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ANCONA, 2014-01-27 – 

 

MARTEDÌ 28 GENNAIO A CAMERINO E MERCOLEDÌ 29 GENNAIO A CIVITANOVA MARCHE

AMBRA ANGIOLINI PORTA IN SCENA IL MONOLOGO

DI STEFANO BENNI LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W

 

 

Dopo Pesaro, prosegue la tournée marchigiana di La misteriosa scomparsa di W monologo di Stefano Benni interpretato da Ambra Angiolini per la regia di Giorgio Gallione in scena martedì 28 gennaio al Teatro Marchetti di Camerino e il giorno seguente, mercoledì 29, al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche

 

Lo spettacolo è tratto da un testo ironico e fantasioso in cui il comico diventa esercizio di ribellione e un tocco di magica follia trasforma l’angoscia in risata liberatoria. Un intreccio di ricordi e pensieri, paranoie e dubbi abita il monologo in cui la bravissima attrice di cinema e teatro – già nastro d’argento, David di Donatello e Ciak d’oro – Ambra Angiolini affronta per la prima volta il palco da sola.

 

Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico “e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli, e una suora cresimina si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore” ripercorre, follemente, comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W. V è perciò una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, cerca una spiegazione al suo senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo si interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantanove per cento, che non è male.” Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer.

 

Lanciata da Gianni Boncompagni quando era un’adolescente con la trasmissione Non è la Rai, Ambra Angiolini, 2007 di Nastro d’Argento, David di Donatello e Ciak d’oro per il film Saturno contro di Ferzan Ozpetek, è oggi una delle attrici italiane più richieste. Con La misteriosa scomparsa di W, primo monologo della sua carriera, ha dimostrato di essere all’altezza di ruoli impegnativi anche in teatro. Recentemente è stata protagonista al cinema dei film Immaturi di Paolo Genovese, Viva l’Italia di Massimiliano Bruno, Mai Stati Uniti di Carla Vanzina, Per sfortuna che ci sei di Alessio Maria Federici. In teatro nella passata stagione è stata protagonista insieme a Edoardo Leo della commedia Ti ricordi di me?

 

Lo spettacolo è prodotto da Teatro dell’Archivolto. Le scene e i costumi sono di Guido Fiorato, le musiche di Paolo Silvestri.

 

Per informazioni: Teatro Marchetti 0737 634702-25, Teatri di Civitanova 0’733 892101-892101, AMAT 071 2072439. Inizio spettacoli: Camerino ore 21, Civitanova Marche ore 21.15.

A.H. DI ANTONIO LATELLA DOMANI A URBINO PER TEATROLTRE

 

 

 

Il secondo appuntamento di TeatrOltre fa tappa martedì 28 gennaio al Teatro Sanzio con A.H. un intenso assolo sugli abissi del male di Francesco Manetti diretto da Antonio Latella proposto nell’ambito della manifestazioni organizzate dal Comune di Urbino in collaborazione con l’AMAT per la giornata della memoria.

 

Il giorno stesso dello spettacolo alle ore 18 presso la Sala del Maniscalco avrà luogo l’incontro aperto al pubblico con Francesco Manetti, secondo appuntamento di Oltre la scena, momenti di approfondimento e riflessione proposti per gli spettacoli di TeatrOltre.

 

Come scriveva Anna Bandettini sulle pagine di “la Repubblica” A. H. “non interroga soltanto il nostro cuore ma il teatro stesso, la sua capacità di verosimiglianza e illusione, di rappresentare il “male assoluto”

