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03_12_2012_Incontro tra la Giunta Regione Marche e la delegazione Anci Marche

INCONTRO GIUNTA REGIONALE – ANCI MARCHE


Questa mattina la giunta regionale, presieduta dal presidente Gian Mario Spacca, ha incontrato la delegazione di Anci Marche guidata da Mario Andrenacci (Associazione nazionale comuni italiani). La riunione, che si tiene a cadenza fissa più volte l’anno, ha permesso di fare il punto della situazione alla luce dei pesanti tagli imposti agli enti locali dal governo nazionale e di definire le linee strategiche per i prossimi mesi.

Cinque i punti all’ordine del giorno: spending review e riordino territoriale, Comunità montane, protezione civile, semplificazione amministrativa e normativa, polveri sottili.

“L’incontro – ha commentato Spacca è stato fruttuoso e improntato alla massima collaborazione, solidarietà e coesione. A causa della drastica riduzione delle risorse a livello nazionale è oggi necessario individuare nuovi ambiti ottimali di aggregazione per poi riorganizzare tutti i livelli di governance in base alle direttive nazionali. La situazione richiede rigore, improntato sull’oggettività e il buon senso. Si tratta infatti di una vera e propria rifondazione del sistema , ma che dovrà comunque tutelare il nostro modello policentrico garantendo le medesime risposte ai bisogni di tutti i marchigiani, sulla costa e nell’entroterra”. Tra le novità annunciate dal presidente della Regione, l’avviamento di un progetto sperimentale per l’utilizzo della protezione civile delle Marche, una delle migliori in Italia, nel sistema strutturale di prevenzione e sicurezza anche in campo sanitario, nell’area dell’emergenza. Spacca ha inoltre sottolineato con fermezza che il territorio marchigiano non può sostenere l’apertura di altri centri commerciali, così come tra l’altro previsto dall’ apposita normativa e in coerenza con le politiche legate al turismo e alla sostenibilità ambientale. A tal fine la giunta sta pensando alla formulazione di una normativa aggiuntiva di chiarimento che definisca in modo ancora più stringente i vincoli già previsti.

Andrenacci da parte sua ha sottolineato “il rapporto straordinario che ci ha permesso di raggiungere insieme grandi obiettivi come il Patto di stabilità verticale. Un grande impegno costato sforzi e sacrifici alla Regione, ma che ha portato linfa vitale a tutti i Comuni. Crediamo fortemente  – ha proseguito il presidente dell’Anci Marche – nel concetto di solidarietà istituzionale per far fronte alla crisi in atto. Le tematiche trattate questa mattina hanno riguardato la riorganizzazione sinergica degli enti locali in relazione ai pesanti tagli imposti a livello nazionale e come sempre il clima è stato esemplare e costruttivo”.


1.Provvedimenti contingenti per la riduzione di  PM10

In riferimento ai periodi autunno-inverno 2010-2011 e 2012, i provvedimenti previsti dal Piano d’Azione (Lr.52/2007), sono stati definiti in due Accordi di Programma, tra Regione, Province e Comuni. Molti Comuni non hanno sottoscritto gli Accordi e pochi li hanno rispettati in pieno. Le centraline hanno continuato a registrare molti più superamenti di quelli consentiti. Anche per il 2012 e 2013, è stato definito un Accordo di Programma, in continuità con quelli precedenti, ma di contenuto maggiormente affinato. Le misure riguardano le tre fonti principali di inquinamento da polveri sottili: il traffico urbano dei veicoli diesel più antiquati, la combustione urbana, specialmente  di biomasse con apparecchi poco prestanti e le altre attività produttive. Le misure sono state concordate con l’ARPAM e si ritiene che il loro rispetto possa consentire  di rientrare nei limiti di legge.

