Il divertimento prima e la commozione dopo, specie con l’intervento a sorpresa di Stefania Buschi, la moglie di Gentili, sono stati gli umori che hanno accompagnato l’ascolto. Lo spettacolo si è consumato come una candela la cui fiamma, invece di andare spegnendosi, ardeva sempre di più, rendendo difficile e imprevedibile la fine, l’ultima parola o l’ultima nota, perché seduto davanti al pianoforte c’era Fausto Bongelli, perché al secondo leggio si alternavano altre voci, perché dal palchetto di primo ordine scendevano altre voci ancora, per gli applausi, per la tensione e perché l’atmosfera era permeata da una sospensione che solo l’occhio attento di un bambino riesce a creare quando, diventato adulto, rende pubblico quello che ha visto e vissuto. L’evento è stato promosso dal Comune di Montegiorgio d’intesa con il Minimo Teatro di Macerata, erano presenti il Sindaco Armando Benedetti e l’Assessore alla cultura Michele Ortenzi i quali, in apertura, hanno salutato gli intervenuti, insieme all’antropologo Tommaso Lucchetti. Le raffinate notazioni critiche sono state curate dal poeta Giampaolo Vincenzi, a leggere i versi di Enrico Gentili sono stati alcuni allievi della Scuola di Recitazione del Minimo Teatro: Jennifer De Filippi, Maria Chiara Mannetta, Serenella Marano, Lorenzo Tombesi, Lorenzo Vecchioni. La perfetta fonica è stata curata da Euro Morresi, assistito alla consolle tecnica da Claudio Vitali, Mario Rossetti e Carla Camilloni. Una cornice classica per una serata indimenticabile presentata con eleganza da Serenella Marano.