Scambio di auguri a UniMc e un nuovo corso di laurea sotto l’albero  

Scambio di auguri a UniMc e un nuovo corso di laurea sotto l’albero  

Il rettore John McCourt: “La visione del futuro della nostra Università-comunità: un ateneo europeo, radicato nel territorio”.  

 

 

Tempo di auguri all’Università di Macerata. Il rettore John McCourt ha voluto salutare in questi giorni dirigenti scolastici, autorità e, oggi, la comunità universitaria riunita insieme per il tradizionale incontro di fine anno. Colonna sonora a cura del Trio d’archi Lino Liviabella.

 

Gremito l’auditorium UniMC. “Vuol dire che dovremo cercare spazi più grandi” ha scherzato McCourt, che nel suo discorso ha tratteggiato gli orizzonti di un Ateneo che si fa forza della comunità, del lavoro corale e della condivisione di valori fondativi proiettati verso il futuro.

 

“Chiudiamo il 2022 – ha detto – avendo appena approvato il bilancio di previsione d’ateneo. Con la stesura del nuovo piano strategico in primavera, presenteremo la visione del futuro della nostra Università-comunità: un ateneo europeo, radicato nel territorio, a disposizione – tramite la didattica, la ricerca, le azioni di Terza missione – della città, della provincia, della regione e del centro Italia. Puntiamo molto su un’offerta formativa di alta qualità, al passo con i tempi, per far crescere l’ateneo”. È, appunto, fresco di approvazione in consiglio di amministrazione un nuovo corso di laurea triennale in “Data analysis per le scienze sociali”, unico del suo genere in regione, “un importante segnale di innovazione”.

 

Ribadita la volontà di lavorare insieme agli altri atenei, a cominciare da quelli marchigiani, ma anche in rete con quelli Umbri e Abruzzesi, “per creare e fare parte di un sistema integrato per il bene e la crescita dei giovani e di tutto il territorio”.

 

L’Ateneo, che quest’anno ha completato i lavori di riqualificazione della Palazzina Tucci e della loggia del grano, si prepara ad avviare molti nuovi cantieri. Giusto per citare i principali: il polo sportivo ricreativo in zona Santa Croce per il Cus, l’ampliamento del polo Bertelli con l’efficientamento energetico e la riqualificazione, il ripristino di alcuni edifici danneggiati dal sisma del 2016.

 

Altre parole d’ordine del discorso del rettore sono state welfare e inclusione. “Non solo perché sono di moda. Vogliamo essere un ateneo che sappia garantire tutti: il personale tecnico amministrativo, i docenti, le studentesse e gli studenti”. E, citando il rettore filosofo spagnolo Ortega y Gasset, McCourt ha ribadito: “La scienza e la cultura rappresentano e incarnano la dignità dell’Università, la sua anima: ma quest’anima vive solo se è capace di mantenere il contatto con l’esistenza pubblica, con la realtà storica, con il presente, cercando qui tutte quelle potenzialità che portino verso il futuro. Questa è sempre stata la nostra sfida e sarà la sfida che ci aspetta”.

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