2. Spending review – riordino territoriale

Province – La Regione potrà decidere in merito al trasferimento delle funzioni oggi svolte dalle Province nelle materie di competenza regionale  dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 188/2012 (la scadenza per la conversione è prevista per il 5 gennaio 2013). E’ stato comunque costituito un gruppo di lavoro tecnico (Regione-Anci-Upi) che sta provvedendo  alla ricognizione delle funzioni svolte dalle Province al fine di dare attuazione alla normativa statale sul trasferimento delle funzioni nelle materie di competenza della Regione.

Piccoli Comuni – La normativa statale prevede l’obbligo dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali dei Comuni minori (Comuni fino a 5.000 abitanti o, in zone montane, fino a 3.000 abitanti) da svolgere mediante Unioni di Comuni o  convenzione. Delle 9 funzioni fondamentali 3 devono essere gestite mediante Unioni di Comuni o convenzione entro il 31/12/2012. Le altre entro il 31/12/2013. Per le forme associative che saranno costituite con convenzione non è prevista una dimensione minima demografica; per le Unioni di Comuni è invece previsto il limite minimo di 10.000 abitanti. Con DGR 1527 del 21/11/2011 è stata adottata una proposta di legge per abbassare tale soglia demografica a 5.000 abitanti, come richiesto dall’ANCI Marche. La proposta è all’esame della I^ Commissione consiliare.

3. Comunità montane

L’Assessore agli enti locali Canzian ha recentemente convocato i Sindaci dei Comuni montani per acquisire il loro orientamento sul problema delle Comunità montane.

I Sindaci (compresi quelli di Urbino, Camerino, Fabriano) si sono espressi a larga maggioranza per il mantenimento delle Comunità montane. Tra le ipotesi avanzate vi è quella della riduzione del numero delle Comunità montane dalle attuali 9 a 4: questa ipotesi , peraltro, può creare qualche problema considerato che si avrebbero Comunità montane con dimensione territoriale eccessivamente ampia (anche con 30 Comuni). L’ipotesi a cui  sta lavorando l’Assessorato  prevede la trasformazione delle Comunità montane in Unioni montane.

4. Protezione civile

I  piccoli Comuni ,  ai sensi dell’art. 19 del D.L. n. 95/2012, in relazione all’obbligo di gestire in forma associata la funzione fondamentale della protezione civile, richiedono:

  1. un supporto tecnico – organizzativo alla Regione, per definire schemi di convenzione finalizzati alla disciplina dell’esercizio associato della funzione e per organizzare i centri operativi su base intercomunale;

  2. garanzie di un adeguato sostegno finanziario al fine di poter gestire le funzioni comunali in materia di protezione civile, le quali dallo scorso anno non trovano più copertura nel fondo nazionale di protezione civile, malgrado l’art. 149 del d.lgs 267/00 preveda che lo Stato debba assegnare ai Comuni specifici contributi, per fronteggiare situazioni eccezionali conseguenti alla dichiarazione dello stato di calamità naturale. Le entrate comunali non sono sufficienti a  garantire il corretto e puntuale esercizio della funzione, per cui l’imposizione dell’obbligo associativo a carico dei Comuni rischia di portare solo al trasferimento di responsabilità  e non ad un’ottimale esercizio della funzione da parte dei Comuni stessi.

5. Semplificazione amministrativa e normativa

Sulla semplificazione in generale vi sono ormai numerose e dettagliate leggi statali . Per la nostra Regione : è all’esame della I^ Commissione consiliare la pdl 229 (Legge di innovazione e semplificazione amministrativa) approvata dalla Giunta regionale il 27 giugno 2012 e richiesta fortemente dalle associazioni di categoria (in particolare da  Confindustria Marche). La pdl prevede tra l’altro la riduzione dei termini dei procedimenti amministrativi della Regione e degli enti dipendenti.

