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Sanità: “Nessun cambiamento ai vertici aziendali”

di | in: Benessere e Salute

Almerino Mezzolani

La Giunta regionale smentisce le notizie stampa

 

ANCONA – “Nessun cambiamento ai vertici aziendali della sanità”. La Giunta regionale smentisce le notizie apparse oggi sulla stampa, invitando gli operatori dell’informazione a una verifica “puntuale delle fonti che evidentemente diffondono informazioni destituite di ogni fondamento”. La Giunta ribadisce che “il processo di riforma del sistema sanitario regionale sta procedendo secondo la programmazione stabilita che non prevede cambiamenti delle figure apicali. Il riordino andrà avanti in maniera decisa e puntuale, perché in gioco ci sono l’evoluzione del sistema sanitario ai nuovi bisogni dei cittadini marchigiani e gli equilibri finanziari dai quali dipendono i servizi alla persona che si riusciranno a garantire sul territorio. Si sta vivendo una fase indubbiamente delicata che non ha bisogno di confusione e di voci di corridoio. Se non si realizza immediatamente la riforma sanitaria, assicurando i territori sulla rimodulazione dei servizi a garanzia della loro sicurezza, la strada dell’aggravamento dei costi determinerebbe l’ipotesi di un commissariamento inaccettabile. La Regione intende approfondire il confronto con i territori e le categorie interessate per superare false rappresentazioni localistiche o rendite di posizione che sacrificano gli interessi generali. Su questa strada si procederà con la massima determinazione”.

CONFERENZA REGIONALE DELLA SANITA’

 

Sabato 27 aprile si terrà la Conferenza Regionale della sanità. All’incontro, nel corso del quale verrà illustrata la riforma sanitaria in atto, è prevista la partecipazione di tutte le rappresentanze degli operatori del settore, dei rappresentanti dei sindacati e delle parti sociali.

L’occasione sarà preziosa – afferma l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani – per confrontarci sui temi principali della riorganizzazione del sistema sanitario regionale. La giunta è aperta ad ogni contributo costruttivo. Come più volte spiegato infatti, il fine comune è quello di garantire una sanità pubblica, con livelli assistenziali eccellenti, economicamente sostenibili e in grado di dare risposte a tutti i cittadini marchigiani sulla costa come nell’entroterra”.

 

LA REGIONE MARCHE SULLA VICENDA RUTA

 

 

La Regione Marche ha appreso questa mattina dalla stampa locale notizie in merito ad una causa civile che sarebbe stata promossa dal dott. Carmine Ruta nei confronti dell’Ente. Agli uffici regionali però non è ancora stato notificato alcun atto giudiziario da parte del dott. Ruta. Dunque, per l’amministrazione regionale la vicenda si è conclusa lo scorso 8 gennaio 2013. In ogni caso, qualora tale giudizio venga effettivamente proposto, la Regione ne attenderà con serenità l’esito.

“SANITA’: IL COMMISSARIAMENTO NON E’ UNA SOLUZIONE: RESPONSABILITA’ NON DELEGABILI”. LA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE AL BILANCIO PIETRO MARCOLINI .

Pietro Marcolini

Pietro Marcolini

“La Regione Marche rispetta faticosamente i limiti del pareggio di bilancio generale ed in particolare della sanità. In questi giorni si è qualche volta disinvoltamente evocato il commissariamento del più importante comparto regionale di spesa sociale ed economica, quale soluzione ai problemi di razionamento delle risorse storiche (nazionalmente sono stati tagliati in 4 anni 26mld su poco più di 106) o a quelli di efficientamento delle sue strutture. Pare di capire che si vogliano nutrire speranze nelle capacità di allocazione tecnica neutrale delle risorse o di allargamento delle attuali possibilità di spesa. Vale la pena ricordare che gli effetti del commissariamento sono definiti dalla legge 191/2009 (Legge Finanziaria 2010). In particolare è previsto che il Presidente della Giunta regionale, in qualità di commissario ad acta, determini il disavanzo di gestione ed adotti i necessari provvedimenti per il ripianamento, compresi l’aumento dell’addizionale Irpef e le maggiorazioni dell’aliquota Irap. L’articolo 2, della stessa legge, in caso di inerzia da parte della regione commissariata, determina: il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale per due anni (fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in corso) e il divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo, che significa azzerare tutti gli interventi regionali più importanti (politica industriale, ambientale , agricola, turistico-culturale….). Gli atti emanati e i contratti stipulati in violazione del blocco automatico del turn over e del divieto di effettuare spese non obbligatorie sono nulli e, in sede di verifica annuale degli adempimenti previsti, la Regione deve inviare una certificazione, sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente e dal responsabile del servizio finanziario, attestante il rispetto dei predetti vincoli). Qualora fosse richiesto il piano di rientro, e comunque non fosse ritenuto idoneo, l’articolo 2, comma 79 della legge finanziaria 2010, prevede: – oltre all’applicazione automatica delle misure previste dal citato articolo 1, comma 174, della legge n. 311/2004, come modificato dall’articolo 2, comma 76 della legge finanziaria 2010, la sospensione dei trasferimenti erariali a carattere non obbligatorio e, sempre in via automatica, la decadenza dei direttori generali, amministrativi e sanitari degli enti del servizio sanitario regionale, nonché dell’assessorato competente. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sono individuati i trasferimenti erariali a carattere obbligatorio; – con riferimento all’esercizio in corso alla data della delibera di nomina del commissario ad acta, sono incrementate in via automatica, in aggiunta al livello massimo previsto per legge, nelle misure fisse di 0,15 punti percentuali l’aliquota IRAP e di 0,30 punti percentuali IRPEF, rispetto al livello delle aliquote vigenti, secondo le modalità previste dal citato articolo 1, comma 174, della legge n. 311/2004. Apparirà più evidente allora la necessità di uno sforzo congiunto di tutti gli attori della politica sanitaria regionale affinchè la riforma sanitaria in corso preservi e migliori l’offerta sanitaria attraverso una sua partecipata riorganizzazione che assuma comunque le proprie responsabilità non delegabili e non rinviabili”.




3 Aprile 2013 alle 10:38 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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