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Sanità, D’Anna: “si predica condivisione si pratica arroganza”

di | in: Cronaca e Attualità

Giancarlo D’Anna

ANCONA – “Le deliberazioni della Giunta regionale che costituiscono attuazione del Piano socio-sanitario regionale 2012-2014 non sono soggette a parere delle Commissioni consiliari”

Così recita l’articolo 2 della Proposta di legge regionale a iniziativa della giunta regionale delle Marche concernete:” Disposizioni in materia di Sanità”. Delibera 474 approvata nella seduta di giunta del 3 aprile scorso.

Da una parte la Giunta e l’assessorato alla Sanità declamano la partecipazione e la condivisione delle scelte, dall’altra voglio arrogarsi il diritto di continuare ad imporre provvedimenti senza ostacoli.

E’ sempre più evidente che da questa situazione si può uscire in un solo modo: con l’attribuzione della personalità giuridica alle Aree Vaste. L’idea sta passando anche tra alcuni rappresentanti degli Enti Locali ma troppo lentamente. Nelle scorse settimane ho sollecitato tutti i sindaci delle Marche con una mail a sostenere la Proposta di Legge che da oltre un anno ho presentato per l’attribuzione della Personalità Giuridica alle Aree Vaste. Nell’ultimo Consiglio Regionale ai sensi dell’art. 80 del Regolamento interno, ho chiesto insieme ai colleghi Romagnoli, Silvetti, Marangoni che fosse dichiarata l’urgenza sulla proposta di legge n. 162 del 16 dicembre 2011 “Nuova riorganizzazione del Servizio sanitario regionale”, proponendo che il termine per l’esame in sede referente fosse stabilito per il giorno 9 maggio 2013.

Francesco Comi, consigliere Pd e Presidente della Commissione Sanità ha chiesto di “ritirare la dichiarazione d’urgenza, perché nel merito della proposta noi entreremo,-ha sostenuto- mi impegno in Commissione a discuterne, non adesso, ma dopo l’estate, quando avremo completato altri atti che sono più importanti.”

Si è poi andati a votazione e la proposta d’urgenza è stata bocciata. Un’altra conferma del fatto che la Giunta, complice la sua maggioranza in consiglio, vuole carta bianca sulle scelte come ha sempre fatto. Appare ancora più patetico il tentativo, al limite della sceneggiata ,di alcuni rappresentanti della maggioranza, non solo in consiglio regionale, di cavalcare le proteste dei cittadini dopo aver prima votato ciecamente i Piano Socio Sanitario, poi di non aver battuto un ciglio per le delibere e determine che mettevano in pratica le scelte previste. In tutto questo il territorio della Provincia di PU esce con le ossa rotte. Ne esce con le ossa rotte dopo aver sostenuto, attraverso le varie rappresentanze politiche trasversali, la scelta dell’Azienda Marche Nord e di quell’Ospedale Unico che nel Piano Socio Sanitario viene considerato e descritto come “una struttura unica per la copertura del bisogno di cura e assistenza al livello minimo di Area Vasta.” Una scelta che lascia poco spazio e prospettive agli ospedali minori ma anche a Fano come la situazione del Santa Croce dimostra.
Come uscire da questa catena di evidenti discriminazioni,contraddizioni, scelte sbagliate, superficialità, pressioni e arroganza? Primo con una equa distribuzione delle risorse e dei tagli nelle Aree Vaste. Secondo attribuendo ai territori, attraverso la personalità giuridica alle Aree Vaste , la possibilità di decidere come utilizzare risorse e strutture a disposizione. Altre vie mi sembra non siano percorribili e servono solo a dividere le energie e realtà favorendo le imposizioni di Ancona.

Giancarlo D’Anna

Vice Presidente Commissione Sanità




18 Aprile 2013 alle 16:05 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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