Sulla semplificazione in materia urbanistica : sarà sottoposta al preventivo esame della Giunta regionale la nuova legge sul governo del territorio (entro il 17 dicembre 2012). Il testo sarà poi oggetto di consultazione (in primo luogo con l’ANCI Marche). La pdl disciplina i nuovi piani urbanistici (piano strutturale e piano operativo) in sostituzione dei vecchi piani regolatori comunali e non interviene sulle procedure in materia di edilizia: per queste opera il tavolo regionale sul SUAP con la presenza anche dei tecnici comunali.


MAESTRO ARTIGIANO – A SAN SEVERINO MARCHE LA CONSEGNA DEGLI ATTESTATI


Maestro Artigiano

San Severino Marche – La cerimonia di consegna degli attestati di qualifica di Maestro Artigiano si è svolta questa mattina a San Severino Marche presso il Teatro Feronia. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito della manifestazione “Settimana Europea delle piccole e medie imprese 2012”, dedicata all’artigianato artistico, tipico e tradizionale e alle politiche che la Regione Marche promuove per valorizzare e tutelare il settore. Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale alla Formazione professionale e Lavoro, Marco Luchetti, il sindaco Cesare Martini, il presidente della Commissione regionale per l’Artigianato, Enrico Ruffini, i rappresentanti delle associazioni di categoria, tra cui i segretari regionali di Cna, Silvano Gattari e di Confartigianato, Giorgio Cippitelli, amministratori locali.

“Oggi è una bella giornata che sa di speranza – ha detto Luchetti – occorre recuperare il valore del lavoro, della sua capacità di crescita ed emancipazione della persona. Negli ultimi tempi si sono affermati valori diversi, nel momento di crisi che viviamo bisogna tornare invece a ciò che ha reso ricca questa regione. Il messaggio educativo che passa nelle famiglie verso i giovani deve tornare a essere quello della cultura del lavoro, anche di quello manuale, per molto tempo svilito, invece fonte di ricchezza. I maestri artigiani protagonisti di questa giornata rappresentano infatti testimonianza culturale e patrimonio di competenze. L’iniziativa della Regione, con le associazioni artigiane, vuole mettere insieme un filone formativo per valorizzarlo e per dargli continuità. Per questo entro febbraio pubblicheremo un bando per incentivare finanziariamente le imprese artigiane e i giovani a intraprendere questo percorso”.

“A San Severino – ha detto Martini – abbiamo puntato sulle scuole e sulla formazione. In questo senso la nuova figura del maestro artigiano, ponte ideale tra la formazione professionale ed il mondo dell’impresa, costituisce una scommessa carica di potenzialità in termini di sviluppo dell’intero sistema economico. Dobbiamo fare i conti con la competitività che è sempre più spesso basata sulle capacità innovative dell’imprenditore: che maturano e si sviluppano più frequentemente nei contesti che offrono maggiori possibilità di incrementare la conoscenza”.

Durante la manifestazione, nell’ambito della quale sono state organizzate dimostrazioni di lavorazione della carta e di oreficeria, oltre a una mostra fotografica, anche lo speciale riconoscimento alla carriera al Maestro Valeriano Trubbiani. In abbinamento con le creazioni dei maestri artigiani, anche quelle dei vitivinicoltori a cura dell’Istituto marchigiano tutela vini e del suo presidente Alberto Mazzoni.

La Giunta Regionale ha attribuito la qualifica a 45 imprenditori marchigiani. L’individuazione dei Maestri Artigiani è il primo passo per la realizzazione del progetto “Bottega Scuola”, cioè il laboratorio guidato dal Maestro Artigiano, luogo di formazione per i giovani che possono trovare nell’artigianato di qualità una concreta prospettiva professionale.


Clicka l’allegato

elenco maestri artigiani con attività pergamenaPER PROVINCIA


APPROVATO IL TESTO UNICO DEI SERVIZI SOCIALI A TUTELA DELLA PERSONA E DELLA FAMIGLIA

  

Marconi: “Si concretizza così l’integrazione socio-sanitaria in cui i territori, i servizi e la domiciliarità saranno punti di riferimento insostituibili a beneficio dei cittadini”


Creare un sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia. A questo principio di ispira la proposta di legge in materia di politiche sociali approvata oggi dalla Giunta regionale e che ora si appresta a compiere il suo iter in Consiglio.

