Le mani sulla Riviera: Ascoli si prende tutto nel silenzio della politica?

Le mani sulla Riviera: Ascoli si prende tutto nel silenzio della politica?

San Benedetto del Tronto, 2023-02-27 – Riceviamo e pubblichiamo una nota del <<Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” sul commissario della sanità, Carignani, sui Sindacati e sulla depredatoria politica locale. 

 

Ci è giunta una notizia secondo la quale sarebbe stato raggiuto un accordo tra un esponente ascolano in Regione e il guru locale del PD, per convergere sulla conferma dell’attuale Commissaria straordinaria, dottoressa Carignani, come Direttore generale dell’AST Ascoli Piceno.

Dopo i pesanti contrasti dei giorni passati tra le Organizzazioni Sindacali e la Commissaria Carignani, ampiamente divulgati dalla stampa, se fosse vera una simile scelta da parte di personaggi apparentemente così politicamente agli antipodi, non potremmo non temere che si voglia definitivamente affossare ogni voce non allineata con i progetti di entrambi. Ricordiamo a tutti i 37 ettari di Pagliare e Colli, la superficie di Ascoli antica, cioè un’intera città, per un ospedale che è la metà di quello di Torrette e che occupa la metà di 37 ettari. Progetto che il PD piceno ancora vuole con tutte le sue forze.

E ricordiamo alcune dichiarazioni dell’esponente regionale, da sempre nei fatti contrario al potenziamento (se non a proclami vuoti) della sanità costiera, da sempre oppositore di un nuovo ospedale costiero, che metterebbe alla prova il predominio della leadership ascolana con i numeri reali dell’affluenza (non falsati dalle carenze di personale, dalle liste chiuse o dai tempi biblici, dai guasti dei macchinari ecc. ecc.) e dai dati delle prestazioni, in quello che dovrebbe essere finalmente un vero ospedale: qualche piccolo finanziamento, qualche mancetta alla costa, sempre se facciamo i bravi, ma nulla che possa disturbare il bacino elettorale ascolano.

Ormai la misura è colma, qui destra e sinistra, partiti e appartenenze non reggono più: è chiaro come non mai l’asse trasversale e distruttivo che, con il lavoro incessante degli ultimi 25 anni, sta portando alla chiusura del Madonna del Soccorso come ospedale per acuzie. Tranne che per il PS e per i reparti minimi adatti a stabilizzare le “rogne”, la Riviera si vuole in mano alla sanità privata. Del resto lo aveva detto già Ceriscioli, che in fondo non possiamo lamentarci, perché “qui abbiamo delle signore cliniche”.

Questo bel progetto però non era scritto nel programma elettorale delle ultime regionali, ove si parlava di ospedali “equiordinati”, di pari dignità tra territorio costiero ed entroterra, ove si bandivano gli ospedali unici (ci hanno vinto le elezioni) e i project succhiasoldi, ove si parlava di sanità di prossimità e di equità nell’impiego delle risorse regionali.

Credono davvero i signori della Regione che con 450.000 miseri euro di finanziamento per un progetto di prefattibilità (a proposito che fine avrà fatto?) avrebbero potuto essere creduti e credibili, nel mentre che si continuava impunemente a svuotare il nostro ospedale di risorse per portare tutto al Mazzoni? Non ricordano i governanti che avevamo già espresso i nostri timori sul fatto che la riforma della sanità regionale, con le Ast munite di autonomia giuridica, gestionale e finanziaria, nel Piceno sarebbe stata la nostra fine se tutte le leve decisionali fossero rimaste saldamente in mano ascolana? Cosa poi avremmo dovuto pensare constatando gli incrementi sui fondi per il personale nelle altre province e i tagli drastici nella Ast Ascoli Piceno? Che poi i responsabili regionali e territoriali della sanità abbiano snobbato la recente conferenza dei sindaci (insieme a molti dei suddetti indegnamente rappresentanti dei cittadini), la dice tutta su quale irrilevanza sia attribuita al nostro territorio e su quali possano essere gli ordini di scuderia. Forse non possiamo fermarli o costringerli a rimediare allo scempio perpetrato dal governo di centro-sinistra e proseguito da loro con diligenza, ma sicuramente potranno contare tutti su di noi e sulla nostra memoria alle prossime competizioni elettorali. Chiediamo loro di ravvedersi finché sono in tempo e di fare il loro dovere, tutelando l’intero territorio. Ricordando che il potere è effimero e che forse qualcuno ad un certo punto si renderà conto di essere stato usato, per portare a termine il “lavoro sporco” e poi scaricato malamente per fare da capro espiatorio. Politici avvisati… Meno che per metà salvati. Siamo solo all’inizio.>>

Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso

 

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