“Lacci” (Einaudi, 2014 – 133 pag; 17,50 euro)

Domenico Starnone racconta una storia comune di tradimento in modo così impeccabile – con un senso del dramma che non nasconde del tutto l’ironia – che si può considerare “Lacci” tra i migliori titoli in assoluto di una carriera lunghissima, coronata anche dal Premio Strega del 2001.

La solita perizia linguistica e la consueta chirurgica disanima dei più minuti moti dell’animo umano vengono questa volta messe al servizio degli inciampi dell’amore e dei suoi risvolti nefasti, per la coppia e per i figli. Diviso in tre momenti, coincidenti con altrettanti punti di vista (moglie, marito e figli, appunto), “Lacci” è la spietata radiografia di un matrimonio distrutto, delle devastanti conseguenze di una relazione extraconiugale, delle ferite inferte e dell’impossibilità di suturarle con il perdono, del tentativo di ricompattare a suon di compromessi ciò che è stato inesorabilmente disperso.

Aldo e Vanda si sposano giovanissimi, all’inizio degli anni Sessanta, attraversano la più atroce delle crisi nel decennio successivo, si ritrovano anziani al giorno d’oggi con un lussuoso appartamento sul Lungotevere e annose questioni tutt’altro che risolte.
Ma a pagare le conseguenze dell’impossibilità di ricostruire l’amore, oltre alle parabole esistenziali dei coniugi, segnate da taciuti tormenti e continui segreti a fronte di una ritrovata serenità di facciata, sono soprattutto le possibilità di riscatto dei figli, abortite dai legami inestirpabili del vincolo familiare, dagli invisibili lacci che negano il diritto alla libertà.

In centotrenta pagine Starnone percorre cinquant’anni di vita in comune, cinquant’anni di storia d’Italia, mezzo secolo in cui la borghesia ha imparato a mentire magnificamente e ha iniziato il suo lungo processo di disfacimento che sta oggi arrivando ad un esito penoso.

Articoli Correlati:

Nicola Lagioia presenterà “La ferocia” al Circolo Nautico “La ferocia” di Nicola Lagioia vince il Premio Strega 2015 Ascolti d’autore: Antonella Lattanzi Antonella Lattanzi torna con “Prima che tu mi tradisca” Murakami Haruki “A sud del confine, a ovest del sole” A Marco Mancassola il Premio Fiesole Narrativa Under 40 Il potere indisciplinabile della scrittura Marco Mancassola “Non saremo confusi per sempre” My name is Bret Easton Ellis Gianni Amelio “Un film che si chiama desiderio”