Partendo dal concetto di menzogna, Antonio Latella – regista che si è imposto per sapienza tecnica e profondità nel lavoro con gli attori anche fuori dall’Italia, tanto da essere ricercatissimo dai teatri europei – compie con A. H. un percorso che si propone di ricercare le radici del male. Attraverso una drammaturgia – curata dallo stesso regista e da Federico Bellini – che spazia dalla Torah alla Bibbia, da Tolkien a Chaplin, da Lars von Trier a Antony and the Johnson, la performance giunge fino all’emblema del male del Novecento, Adolf Hitler. In una scena spoglia, in cui compaiono solo un manichino da pittore, due secchi e un grande foglio da disegno, Francesco Manetti non imita, non interpreta, non recita il Fuhrer, ma incarna lo stesso concetto di male. Collaboratore di lunga data della compagnia di cui ha curato il training a partire da Hamlet’s Portaits, Manetti utilizza la propria esperienza sul movimento come codice di partenza per una partitura drammaturgica sul corpo che diventa la toccante cifra della performance. Un lavoro sulla centralità dell’attore in scena che si inscrive nel più ampio percorso di ricerca del regista sul tema della menzogna e che sfocia nei due nuovi spettacoli del regista Die Wohlgesinnten e Il servitore di due padroni.

 

“E se invece di mettere i baffi alla Gioconda li togliessimo a Hitler?. Questa domanda – scrive Latella nelle note allo spettacolo – non vuole essere una provocazione ma è, nella sua assurdità, l’interrogativo da cui partiamo. Spostare lo sguardo da quella mosca sotto al naso, maschera dell’orrore di tutto il ‘900, a qualcosa di interiore, di terribilmente intimo, umano. Ci interessa intraprendere una riflessione sul male. Esiste il male? Certo, per esempio il cancro. Di fronte a un simile male, la domanda non è solo “come sconfiggerlo?” ma soprattutto “perché nasce?”. Partiamo da questo interrogativo per confrontarci con il cancro che ha colpito l’Europa, che è entrato nei cuori e nelle menti e si è trasformato in pensiero, in politica, sterminando come un angelo vendicatore.”

 

A.H. – che contiene scene di nudo integrale – è prodotto da Stabilemobile Compagnia Antonio Latella in coproduzione con Centrale Fies e in collaborazione con KanterStrasse/Valdarno Culture. Gli elementi scenici sono di Graziella Pepe e le luci di Simone De Angelis.

 

Informazioni: AMAT 071 2072439, Teatro Sanzio 0722 2281. Inizio spettacolo ore 21.

 

 

 

 

Al Lauro Rossi l’Accademia degli Artefatti porta in scena giovedì 30 gennaio Io, Fiordipisello

L’evento è organizzato da Amat, Comune di Macerata e Nessunteatro

 

 

MACERATA – Giovedì 30 gennaio alle 21 nuovo appuntamento del cartellone Al Presente, dedicato al teatro contemporaneo e organizzato da Amat e Comune di Macerata, in collaborazione con le realtà teatrali che operano nel territorio.

L’evento in programma giovedì al Lauro Rossi è realizzato in collaborazione con Nessunteatro ed è parte della rassegna No man’s island ideata nel 2010 da Fabrizio Baleani e Matteo Ripari, con il coordinamento di Silvia Vagnoni.

In scena la compagnia romana Accademia degli Artefatti, particolarmente attenta alla drammaturgia contemporanea anglosassone e alla costruzione/decostruzione del linguaggio teatrale che, in prima regionale, presenta Io, Fiordipisello di Tim Crouch.

 

Lo spettacolo, che ha debuttato alla 42a Biennale di Venezia, offre una visione inedita del Sogno di una notte di mezz’estate, dando voce al folletto Fiordipisello, personaggio minore della commedia shakespeariana.

Sul palco del Lauro Rossi l’attore Matteo Angius e il regista Fabrizio Arcuri, fondatore della compagnia.

 

L’Accademia degli Artefatti è uno tra i gruppi più interessanti della scena contemporanea italiana. Ha presentato i suoi lavori nelle più importanti manifestazioni nazionali e vinto numerosi riconoscimenti tra cui la Biennale giovani di Roma del 1999, il Premio Ubu per la migliore proposta drammaturgica straniera (Tre pezzi facili di Martin Crimp) nel 2005, il Premio Ubu 2010 come miglior attrice protagonista (Francesca Mazza), il Premio della Critica Teatrale 2010 e il Premio Hystrio 2011 alla regia




27 Gennaio 2014 alle 14:40 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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