FERMIAMO LE GUERRE: LA PACE PRIMA DI TUTTO

FERMIAMO LE GUERRE: LA PACE PRIMA DI TUTTO

San Benedetto del Tronto, 2023-12-01 – Questo è il messaggio che l’ANPI, i partiti, i sindacati e le associazioni vogliono inviare alle istituzioni italiane, europee e mondiali affinché si ponga fine a questi orribili stermini. Conferenza stampa questa mattina organizzata da: Rete Studenti Medi – Associazione Buon Vento- S.O.S. Missionario-CGIL-CISL-UIL-Partito Democratico-Movimento 5 Stelle-Verdi-Articolo Uno-Rifondazione Comunista-Sinistra Italiana-Partito Socialista-NOS. La manifestazione ‘Presidio per la Pace’ in piazza Giorgini è stata rinviata al 9 dicembre. Pubblichiamo immagini, video e videointerviste dell’evento

 

 

 

Ormai è il tempo di convincersi che non esiste più la guerra limitata agli eserciti, ma che qualsiasi guerra colpisce in modo più o meno devastante le popolazioni civili. E tutto ciò sposta obiettivamente i termini della questione, perché la forma della guerra contemporanea è sempre più in sé e per sé criminale. Nel nostro nuovo tempo di terrore senza equilibrio si è parlato e si parla dell’arma atomica come di un’eventualità, certo ultima, improbabile, esecrabile, ma possibile a determinate condizioni. Siamo alla banalizzazione della guerra nucleare. Ma l’ANPI grazie alla memoria attiva di stragi di civili in conflitti armati ne è testimone e ne ha la memoria storica, gli italiani sono stati prima carnefici durante le occupazioni coloniali fasciste in Africa, poi nelle invasioni dei Paesi dell’Est Europa al fianco dei nazisti, per divenire vittime di Wermacht ed SS durante la loro ritirata fin da subito dopo lo sbarco alleato, in una mappa dell’orrore che dal Sud al Nord si fece sempre più crescente ed efferato con una violenza su bambini, donne, vecchi e malati sconosciuta ad altre regioni dell’Europa occidentale. L’esperienza del passato vogliamo che incida sulla situazione presente. Per questo condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e dalle occupazioni. Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas. Neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo Palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare. Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese. Non vi è giustificazione alcuna che Israele abbia reagito con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani. La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione Palestinese che ha portato alla distruzione di Gaza, alla morte di oltre 12.00 civili tra cui 4.630 bambini e 3.130 donne è assoluta. Il 7 ottobre segna una radicale svolta militare, di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele. E’ evidente per di più il rischio imponderabile del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente. Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura. Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana ed alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche. L’ANPI insieme ai partiti, alle istituzioni, all’associazionismo democratico, al volontariato, al mondo del lavoro, ai tanti enti locali non vuole restare indifferente a questa disumanità. Firmato: Rete Studenti Medi – Associazione Buon Vento- S.O.S. Missionario-CGIL-CISL-UIL-Partito Democratico-Movimento 5 Stelle-Verdi-Articolo Uno-Rifondazione Comunista-Sinistra Italiana-Partito Socialista-NOS.

 

 

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