Federica Toppan, ‘Women’

Federica Toppan, ‘Women’

Montegiorgio – La mostra “Women”, personale di Federica Toppan visibile da Sabato 11 Novembre fino al 26 Novembre al Chiostro di Sant’Agostino, è inserita tra gli eventi di “Donne al Centro”, iniziativa organizzata dal Comune di Montegiorgio.

 

Le opere presenti sono un omaggio alla donna, all’eterno femminino e allo stato attuale del suo ruolo nella società. Le “Women” protagoniste di questa esposizione sembrano voler uscire da uno spazio “bidimensionale”, per arrivare alla tridimensionalità. I capelli, come rami, escono dalla terra e provano ad invadere il resto. È una RINASCITA dal dramma. Un dramma sentito, vissuto in pieno in cui la donna si espone senza paura in tutta la sua sensualità. E’ lì, fiera e consapevole di ciò che è stato e di ciò che è, pronta per venir fuori dalla scatola da cui è nata come una Venere dalla conchiglia.
Nei quadri, il tema femminile continua ad essere preponderante, s’indaga sulle forme che si evolvono lentamente uscendo dal legno, dove i nodi restano punti di forza e non debolezza. Emergenti dalla materia o confusi nello sfondo, perspicui o lacerti questi corpi si espandono in grovigli alla ricerca di territori da conquistare. Rami intrecciati di donne-albero puntano verso il cielo, pur restando con le radici legate alla terra, da cui scorre linfa vitale. Dalle tele nascono corpi e volti di donne che si evolvono in una metamorfosi continua frutto non solo di una crescita artistica, ma anche di una maturazione interiore. Il corpo femminile, in stretta connessione con mondo, ci apre ad esso superando l’antica dicotomia tra soggetto e oggetto, tra figura e sfondo. Legno, bronzo, argilla e rame diventano materiali che umilmente si plasmano e adattano per omaggiare l’eterna figura femminile. “Il Rame, intensificatore degli scambi energetici, viene da sempre associato al pianeta Venere, il pianeta della femminilità”.
“La forma femminile è vita/Morte/vita, è l’incubatrice. E’ l’intuito, veggenza, colei che sa ascoltare, è il cuore leale. Incita gli esseri umani a restare multilingue; spediti nel linguaggio dei sogni, della passione, della poesia. Lei è idee, sentimenti, impulsi e memoria”. Da “Donne che corrono coi lupi”  di Clarissa Pinkola Estés
Da parte dell’artista “un sentito ringraziamento per le fusioni in bronzo alla fonderia di Sauro Andreoni e Sandro Accardo, per le cornici Simoni Rumori e Massimo Bolognini, per la collaborazione Massimo Ippoliti, Nazareno Rocchetti, Roberta Carretta, Franco De Prophetis, Valentino Giampaoli, Laura Donnini, Antonella Folchi Vici e all’Assessore Michela Vita, e poi a tutta la mia famiglia, da mio marito, alle mie sorelle ai miei immensi genitori. Grazie davvero a tutti”

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