Mare Vivo, piani di gestione locale

Mare Vivo, piani di gestione locale

San Benedetto del Tronto, 2019-10-25 – Coldiretti, nell’ambito della convenzione “Mare Vivo” stipulata con il MIPAAF, ha voluto mettere in campo un’azione mirata alla definizione di ipotesi di Piani di Gestione locali, da adottare in forma volontaria da parte dei pescatori al fine di conservare e gestire le risorse ittiche.

In un contesto problematico come quello dell’eccessivo sfruttamento delle risorse biologiche marine, dove il 90% delle specie appare sovrasfruttato, la tutela delle risorse passa obbligatoriamente dalla gestione delle stesse da parte dei sui principali fruitori: i pescatori.

L’accesso alle risorse alieutiche dovrebbe essere basato su criteri trasparenti e obiettivi, di carattere ambientale, sociale ed anche economico con particolare riguardo per gli addetti ai lavori.

Sulla base di questi concetti Coldiretti ha voluto promuovere l’applicazione di misure di gestione finalizzate all’uso proporzionato delle risorse che, in questo contesto diventa doveroso, determinando misure di prelievo massimo per uno sfruttamento di pesca sostenibile, con misurazione delle catture annue in rapporto alla produzione dei banchi e al numero delle unità che sfruttano la risorsa, per riuscire a mantenere costante nel tempo uno sforzo di pesca tale da permettere catture sostenibili che assicurino il continuo sviluppo della biomassa della specie, come previsto dalla Politica Comune della Pesca. Oltre al mantenimento costante nel tempo dell’abbondanza della risorsa, per garantire un prelievo ad essa proporzionale, è necessario inserire il prodotto ittico nei mercati, così da garantire anche il riscontro economico al produttore ittico.

Giardini

A tal fine sono stati predisposti, grazie alla collaborazione di centri di ricerca quali CNR di Ancona, di Mazara del Vallo, l’Università di Cagliari e l’Università di Bologna, schemi di Piani di Gestione locale per specie target. Nello specifico l’attività ha coinvolto risorse a ridotta mobilità o stanziali, che possono essere gestite a livello locale e in maniera volontaria quali i banchi di Ostriche in Adriatico, la pesca della Spatola in Sicilia e dei Muggini negli stagni e nelle lagune della Sardegna

Il progetto ha visto la partecipazione anche di UNICAM attraverso il Master di 2° livello in Management Aree e Risorse Acquatiche Costiere che ha contribuito alle attività attraverso la realizzazione di una tesi di master.

I risultati del lavoro sono stati presentati il 25 ottobre a San Benedetto grazie alla collaborazione dell’Università di Camerino che ha organizzato ed ospitato il convegno conclusivo con la partecipazione di tutte le Università ed Istituti Scientifici coinvolti.

Nel corso dei lavori, coordinati da Dott. Tonino Giardini di Coldiretti e conclusi dal Dott. Alberto Felici di UNICAM, sono stati illustrati non solo i risultati ottenuti ma si è evidenziato, soprattutto, l’applicabilità e la riproducibilità in tutte le diverse situazioni costiere di questo modello di approccio gestionale e di come grazie ad esso nella elaborazione di piani di gestione si possano contemporaneamente tutelare le dimensione degli stock ittici, anche in relazione alla tutela dell’ambiente, ed i livelli occupazionali qualitativi e quantitativi degli operatori del settore.

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