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Giorno della Memoria

di | in: Editoriali

giornata della memoria 2014

di Giovanni Gaspari

 

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare”. Citando una delle più famose riflessioni di Primo Levi ci apprestiamo a celebrare la ricorrenza del 27 gennaio, Giorno della Memoria istituito in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

 

Tenere viva la memoria dei fatti luttuosi della “Shoah” è uno degli obiettivi che dobbiamo perseguire, non solo per il ruolo istituzionale che ricopriamo, ma anche come semplici cittadini. Abbiamo infatti l’obbligo di ricordare e far ricordare i terribili momenti nei quali sono stati commessi orribili crimini nei confronti dell’umanità. Lo dobbiamo innanzitutto a noi stessi e alle generazioni che verranno per non lasciare alcuno spazio agli inauditi tentativi di rilettura dei fatti, primo passaggio verso la loro giustificazione.

Per questo l’Amministrazione comunale, avvalendosi del prezioso supporto scientifico dell’Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e dell’Età Contemporanea (ISML) di Ascoli Piceno e della sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, anche quest’anno ha organizzato un’iniziativa nella quale saranno ospitati due studiosi: il prof. Costantino Di Sante, amico di vecchia data della Città di San Benedetto, e il prof. Carlo Saletti dell’Università di Mantova.

 

I due studiosi ci aiuteranno a fare luce su alcune tessere non ancora conosciute di quel mosaico complesso di eventi che fu la Shoah. In particolare l’iniziativa di quest’anno verterà sul comprendere “che cosa si sapeva di Auschwitz prima di Auschwitz”: un aspetto molto importante per valutare se e quanto abbia influito la pubblica opinione sulle folli decisioni nazifasciste.

 

Mi auguro che anche quest’anno studenti e cittadini che decideranno di condividere questo momento apprezzino l’impegno che il Comune mette per aiutare tutti a capire, attraverso la conoscenza del passato, il presente, anche con visite guidate per i nostri ragazzi nei luoghi del dolore come quella che annualmente compiamo al campo di Mauthausen.

 

E mi auguro che iniziative come questa servano ai nostri ragazzi a comprendere che individuare capri espiatori per giustificare le difficoltà che si incontrano o i propri limiti è un errore che, nella vita dei singoli, porta solo delusioni e amarezze, nei processi storici delle collettività è foriero solo di disgrazie, lutti e orrori.

San Benedetto del Tronto, 2014-01-24




24 Gennaio 2014 alle 17:26 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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