Percorsi d’Autore. Marcello Sgattoni ci parla delle sue grandi ‘cose’: ‘Casa del Vento’ 

Percorsi d’Autore. Marcello Sgattoni ci parla delle sue grandi ‘cose’: ‘Casa del Vento’ 

2023-10-21 – Marcello Sgattoni ci parla delle sue grandi ‘cose’
6) ‘ Casa del Vento’

 

 

 

 

 

 

1)  ‘A guardia del porto’: l’opera rappresenta una mamma con un bambino che, in attesa del ritorno del padre dalla pesca, si pongono a guardia del porto, fonte di vita per i pescatori        – 1996;
2)  ‘Fonte della Vita’: fontana realizzata in cemento e sassi dallo scultore Marcello Sgattoni; rappresenta una donna dai cui seni sgorga l’acqua – 2009;
3)  ‘Fonte Amara’: … 2002
3a)
4) ‘ …e la pietra gridò‘: dedicato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
5) ‘Stemma Carabinieri’: 2007, Stemma dell’Arma benemerita realizzato sul Lungomare di San Benedetto del Tronto davanti all’ingresso della concessione Lido del Carabiniere
6) ‘Casa del Vento’

 

 

San Benedetto del Tronto – Venerdì 8 settembre Pietro mia chiama:
“Vogliamo fare un’intervista al caro Marcello davanti a ognuna delle sue sculture sparse per la città? Così, perché sarebbe bello sentire commentare e descrivere ciò che lui stesso ha pensato, creato e realizzato. Ne ha seminate diverse nel corso della sua lunga carriera. Sentilo e decidi con lui dove e quando”.
Rispondo che è una bellissima idea e 
spero che Marcello la faccia sua.
“France’, va bene… Quando iniziamo? Anche lunedì (11) alle tre e mezza? Facciamo all’imbocco del molo sud e iniziamo dal mio scoglio scolpito nella prima edizione di Scultura Viva ( Marcello Sgattoni, ‘A Guardia del Porto’ 23 – 30 giu 1996), proseguiamo sempre lì, sul molo. Poi vediamo”, risponde Marcello. – Benissimo! – rispondo io senza pensarci due volte.
Ed eccoci qui, con i modesti mezzi della troupe mascalzona, che ci incontriamo con il Maestro, d’arte e di vita, Marcello Sgattoni, per intraprendere dei nuovi “percorsi d’autore”: un viaggio nei pensieri e nelle emozioni che l’autore attraversa nel realizzare, o nel rivedere le sue stesse cose, cogliendone noi, ancora meglio, il loro significato e senso nell’appurata finitezza di ogni illusoria realtà.
Un altra caratteristica che colpisce di Marcello è quella che lui chiama “cosa” ciò che noi chiamiamo “opera”. Perché nella sua scala dei valori, queste sue “cose” vengono dopo mille altre: le vere e proprie opere, quelle del Creato. Qui, ritengo, stia la sua grandezza.

Francesco Del Zompo

 

 

Marcello Sgattoni può essere preso ad esempio di una sempre più frequente condizione esistenziale e culturale dell’artista contemporaneo che opera in assoluta libertà e pienezza d’espressione creativa stando al di fuori di ogni sorta di gruppo, Scuola o tendenza.”
Così inizia il ritratto che ne fa Giorgio Voltattorni M. di Sgattoni nel suo recente libro “Le Marche, l’arte plurale”, pubblicato nel 2022, in cui vengono tratteggiati e ricordati 45 artisti e 2 poeti marchigiani, molti dei quali conosciuti e frequentati direttamente dall’autore.

Credo che questo incipit di Voltattorni sia corrispondente a quanto noi tutti un po’ conosciamo di Marcello. E questo suo ‘stare al di fuori’ è certamente un suo tratto caratteristico. Ma non fuori dal mondo ‘tout court’, il che significherebbe appiattirlo in una sorta di figura eremitica, ma fuori dalle logiche di accondiscendenza al ‘mercato’ più semplicemente. Cioè produrre arte una volta che venga riconosciuta dal pubblico come stile ‘coerente’ e commercialmente valido. In questo senso Sgattoni è completamente ‘out’. Poi, per almeno tre generazioni di sambenedettesi, lui rappresenta e incarna, per chi si appassiona alle arti, lo spirito indipendente e generoso dell’artista, sempre pronto a trasmettere, accogliere e far amare l’operazione artistica. Un atto che libera e che fa volare ‘altrove’ pur restando sulla terra. Personalità concreta (lui si definisce coltivatore diretto o più popolarmente contadino) per la massima conoscenza delle asperità della materia scultorea, ma concepita ben prima come ‘soffio’ da trasferire alla materia stessa. Un imprinting tutto intellettuale, spirituale ed emotivo che solo poi passa attraverso l’uso delle mani, sporcandosele senza badare che sia legno marcio o potatura di vite, pezzi di lamiera incidentata o tronco di pino buttato per far legna, sasso di fiume o calcestruzzo. Per lui ogni ‘scarto’ potrebbe e dovrebbe riavere una seconda e terza vita, animato dalla visionarietà del concepire arte, come atto ri-creativo e ri-generativo di materia e forma.

Per tornare all’oggetto di questa intuizione documentaristica “Percorsi d’Autore”, Marcello Sgattoni ci e si presenta con le sue opere monumentali (per lui “cose”) sparse in sei luoghi, piazze e vie della città di San Benedetto. Questi video ci sottolineano ciò che siamo abituati a vedere distrattamente da anni, ma forse non più a guardare con attenzione.

Per me è stato un privilegio rivederle e ascoltando da lui certi aspetti che non immaginavo o non conoscevo. Versioni, retroscena e quinte non sempre ‘ideali’. La sua vita non è stata di certo semplice. Ha conosciuto la guerra come il suo dopo; ne ricorda nomi, cognomi e ‘si dicì’, come ogni altra persona, personalità e situazioni che lo hanno visto protagonista o spettatore. È un libro parlante della città, della storia passata e contemporanea… Si dichiara “già morto, o forse mai nato”, ma lo verremmo in molti questo suo ‘status’.

Ora non abbiamo più scuse: ascoltiamo, rivediamo Marcello Sgattoni e le sue ‘cose’ con nuovi occhi, e con un pensiero di gratitudine verso questo ‘giovane-vecchio’ Maestro, artista generoso e un po’ birichino, classe 1935.

Ricordiamo che è ancora in corso la sua personale “I fiori del III millennio” presso l’ex Cinema delle Palme, fino al 30 settembre 2023, mentre la Pietraia dei Poeti, sua galleria en plein air, è aperta tutto l’anno. https://www.pietraiadeipoeti.it/

Francesco Del Zompo, 20 settembre 2023

 

 

 

Percorsi d’Autore. Due piccole cose sulle grandi ‘ cose’ di Marcello

Percorsi d’Autore. Marcello Sgattoni ci parla delle sue grandi ‘cose’: ‘ …e la pietra gridò’

 

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