“Arriva così a conclusione – dichiara l’assessore regionale Luca Marconi – dopo più di un anno di intenso lavoro compiuto con i tecnici dell’assessorato e di ampia consultazione con l’ANCI, i sindacati, il Terzo settore, e le consulte regionali di categoria, il percorso che ha portato alla stesura di questo Testo Unico. Si completa dunque il processo di applicazione della legge regionale 328 del 2000 che ha introdotto il Piano sociale regionale, offrendo un quadro organico di riferimento per tutti i settori dei servizi sociali, dando ad essi principi generali, regole e procedure unitarie”.

Sul piano istituzionale la proposta introduce infatti norme in materia di organizzazione degli ATS (Ambiti Territoriali Sociali), i quali costituiscono il luogo privilegiato non solo per la programmazione sociale ma anche per la gestione associata dei servizi alla persona.

“Finalmente – continua Marconi – viene consacrato il principio di 23 grandi ‘città sociali’ corrispondenti ai territori degli ATS che d’ora in poi saranno interlocutori della Regione per la gestione di servizi condivisi Comuni/Regione. In questo modo vedremo realizzata l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse pubbliche evitando duplicazioni e interventi poco appropriati”.

La proposta di legge chiarisce inoltre il ruolo e la funzione tecnica del direttore di ATS che va ad esercitare le funzioni precedentemente assegnate al coordinatore di ATS, nonché il ruolo e la funzione politica dei Comitati dei Sindaci in ordine alla programmazione sociale e alla programmazione integrata con il Distretto sanitario.

“Con il Testo Unico – sostiene Marconi – potrà trovare applicazione istituzionale l’integrazione socio-sanitaria nella quale i territori, i servizi alla persona e la domiciliarità saranno punti di riferimento insostituibili a beneficio dei cittadini, superando la vecchia idea che concepiva la sanità come servizio esclusivamente ospedaliero”.

La logica politica che sorregge la proposta di legge punta a valorizzare lo sviluppo qualitativo e quantitativo della domiciliarità, garantendo alla stessa un adeguato supporto finanziario, tecnico, professionale e territoriale. A tal fine, un ruolo di centrale importanza è riconosciuto alla famiglia, in particolare a quelle con figli, a quelle che prestano assistenza in casa agli anziani non autosufficienti e a quelle che accudiscono figli con disabilità.

Altri elementi di novità riguardano i criteri di compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi sulla base di livelli differenziati per reddito e patrimonio, prevedendo la possibilità da parte della Regione di fissare una soglia minima al di sotto della quale l’esenzione dalla compartecipazione sia totale; l’introduzione di titoli validi per l’acquisizione di servizi in strutture accreditate sulla base di criteri regionali di accesso; l’obbligo del rispetto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento dei servizi da parte degli enti pubblici; l’impegno ad assicurare un’effettiva partecipazione dei cittadini e degli utenti alla programmazione sociale regionale e locale; l’istituzione del sistema informativo per le politiche sociali (SIRPS) e dell’Osservatorio regionale per le politiche sociali.

Particolare attenzione è rivolta alle politiche a favore degli anziani, a quelle in materia di dipendenze patologiche e a quelle per il contrasto della povertà e del disagio sociale.

La proposta di legge passa ora al giudizio dell’Assemblea legislativa e già nel corso di questa settimana l’assessore Marconi incontrerà il presidente della V Commissione consiliare competente in materia per approfondire i contenuti del testo che presto comincerà il suo iter per giungere all’approvazione nei primi mesi del nuovo anno.


