Prossimamente: Veloce come il vento di Matteo Rovere
Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 14 a lunedì 18 aprile propone:
- Mister Chocolat di Roschdy Zem, con Omar Sy, James Thierree, Clotilde Hesme, Olivier Gourmet, Frédéric Pierrot, Noémie Lvovsky. In occasione del Cinema Day giovedì 14 aprile il biglietto costerà € 3,00
- Heidi di Alain Gsponer, Con Anuk Steffen, Bruno Ganz, Isabelle Ottmann, Quirin Agrippi, Katharina Schüttler.
Frammenti di festival – Martedì d’Essai
Il sentiero della felicità di Paola di Florio;Lisa Leeman
martedì 19 aprile ore 21,30
mercoledì 20 aprile ore 21,30
Mister Chocolat: Dal circo al teatro, dall’anonimato alla fama, l’incredibile destino del clown Chocolat (Omar Sy), il primo artista nero di Francia. Il duo, senza precedenti, che costituì con Footit (James Thierrée) divenne molto popolare nella Parigi della Belle Epoque, fino a quando questioni legate al denaro, al gioco d’azzardo e alla discriminazione razziale rovinarono la loro amicizia e la carriera di Chocolat. La straordinaria storia vera di un artista eccezionale. (www.trovacinema.it)
“Siamo in piena Belle Époque, lo spettacolo circense è in voga, e in esso si riflettono gli echi di un esotismo che trae origine dalla contemporanea stagione coloniale e imperialista (Chocolat verrà immortalato da un’opera di Toulouse Lautrec). La svolta sarà determinata dal clown professionista inglese George Foottit che intuisce le potenzialità di Chocolat lanciando la coppia secondo la canonica divisione di ruoli tra “clown bianco” serio e “augusto” buffone, e andando così incontro a una carriera parigina di prima categoria, a uso di un pubblico di classe e censo superiori. Il ruolo di Chocolat si fonda sul suo stato di inferiorità razziale. Foottit non è razzista e attribuisce alla convenzione l’unico compito di far funzionare i loro numeri, di piacere al pubblico, di ottenere ingaggi vantaggiosi, e rispetta il partner. Ma Chocolat non ha documenti regolari ed è ancora un semianalfabeta. Una delazione probabilmente invidiosa porta al suo arresto, e il contatto in carcere con un esule politico haitiano instilla in lui il dubbio sulla dignità delle sue esibizioni. Sarà uno degli elementi, con l’alcolismo, il disordine della sua vita, le ingenti perdite al gioco che lo rendono ostaggio di brutta gente, l’impossibile relazione con una giovane donna borghese ed emancipata (che lo introduce alla nobile e generosa attività di intrattenere i bambini ricoverati in ospedale), la frustrata ambizione di passare alla recitazione shakespeariana, nonché la separazione da Foottit, che lo condurranno sul lastrico e lo faranno riprecipitare sul fondo della scala sociale. Fino alla precoce morte per tubercolosi, nel 1917 a Bordeaux. Benché siano molto recenti gli studi che hanno riportato a galla questa figura dimenticata, numerosi sono stati in passato gli omaggi presenti nel cinema. A partire da quello di Gene Kelly in Un americano a Parigi (Vincente Minnelli, 1951).” (Paolo D’Agostini – La Repubblica)
Heid: Heidi (Anuk Steffen) è un’orfana che vive con suo nonno (Bruno Ganz), in una piccola capanna di legno nelle Alpi svizzere. Insieme a Peter (Quirin Agrippi), essa custodisce le capre e conduce una vita spensierata. Ma un giorno la giovane è strappata dall’idilio alpino e portata a Francoforte, dove lei sarà ospitata nella famiglia di un uomo ricco, il signor Sese (Maxim Mehmet). Heidi fa compagnia alla figlia Klara (Isabelle Ottmann) costretta su una sedia a rotelle. Allo stesso tempo impara a leggere e scrivere sotto la supervisione della rigorosa governante Rottenmeier (Katharina Schüttler). Anche se Heidi fa rapidamente amicizia con i bambini della città e lentamente sviluppa una passione per i libri – il suo desiderio di tornare dal nonno sulle amate montagne non può attenuarsi. (www.trovacinema.it)
“La storia di Heidi, pubblicata nel 1880 e nata dalla penna della scrittrice svizzera Johanna Spyri, appartiene a quell’età del mondo, durata millenni, durante la quale i bambini non nascevano per vivere al centro della vita dei loro genitori, ma dovevano sperare di sedurre gli adulti per non finire troppo male. La Spyri, che aveva a cuore la loro condizione svantaggiata e quella delle giovani donne, crea con Heidi il personaggio di una bambina irresistibile, grata e coraggiosa, capace di sciogliere il cuore indurito del vecchio nonno, di arrivare a capire da sola l’importanza dell’alfabetizzazione, ma anche di non lasciarsi abbindolare dalle seduzioni della vita borghese e cittadina, dove il lusso e il calore rimano in realtà, rispetto ai bisogno di un bambino, con oscurità e prigionia.
Il film di Gsponer, fedelissimo al romanzo, lavora su questa collocazione storica: sul peso delle dicerie (rispetto al vecchio dell’Alpe) e delle superstizioni (il sovrannaturale) che animano un mondo agli albori della rivoluzione industriale, così come sulla formalità delle relazioni umane e sull’esistenza, fortunatamente, di piccole sacche di resistenza, dentro la società classista (la nonna di Clara, che capisce la malattia dell’anima di Heidi) o fuori di essa (il nonno di Heidi, che ha scelto l’isolamento dal volgo). Sono note di contorno, che non distraggono rispetto al cuore del racconto, sulla carta più prettamente pedagogico e sullo schermo più indirizzato a valorizzare il rapporto con la natura.
Alain Gsponer, già regista di Un fantasma per amico, guarda chiaramente al recente successo di Belle & Sebastien e, come in quel caso, indovina la scelta della giovane protagonista, mentre Bruno Ganz interpreta il nonno, in un riuscito incontro tra icone svizzere.” (Marianna Cappi – mymovies.it)
Anche per la stagione 2015-2016 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.
Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00
Ingresso Frammenti di festival € 5,00 ingresso unico