A spasso al tempo dei romani. Tornano gli appuntamenti di “Vado per la città antica” 

A spasso al tempo dei romani. Tornano gli appuntamenti di “Vado per la città antica” 

Sant’Angelo in Vado, al via da lunedì le iniziative legate agli scavi condotti dall’Università di Macerata nell’area delle terme di Tifernum Mataurense. 

Pronta al via da lunedì 3 luglio la ventiduesima campagna di scavo archeologico dell’Università di Macerata nell’area delle terme di Tifernum Mataurense a Sant’Angelo in Vado (Pu), che si protrarrà fino al 29 luglio e che vedrà il coinvolgimento di studiosi e studenti della nostra anche di altri italiani ed europee. Alle attività di scavo si affiancherà un nutrito ciclo di eventi nell’area delle terme romane, “Vado per la città antica”, insieme ad un cantiere aperto a cittadini, curiosi e turisti tutti i giorni dal lunedì al venerdì.

In oltre vent’anni, le attività dell’équipe di archeologi sotto la direzione prima di Enzo Catani e, dal 2013,  di Emanuela Stortoni del Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, hanno consentito la restituzione dettagliata delle principali fasi storiche della città appenninica alto-mataurense, coinvolgendo, dal punto di vista didattico, centinaia di giovani che si sono alternati in campi-scuola per l’apprendimento dell’impostazione metodologica e della forma mentis dell’archeologo. Un patrimonio di esperienza maturata anche sotto il profilo del dialogo con le istituzioni e la comunità a favore di uno sviluppo sostenibile e di identità culturale a favore delle aree interne.

Ecco le iniziative divulgative previste quest’anno. Il programma dettagliato è online su www.unimc.it .

Tornano i “Lunedì dell’archeologia” tutte le settimane di luglio alle 21,30: incontri-dibattito su temi riguardanti storia, archeologia, tutela e valorizzazione dell’area archeologica tifernate grazie all’intervento di studiosi dell’Università di Macerata come Marta Brunelli, Giuseppe Capriotti e Patrozia Dragoni. Al primo di parteciperanno anche il vicesindaco Massimo Guerra, il presidente dei corsi di laurea in beni culturali e turismo Simone Betti, il direttore del Museo Archeologico Nazionale delle Marche Diego Voltolini e Ilaria Rossetti. funzionaria archeologa della Soprintendenza.

Mercoledì 21 luglio alle 21,30 “Facciamo il punto”, incontro della direttrice degli scavi sui principali risultati dello scavo.

Venerdì 21 luglio alle 21, serata-evento tra scienza ed arte dal titolo “Antiche voci nel silenzio delle terme”: una passeggiata nel tempo all’interno degli ambienti delle terme, per provare ad immergersi nell’affascinante atmosfera di quel mondo, popolato da una multiforme, chiassosa e colorata umanità.  Gli eventi si svolgeranno nel piazzale antistante le terme romane, località Colombaro, o, in caso di maltempo, nella Sala S. Caterina delle Bastarde, Sant’Angelo in Vado. Previsti anche i laboratori per bambini e ragazzi “Da grande farò l’archeologo”. Per prenotazioni e informazioni: scuola primaria e secondaria di I grado scrivere a elia.bevilacqua.tr@gmail.com; scuola secondaria di II grado a irene.soma76@gmail.com.

“Crediamo – sottolinea Stortoni – che l’archeologia così vissuta sia la migliore interprete dell’Umanesimo che innova e possa davvero porsi come reale motore e modello di sviluppo per un’inquieta società come quella moderna che può e deve trovare nel passato il suo senso e la sua possibilità di riscatto”.

L’anima umanistica dell’Università di Macerata trova nell’Archeologia una delle sue migliori scuole e tradizioni, esercitando la propria attività sia in Italia che all’estero, (Africa, Grecia, Albania), ma riservando un ruolo di primaria importanza anche alla “riscoperta” del territorio delle Marche e instaurando fecondi rapporti di collaborazione con enti territoriali, soprintendenze e musei, all’insegna di tutela, studio e valorizzazione del patrimonio archeologico regionale. Tale opera, seguita oggi da archeologi di ben due Dipartimenti, quello di Scienze della Formazione, dei Beni culturali e del Turismo e quello di Scienze Umanistiche, viene attualmente interpretata in un’ottica sempre moderna, curiosa, interdisciplinare, aperta al dialogo sul moderno “mestiere dell’archeologo”, sulla sua importanza per il rinnovamento e le potenzialità dei Beni archeologici, capaci di confrontarsi con quei temi della tutela, gestione e valorizzazione che sono al centro delle moderne politiche per la “Terza Missione” dell’Università di Macerata.

 

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