SAN BENEDETTO DEL TRONTO, IL MARCHIO QM CERTIFICA LA FILIERA ITTICA DAL MARE ALLA TAVOLA

“Strategie di tutela e valorizzazione dei prodotti ittici – Il mare a tavola con il marchio QM” è il tema dell’incontro divulgativo, organizzato da Regione Marche e ASSAM, con la collaborazione di GAC Marche Sud e Città di San Benedetto del Tronto, che si svolgerà mercoledì prossimo, 5 dicembre, alle ore 10.00, alla Sala della Giunta del Comune di San Benedetto del Tronto. L’iniziativa è il momento conclusivo di un progetto d’animazione della filiera ittica finanziato dalla Regione Marche. “Lo scopo – spiega l’amministratore unico ASSAM, Gianluca Carrabs – è quello di implementare il sistema di tracciabilità Si.Tra. e la certificazione di filiera prevista dal marchio regionale QM. Il consumatore potrà così risalire ai soggetti che hanno pescato, distribuito e venduto il pesce da lui acquistato: tutto questo con una semplice ricerca on line”. Coordinato dal responsabile dell’Autorità di Controllo e Tracciabilità dell’ASSAM, Fausto Ricci, il progetto ha coinvolto le Camere di Commercio provinciali, i principali Mercati Ittici regionali, il GAC Marche Nord e Sud, gli operatori della filiera ittica, singoli o associati e si è sviluppato attraverso un’attività volta al rilancio della filiera. Sono stati, infatti, organizzati incontri mirati a presentare i disciplinari di produzione QM “Filiera Ittica” e “Molluschi” esistenti, allo scopo di individuare le necessarie modifiche e semplificazioni per un loro maggiore utilizzo da parte degli operatori del settore. I risultati saranno presentati nel corso dell’incontro di mercoledì, a cui interverranno l’assessore alle Politiche del Mare di San Benedetto del Tronto, Fabio Urbinati, il presidente del GAC Marche Sud, Settimio Capriotti, il dirigente del settore Attività Ittiche della Regione Marche, Uriano Meconi, l’esperta tecnico ASSAM – Filiera ittica, Silvia Palladino e il coordinatore del GAC Marche Sud, Sergio Trevisani. L’ASSAM è impegnata a sostenere tutte le filere locali che intendono attivarsi nell’ambito del sistema di certificazione QM, assicurando la formazione agli operatori sul sistema di rintracciabilità e sul corretto applicativo del disciplinare di riferimento.


GIORNATA DELLE MARCHE, LA STORIA E LE PRECEDENTI EDIZIONI



Torna, puntuale anche quest’anno, la Giornata delle Marche che verrà celebrata al Teatro della Fortuna di Fano. E’ la festa dell’identità marchigiana, uno straordinario momento di riflessione sulla storia, sulle tradizioni, sulla cultura che uniscono generazioni di cittadini che sentono di appartenere a una stessa comunità, anche fuori dei confini nazionali. Dal 2005 la Giornata delle Marche offre l’occasione per soffermarsi sul ruolo della regione nello sviluppo civile, sociale, economico, del Paese, nella piena consapevolezza del proprio passato e dei propri valori. La data scelta è il 10 dicembre: in questo giorno, in ogni parte del mondo, i marchigiani si ritrovano per la solennità della Madonna di Loreto, riconosciuta universalmente come riferimento ideale e spirituale della propria terra e delle proprie origini. E’ un giorno simbolico che coincide, tra l’altro, con la giornata della pace voluta dal Consiglio regionale delle Marche ed è il giorno della dichiarazione dei diritti dell’uomo.

Ogni edizione propone un tema e una città della regione per ospitare le celebrazioni. Particolare attenzione è stata riservata alle comunità marchigiane nel mondo riunite in associazioni in tutti i continenti. Nel 2005 il tema è stato Le Marche nel mondo e la comunità prescelta quella dell’Argentina. Le città di riferimento: Ancona e Jesi.

