da Ascoli Piceno
di Redazione | in: Cronaca e AttualitàMANIFESTAZ
Nassiriya, città a sud dell’Iraq, sono le 10,45 del 12 novembre 2003. Due palazzine in cui risiedono i carabinieri e i militari del contingente che fa parte dell’operazione “Antica Babilonia” vengono sventrate da un attacco kamikaze.
Il bilancio è tragico: morirono 12 carabinieri, cinque soldati dell’esercito e due civili. I feriti furono 20: 15 carabinieri, quattro militari e un civile.
L’Italia visse con intesità e partecipazione questa tragedia che non fu solo un dramma privato delle famiglie ma di tutto il Paese.
Oltre mezzo milione di persone seguì i feretri nello spostamento dal Vittoriano alla Basilica di San Paolo.
“Dieci anni dopo quella strage – dice il sindaco Guido Castelli – l’Italia non ha dimenticato il sacrificio dei soldati caduti in Iraq per costruire un futuro di libertà.
Non abbiamo dimenticato quanti a Nassirya persero la loro vita. Il loro impegno in una terra lacerata dalla guerra rappresenta ancora oggi per tutti noi e per tutti coloro che credono nei valori della pace e della fratellanza tra i popoli il simbolo delle più alte virtù morali”.
In occasione della tragica ricorrenza del 10° anniversario la strage di Nassiriya, il Comune di Ascoli Piceno intende onorare le vittime con una cerimonia che avrà luogo martedì 12 novembre e che prevede alle ore 9.15 una Santa Messa presso il tempio monumentale di S. Francesco e alle ore 10.30 la deposizione di una corona d’alloro presso il Largo Caduti di Nassiriya in viale De Gasperi.
“I nostri militari erano a Nassiriya per aiutare gli irakeni. Per aiutare uomini, donne, bambini a riprendere la convivenza civile, dopo anni di oppressione, repressione, persecuzione. Aiutavano – prosegue il primo cittadino ascolano – a far funzionare gli uffici, gli ospedali, i servizi. Aiutavano le forze militari e la polizia dell’Iraq a strutturarsi secondo i principi dello stato di diritto. Sfamavano, curavano, salvavano. Perché erano questi gli obiettivi della missione Antica Babilonia.
Ancor oggi nel ricordali provo dolore ma sono anche orgoglioso. Orgoglioso di ricordare uomini che erano impegnati in una missione di pace in un Paese travagliato, dove lavoravano per riportare sicurezza, stabilità e speranza.
Il loro sacrificio non è stato vano. Il Vangelo chiama beati gli operatori di pace. Essi sicuramente ne fanno già parte”.
Targa dedicata al M° Arturo Clementoni
Una nuova targa dedicata al M° Arturo Clementoni sarà apposta domani, venerdì 8 novembre, alle ore 12.00, nel corso di una cerimonia nell’area antistante il lavatoio alla confluenza di via S. Serafino da Montegranaro, via Berardo Tucci e via Rigantè.
Il largo è stato intitolato a questo insigne musicista, ascolano di adozione (era nato a Potenza Picena) quale riconoscimento per la sua intensa attività artistica.
Il M° Clementoni dopo aver frequentato il conservatorio “G.Rossini” di Pesaro si diplomò, a soli venti anni, in Direzione e strumentazione per banda, frequentando contemporaneamente la classe di organo principale.
Dopo la Grande Guerra riprende gli studi nel conservatorio di Pesaro conseguendo il diploma di Composizione e il diploma di Organo e composizione organistica.
Nel 1924 il vescovo dell’epoca, Apollonio, lo chiamò ad Ascoli e lo nominò organista e direttore della Cappella musicale della Cattedrale.
Gli anni ascolani furono particolarmente felici per la sua attività di musicista e di insegnante: istituì la scuola Gregoriana e la Corale nel Seminario diocesano e in quello Teologico dei Cappuccini, fondò la scuola Ceciliana per i giovani della Diocesi e quella Gregoriana nel monastero delle Benedettine.
Nel 1934 vinse il concorso nazionale per la Cattedra di musica negli Istituti magistrali e cominciò ad insegnare nell’Istituto Magistrale “E. Trebbiani”, dedicandosi anche allo sviluppo della Società Filarmonica Ascolana, curando le stagioni del Ventidio Basso e collaborando alla nascita dell’Istituto Musicale “G. Spontini” dove insegnò per vari anni.
Nel 1950 vinse, su 153 concorrenti, il concorso nazionale per la composizione di una messa celebrativa con la “Missa Jubilaris A.S. 1950” e in tale occasione Papa Pio XII gli conferì l’onorificenza della Commenda dell’Ordine di S. Silvestro.