Dimissioni del Dr. Remo Di Matteo e dintorni

Dimissioni del Dr. Remo Di Matteo e dintorni

San Benedetto del Tronto, 2024-01-03 – Riceviamo e pubblichiamo

 

 

<<La notizia delle dimissioni del Dott. Di Matteo arriva come un fulmine a ciel sereno e fa suonare l’ennesimo campanello di allarme sul nostro ospedale.

Non conosciamo chiaramente i motivi di questa scelta, ma possiamo prevedere le conseguenze negative che avrà sull’offerta sanitaria del nostro territorio, che perde un eccellente professionista per il quale in questi anni poco è stato fatto per metterlo nelle condizioni di lavorare serenamente e nel migliore dei modi.

Ricordiamo tutti l’accorpamento dei reparti di ortopedia e chirurgia anche successivamente alla conclusione dell’emergenza COVID, che per mesi ha impedito ai nostri primari di rispondere a tutte le necessità, e conosciamo tutti, soprattutto i vertici amministrativi e politici della Sanità provinciale e regionale, l’importanza di individuare le soluzioni migliori, organizzative e di dotazioni strumentali, per riuscire ad attirare e poi trattenere i medici di alto livello.

Evidentemente queste soluzioni, ben note ai decisori amministrativi e politici, non sono state né individuate né attuate sia in questo caso specifico che in altre circostanze, vedasi la vicenda della MURG e della Risonanza Magnetica o dell’Ortogeratria della quale si sono perse le tracce nonostante abbiano già individuato da tempo sia i locali che il personale, con l’effetto di svuotare il nostro Ospedale, sempre più destinato a diventare in poco tempo un grande Pronto Soccorso utile a smistare pazienti nelle altre strutture regionali.

Queste scelte non fanno altro che colpire le fasce della popolazione più debole che, al contrario, avrebbe bisogno di una efficiente e solerte sanità pubblica. Se non si invertirà questa tendenza, nei prossimi mesi rischiamo di perdere altre figure eccellenti.

E’ palese ormai che non possiamo aspettarci nulla di positivo dal Governo di CDX regionale e dai suoi rappresentanti locali, unici responsabili di ciò che sta avvenendo, visto che in appena tre anni sono riusciti a peggiorare ciò che era rimasto della Sanità sambenedettese, promettendo grandi investimenti ma lasciando solo le briciole a San Benedetto, con il silenzio complice del cdx sambenedettese e del Sindaco Spazzafumo. E quando la politica tace c’è sempre il rischio di lasciare spazio ad altri e più forti interessi, che si muovono non sempre per perseguire il bene collettivo.

Pertanto, per l’ennesima volta invitiamo TUTTI, a partire dal Sindaco Spazzafumo e dalla sua maggioranza, a opporsi insieme, con forza e determinazione, all’esecuzione di quello che ormai è chiaramente un vero e proprio progetto: svuotare l’ospedale della nostra Città e trasformare l’Ospedale di Ascoli nell’Unico presidio di primo livello della provincia.

Innanzitutto è urgente provare a capire con lo stesso Di Matteo se queste dimissioni sono revocabili e fare di tutto per scongiurare la sua uscita, successivamente è indispensabile convocare un nuovo consiglio comunale aperto alla presenza del Presidente e dell’Assessore Regionale, oltre alla Direttrice dell’AST Ascoli, per rendere noti a tutti gli investimenti e i progetti a breve termine per la nostra sanità e per la soluzione dei suoi problemi. In caso di mancata risposta all’invito, valutare anche altre forme di protesta, sempre pacifiche ovviamente.

Non c’è più tempo da perdere.>>

Paolo Canducci, Aurora Bottiglieri

 

DIMISSIONI PRIMARIO DI MATTEO, FEDE (M5S): “ENNESIMO COLPO PER LA SANITÀ PICENA. REGIONE E GOVERNO INCAPACI DI TUTELARE LE ECCELLENZE”

“Le dimissioni del primario Di Matteo? Sono l’ennesimo duro colpo alla sanità picena, e in particolare di San Benedetto. È evidente che chi si era candidato spacciandosi per il salvatore della patria e della sanità pubblica ha rovinosamente fallito”.

Così in una nota il deputato Giorgio Fede, dopo la notizia delle dimissioni da parte del primario di Ortopedia, dott. Remo Di Matteo.

