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Recanati, il Teatro Persiani “officina teatrale”

di | in: Cultura e Spettacoli

Amat

CON LA RESIDENZA DELLA COMPAGNIA DI SIMONA LISI

 

 

Recanati  – Il Teatro Persiani di Recanati da oggi (lunedì 12 gennaio) e fino a sabato 17 gennaio diventa una vera e propria “officina teatrale” ospitando la residenza creativa della compagnia di Simona Lisi per l’allestimento dello spettacolo Lingua ignota, un assolo di teatro-danza e musica che proprio a Recanati prende la sua forma definitiva grazie a questa iniziativa promossa dall’AMAT – in collaborazione con il Comune di Recanati – nell’ambito delle azioni promosse a sostegno degli “artisti Made in Marche”.

“Santa Ildegarda fu l’autrice di una delle prime lingue artifciali di cui si abbiano notizie, la “Lingua ignota” – si legge nelle note allo spettacolo – da lei utilizzata probabilmente per fini mistici. Utilizza un alfabeto di 23 lettere, definite le ignotae litterae, descritte in un’opera intitolata Lingua Ignota per hominem simplicem Hildegardem prolata. Religiosa, naturalista, poetessa, musicista e compositrice, flosofa, guaritrice, l’anima estesa di questa santa affascina per la modernità della sua fgura. Un esempio di creatività e spiritualità pervasiva che ha attraversato ogni aspetto dello scibile umano, cogliendo le connessioni, le risonanze tra lingue e suoni, tra concetti e medicamenti, tra gesti e visioni. Crediamo in un teatro danza fortemente evocativo e portatore di luce, è quindi un passaggio obbligato confrontarsi con questa fgura di cui subiamo la fascinazione da molti anni. Per questo è necessaria una fusione dei diversi linguaggi performativi che aiutino la rappresentazione di una “visione”. Lo spettacolo in allestimento a Recanati è un assolo di teatro-danza e musica, una sinestesia di suoni, gesti e visioni che creano una “lingua ignota” e misteriosa. La strada è quella della percezione: lo spettacolo immergerà lo spettatore in un onda di suoni, lingue, canzoni, gestualità ritmate, odori e visioni. Le tracce della “lingua ignota” come drammaturgia di partenza da cui sviluppare una musicalità avvolgente, con suoni antichi e contemporanei. Poichè è la musica il linguaggio universale di Ildegarda, a partire dalla musica noi costruiremo una partitura sonora che sarà l’ossatura dello spettacolo. In scena una donna, con un abito-scultura che possa trasformarsi durante lo spettacolo creando diverse visioni. Una scultura in ferro battuto a spirale, atta a contenere erbe aromatiche, penderà dal sofftto, centrale. Un video appena accennato che pervaderà lo spazio di segni luminosi. E poi il gesto e la vocalità della performer che chiuderanno in un cerchio magico le differenti suggestioni musicali, olfattive e visive. Vorremmo con questo lavoro, ricostituire una personalità così complessa, dedicando la nostra attenzione al modalità plurisemantica con cui si esprimeva la sua visione religiosa. Una connessione con il sacro che pervade ogni aspetto della realtà, una connessione sempre aperta che permette di vedere la lingua segreta, ignota della creazione.”

 

Ideazione, scrittura e interpretazione dello spettacolo sono di Simona Lisi, il paesaggio sonoro e le musiche sono di Paolo Bragaglia, scene e costumi di Silvia Fiorentino.




12 Gennaio 2015 alle 15:57 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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