerare a macerie lo stabilimento storico NOVICO; le maestranze invece, che avevano lottato e creduto al recupero produttivo della ex NOVICO sono andate numerose davanti ai cancelli della ex fabbrica con l’animo amaro di una giornata di “lutto” perché si toglieva il cuore dell’azienda oramai tramutata in ferraccio e la cui area si apre ad ogni forma di speculazione economica.
Rimproverano alla Curatela fallimentare di non aver fatto tutto il possibile per recuperare una fabbrica ed un marchio storico all’attività produttiva e chiedono che venga fatta piena luce; si domandano perché tante battaglie, ricchi marchi recuperati e poi 700 mila euro spesi per macerare una azienda!!
SEGRETERIA PROVINCIALE
UGL – CHIMICI