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“La musica elude la nostra logica”: intervista a Dana Spiotta

di | in: Interviste, Primo Piano

E’ l’autrice di “Versioni di me” (leggi la recensione), romanzo rock che, dopo aver appassionato critica e pubblico d’oltreoceano, è arrivato in Italia grazie a minimum fax, che l’ha pubblicato nelle scorse settimane nella sua collana Sotterranei. Dana Spiotta, classe 1966, è una grandissima appassionata di musica e tra i suoi fan si contano scrittori come Bret Easton Ellis e Don DeLillo ma anche leggende del rock come Thurston Moore dei Sonic Youth. Le abbiamo rivolto alcune domande sul suo rapporto con le sette note.

Quando sei diventata una patita di rock?
Sin da piccola ho iniziato ad ascoltare molti dischi, quelli che mi passavano i miei cugini più grandi. Divenni però un’ascoltatrice autonoma e seria, provvista di cuffie, dedita alla lettura dei testi, all’età di dieci anni.
In che modo la musica influenza la tua scrittura?
Traggo molta ispirazione dalla musica e dal cinema, così come dagli altri libri. In “Versioni di me” tratto l’argomento musicale perché la musica è strettamente connessa con la memoria. Inoltre il rock’n’roll ha a che fare con la gioventù. E io volevo rappresentare idee giovanili dalla prospettiva di una persona di mezza età.
Puoi dirmi qualcosa in più del tuo modo di vedere connesse musica e memoria?
Mi interessa il modo in cui il cervello analizza i vari aspetti della musica: il ritmo, le ripetizioni, le rime. Tutte cose che aiutano a inscatolare i ricordi. Noi leghiamo delle tracce alle cose che ricordiamo: la musica è una di queste tracce. Una canzone può riportarti alla mente un’intera estate, o una sensazione vividissima.Mi piace il modo in cui la musica elude la nostra logica.

A quali artisti ti sei ispirata per la creazione di Nik?
Intanto c’è da dire che il mio patrigno per molti versi somiglia a Nik. Ma di potenziali Nik ne conosco anche altri. Musicalmente mi sono ispirato a tutti quegli artisti da “cantina” come Jandek, R. Stevie Moore o Robyn Hitchcock. Creando il personaggio di Nick avevo in mente anche diversi artisti visivi underground come Henry Darger e Achilles Rissoli. Ho pensato anche a Ray Johnson che inscena il proprio suicidio e fa della sua vita la sua arte.

Conosci qualche musicista personalmente?
Conosco alcuni musicisti sconosciuti. Mio marito, per esempio.

Beatles or Rolling Stones?

Beatles.  Sono una loro fan ossessiva.

Una canzone dei Beatles?

Dai, no. Impossibile.
Lou Reed o Tom Waits?

Lou.
Una canzone di Lou?
Mi è sempre piaciuta “She’s My Best Friend.”

A proposito di romanzi rock: “Great Jones Street” di Don De Lillo o “La fortezza della solitudine” di Jonathan Lethem?

Adoro entrambi i romanzi.

Cosa ti piace di loro?

“Great Jones Street” è brillante e in anticipo sui tempi, divertente e pieno di inventiva. “La fortezza della solitudine” è commovente ed ha delle false note di copertina, quindi ho un debito nei confronti di quel libro.

 




27 Maggio 2013 alle 15:33 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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