“Lo hanno definito un fulmine a ciel sereno ma sinceramente non vedo nulla di inaspettato. La sanità marchigiana e, in particolare, quella di San Benedetto hanno ormai perso la loro attrattività. È la cenerentola, il fanalino di coda di tutto il sistema pubblico incapace non solo di trovare nuovi professionisti ma anche di mantenere quelli di qualità e di eccellenza che abbiamo. Non conosciamo le ragioni che hanno spinto il medico a prendere questa decisione ma sicuramente dispiace perché perdiamo una importante risorsa per tutto il nostro territorio. Non è facile, di questi tempi, gestire i reparti ordinari, figuriamoci quelli che che offrono terapia di qualità che aumentano l’offerta in un contesto di desolante decadenza. Evidentemente non ha trovato da noi le condizioni per poter esprimere al massimo la sua professionalità. Eppure un primario capace e preparato rende attrattivo l’ospedale, merce rara in tempi in cui la chirurgia ortopedica è sempre di più appannaggio della sanità privata. Certo, ha bisogno di un sistema di sostegno, di investimenti in innovazione, protesi, diagnostica. Ma è chiaro che la sanità non funziona, non attrae a causa delle scelte sbagliate di una politica boriosa che aveva promesso di far rinascere la sanità delle Marche ma che, all’atto pratico, non solo non lo ha fatto ma ha anche peggiorato la situazione. Per non parlare del governo nazionale che anche in questa nuova Legge di Bilancio ha operato tagli proprio a danno della sanità anziché investire e rilanciare. E gli scenari futuri – conclude l’on. Fede – non sono rincuoranti. La Meloni ha siglato uno scellerato Patto di Stabilità dimostrando di non essere capace di tutelarci in Europa. Si salvi chi può”

 

 

Comunicato stampa sulle dimissioni del Dott. Di Matteo

Le dimissioni del primario di Ortopedia, Dott. Di Matteo, sono l’ennesimo campanello d’allarme dello sgretolamento sistematico in cui versa il nosocomio di San Benedetto.

Anche il centrodestra cittadino e i fantomatici comitati sono arrivati a dire nell’ultimo periodo che l’ospedale di primo livello poteva sostanziarsi su 2 plessi, dando ad ognuno di questi una caratterizzazione specialistica. Per San Benedetto la vocazione naturale era ed è quella della traumatologia, cosa del resto che il centrosinistra ha tentato di perseguire come obiettivo quando si cercava di costituire le Aree Vaste. Le risposte a questa ultima proposta sono state silenzio da parte della Regione e della Direzione e le dimissioni del primario di ortopedia che, nell’eventualità, avrebbe dovuto avere un ruolo di assoluto primo piano.

C’è poco da stupirsi, Di Matteo ha fatto un passo coerente con la situazione in cui è stato costretto ad operare. Come si può gestire in modo ottimale un reparto di ortopedia, cruciale per la città se guardiamo al numero di prestazioni erogate annualmente, quando la sottrazione di strumenti e risorse diventa sistematica?

Chi dobbiamo ringraziare, quando lo stanziamento dei fondi necessari a recuperare e garantire livelli di assistenza quantomeno soddisfacenti, prende sistematicamente altre strade?

Certamente il governo regionale amministrato da Acquaroli, che ha prodotto un Piano Sanitario che definire beffa per il nostro territorio equivale a fargli un complimento. Chiacchiere, promesse di un nuovo ospedale e zero fondi stanziati, per realizzarlo nel duemilamai.

Intanto si lascia morire il Madonna del Soccorso.

Del resto Acquaroli ha avuto gioco facile, trovando in Fioravanti e Spazzafumo due ottime sponde. Mentre però del Sindaco di Ascoli, compagno di partito e evidentemente di intenti, non c’è da stupirsi, l’ormai nota vicinanza del “fu civico” Sindaco Spazzafumo al governatore regionale e allo stesso Fioravanti lascia basiti. Perché di fatto ha prodotto una resa incondizionata senza nemmeno l’onore delle armi.

Un Sindaco debole, che ha venduto l’anima alla stampella sbagliata. Un Sindaco che gonfia il petto per le promesse di Pulcinella ottenute, incapace di vedere che oltre la sua poltrona c’è un buco nero senza fondo e senza fondi per realizzarle quelle promesse per il nuovo ospedale.

Oltre a non cogliere che i piani sanitari della destra regionale non passano per San Benedetto, Spazzafumo non ha saputo intercettare nemmeno l’aria di tempesta che aleggia sulla sua presunta stampella di destra. Prova ne è che gli unici a negare qualsiasi accordo con il Sindaco di San Benedetto sono stati Cava e Balloni, forse perché l’unico a non esserne informato era Castelli?

Certo che il nuovo anno non poteva iniziare peggio, mentre assistiamo alle solite lotte di palazzo, la sanità in Riviera recita il de profundis e a rimetterci sono sempre e solo i cittadini. Non può continuare così. Se Spazzafumo non è in grado di governare la città, se non con il beneplacito di una destra che qui, ricordiamo, ha perso le elezioni arrivando seconda, si faccia da parte.

Gilda Bisceglia

Addetto Stampa PD Circolo Nord – San Benedetto del Tronto

 

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