Nel il 2006 il tema è stato Le Marche e l’Europa, l’emigrazione e il lavoro e la comunità prescelta è stata quella residente in Belgio. La città di riferimento: Pesaro.

Nel 2007 il tema è stato Giovani e sport e la comunità estera di riferimento è stata quella canadese, in particolare di Montréal. La città di riferimento: Ascoli Piceno.

Per il 2008 il tema è stato “Anziani ancora protagonisti” e la comunità scelta è stata quella d’Australia. La città di riferimento: Fermo.

L’edizione 2009 si è svolta a Macerata e ha trattato il tema del viaggio prendendo spunto dalla figura e dalle opere di Padre Matteo Ricci, missionario gesuita maceratese, figura straordinaria che svolse la sua opera in Cina. E per il 2010, il tema è stato appunto il IV centenario della morte di  Padre Matteo Ricci ed il III centenario della nascita di Giovanni Battista Pergolesi. Il 2010 è anche l’anno che testimonia i quarant’anni di vita della Regione Marche. La festa è stata celebrata al Teatro delle Muse di Ancona.

Nel 2011 con la Giornata delle Marche è stato invece celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia nella città di Recanati.


Educare alla sostenibilità: ammessi al finanziamento regionale 8 progetti che coinvolgono oltre 250 operatori professionali e quasi 2000 classi scolastiche per l’annualità 2012-2013



1,4 milioni di euro, a fronte di un sostegno finanziario regionale di 350mila euro: a tanto ammontano i progetti ammessi al contributo regionale in tema di educazione alla sostenibilità, presentati dagli enti capofila delle reti territoriali dei Centri di educazione ambientale (Cea) delle Marche.

I progetti si riferiscono all’annualità scolastica 2012-2013 e coinvolgeranno ben 253 operatori professionali (educatori ambientali, guide escursionistiche, guide turistiche) impegnati sia in classe che all’aria aperta nei parchi e nelle riserve naturali delle Marche. Le classi coinvolte saranno poco meno di 2 mila. Oltre agli studenti saranno coinvolti nelle attività anche cittadini e turisti alla scoperta delle bellezze e dei valori della natura, della storia e della cultura delle Marche.

Le attività di informazione e sensibilizzazione saranno svolte grazie al supporto dei 44 Centri di educazione ambientale riconosciuti dalla Regione, dislocati in tutto il territorio marchiano, molti all’interno delle aree protette regionali. Ai fini della partecipazione al bando, i 44 Cea si sono raggruppati in otto reti territoriali, coordinati da un ente capofila (provincia o ente gestore di area protetta) denominato Labter.

L’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati, illustra la formula adottata: “Abbiamo favorito l’unione della progettualità e delle forze di ciascuna struttura, premiando quei progetti per i quali erano gli stessi soggetti della rete a investirci, cofinanziando il progetto con risorse proprie o derivanti dalle attività. Solo in questo modo possiamo contribuire a dare un futuro al settore, in un contesto di azzeramento dei trasferimenti statali e rispetto al quale altre Regioni hanno più che dimezzato gli stanziamenti. Un settore che va sostenuto perché fondamentale per la sensibilizzazione alla sostenibilità, per la valorizzazione del patrimonio naturale regionale, ma anche per il potenziale traino di un turismo ecosostenibile che sta riscuotendo sempre più successo”.

A ogni progetto ammesso andrà un contributo regionale di 40 mila Euro. Ai primi tre in graduatoria andrà un contributo premiale di 15mila (al primo), 10mila (al secondo) e di 5mila (al terzo). La graduatoria è la seguente: 1° Ente nazionale Parco dei Monti Sibillini, 2° Parco regionale del Conero, 3° Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, 4° Provincia di Pesaro e Urbino, 5° Comunità Montana Esino – Frasassi (gestore del Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi), 6° Provincia di Macerata, 7° Provincia di Ascoli Piceno, 8° Provincia di Fermo.


“IL LAVORO DI SQUADRA APPARTIENE A QUESTA TERRA, MODELLO MARCHE DA IMITARE”

 

A Loreto il seminario “Il rinnovato sistema di protezione civile” con il capo dipartimento, Franco Gabrielli


prot civile

“Le Marche sono un modello che ha funzionato e sta funzionando, facendo della sventura del terremoto una opportunità per costruire un modello”: così il capo dipartimento della Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri Franco Gabrielli, al seminario che si è svolto questa mattina a Loreto dal titolo “Il rinnovato sistema di protezione civile”.

Un incontro, al Centro Giovanni Paolo II, dettato dall’esigenza di comprendere le modifiche normative che dal 2011 hanno interessato e stanno interessando, direttamente e indirettamente, il sistema di protezione civile nazionale e locale, colpito dalla ristrettezza di risorse. Roberto Oreficini, capo dipartimento della Regione Marche, aprendo i lavori ha specificato: “In uno scenario sempre più complesso, con risorse e strumenti normativi limitati, è difficile essere operativi e dare risposte ai cittadini, la gravità della situazione si fronteggia solo con la condivisione e l’unità di intenti”. Sinergia che si è rivelata vincente, ha ribattuto Gabrielli nel corso del suo intervento: “Dopo la pianificazione, vero strumento per la salvaguardia della vita umana, è fondamentale il lavoro sinergico in cui ogni parte del sistema diviene fondamentale: le Marche possono rivendicare questa consuetudine, il lavoro di squadra appartiene a questa terra, esempio da imitare in momenti di penuria di risorse e strumenti normativi da rivisitare”.

Riservato agli amministratori e agli operatori del settore, il seminario è stato la dimostrazione di quanto il sistema Marche sia fondato sulla coesione e sull’investimento in personale: in sala era presente tutto il sistema di Protezione civile, dai rappresentanti delle istituzioni alle forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Corpo forestale, volontariato, responsabili dei servizi essenziali fino ai responsabili delle ditte impiegate nel corso delle emergenze e tanti giovani dell’Università Politecnica di Ancona che frequentano il corso di laurea “Tutela ambientale e Protezione civile”.

“Nella nostra Regione – ha evidenziato l’assessore alla Protezione Civile, Paolo Eusebi – si opera attivamente per assicurare la possibilità di proseguire ad utilizzare il cosiddetto ‘modello marchigiano’ che è ritenuto generalmente quello che in Italia consente la miglior gestione delle situazioni di allarme e di emergenza; è bello poter affermare che tutti gli enti e le istituzioni hanno dichiarato il loro completo accordo e la propria disponibilità per garantire tale possibilità, nonostante le difficoltà che ciascuno di essi deve affrontare.

Una sola cosa non è stata modificata – ha aggiunto Eusebi: – la pesante responsabilità che grava sui Comuni che continuano ad essere gli enti chiamati a dare le prime risposte operative in situazioni di crisi, a fornire assistenza adeguata ai cittadini e alle attività produttive e a salvaguardare al meglio i beni culturali di cui è ricco ogni angolo della nostra regione, il tutto con risorse economiche ed umane sempre più ridotte e senza la ragionevole certezza non solo di poter conseguire il reintegro delle somme spese nella fase emergenziale, ma nemmeno di ottenere che le stesse non siano computate ai fini del patto di stabilità”.

Al seminario sono intervenuti Fabio Gaetano Galeffi (Corte dei Conti di Ancona) sulle questioni relative al controllo sui provvedimenti. Claudio Piermattei, funzionario della Regione Marche, ha illustrato “Il riordino territoriale delle Province e la revisione delle funzioni degli enti locali” e Paolo De Biagi (Prefettura di Pesaro e Urbino) che ha relazionato sull’operatività in ambito provinciale; per l’Anci Marche è intervenuto il Sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni.




3 Dicembre 2012 alle 17:16 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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