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TuttoinGioco, la libertà nell’ultima giornata

di | in: Cultura e Spettacoli

LA LIBERTÀ NELL’ULTIMA GIORNATA DI TUTTOINGIOCO


Civitanova Marche – La libertà.  Come per incanto anche l’ultima giornata di Tuttoingioco e Civitanova Alta hanno tessuto un filo fra gli interventi dei tre ospiti tanto da fra collidere le tre conferenze su un minimo comun denominatore. E come venerdì si era ritrovato il significato della filosofia come strumento della vita quotidiana, così ieri si era parlato dell’agire pubblico, oggi i tre filosofi Givone, Cavarero e Giorello hanno guardato ciascuno a proprio modo alla libertà. Merito, ha detto il direttore artistico Ercoli “del clima che si è formato. Abbiamo creato una comunità di pensatori che hanno ricevuto molto da questa esperienza e da questo scambio di idee che poteva avvenire solo in una cittadella come Civitanova Alta e nel clima conviviale della provincia. I grandi confronti fra i filosofi non sono avvenuti sulle cattedre ma a tavola nel Chiostro di Sant’Agostino dove per tre giorni hanno pranzato e cenato insieme.”

Per Giorello, protagonista della lectio magistralis delle ore 18.00, la libertà è la vera essenza della filosofia. Nella sua conferenza il pensatore da tre giorni a Civitanova “per potermi confrontare con tutti i colleghi” ha risposto alla domanda “che cos’è la filosofia”. A questa domanda, ha detto Giorello, “ognuno può rispondere come vuole”. La sua definizione di filosofia è una definizione darwiniana. La filosofia “è un lungo ragionamento, contro la tirannia, anche degli stessi filosofi, uno strumento per la libertà”.

Al libero arbitrio si è riferito invece Sergio Givone nell’intervista mattutina con Antonio Gnoli nella quale è partito parlando del concetto di bene. “Il bene – ha detto il filosofo – non sappiamo cosa sia, è al di là dell’essenza. Non è l’uomo a costruirlo. L’uomo lo riconosce grazie alla sua libertà”. È proprio questa libertà che chiama l’uomo a rispondere di tutto. “Rispondo di tutto perché ci sono il bene e la libertà”.

Adriana Cavarero, paladina della libertà femminile, ha guardato alla libertà della rete internet e dopo aver ringraziato di essere in questa bellissima città e in questo clima di confronto diretto che sembra una rete fra filosofi e intellettuali, ha detto di essere “una convinta sostenitrice della rete”. La Cavarero ha scaldato una platea numerosissima che ha ascoltato anche le sue riflessioni sull’attualità: dalla tv alla figura della donna. “Mentre la tv è morta, i giovani si interessano di internet e di facebook”. “La rete spacca gli stereotipi di sottocultura e di genere – ha aggiunto -.” Non si è soffermata invece sulla domanda di Gnoli sulle vicende di gossip che hanno interessato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Molte donne – ha chiosato – non sanno opporsi forse per stanchezza a questo patriarcalismo ma la scommessa del femminismo vola più in alto”. “Io stessa – ha fatto un mea culpa – sono spesso spossata da questo rilancio verso il basso della qualità della discussione”.

I filosofi e gli intellettuali che hanno animato il Festival sono stati anche gli ultimi ospiti dellla cantina Fontezoppa e della poesia del caffè letterario condotto e organizzato da Lucrezia Ercoli, prima alla mensa di Sant’Agostino e poi al chiostro di San Francesco in questo ultimo weekend. “Ogni sera, il calice di vino ha permesso di sedimentare le provocazioni lanciate dai filosofi durante la giornata”, ha dichiarato Lucrezia elencando come in un flashback tutti i volti che si sono succeduti, da Massimo Donà a Giulio Giorello, fino a Matasso e Alessandro Tessori, che hanno scelto un verso tra i classici della filosofia, da Hegel a Spinoza e il viaggio è cominciato. “Si sono così sciolte le lastre di ghiaccio di una filosofia, spesso percepita come ingessata e polverosa, e il messaggio è arrivato senza filtri agli appassionati che si sono ritrovati nel chiostro ogni sera”.

 

DANTE FERRETTI: “PASQUALINA CONVINSE FELLINI A NON GIRARE MASTORNA”


Civitanova Marche – “Quando accettai di fare Casinò non sapevo nulla del gioco, delle carte e delle sale di scommesse. Non c’ero mai stato.” Dante Ferretti, scenografo due volte premio Oscar, ha iniziato così il suo intervento al Cineforum filosofico di Tuttoingioco, la Biennale di arte pensiero e società di Civitanova Marche. “Quindi con Scorsese andammo a Las Vegas e appena dentro misi una moneta in una slot machine. Vinsi di colpo 1800 dollari ma li ripersi tutti in una notte.” A Las Vegas Ferretti restò nove mesi “per studiare senza sosta, perché tutto quello che si vede nel film non è un vero casinò ma una scenografia ricostruita.”

Poi parlando di Civitanova, Ferretti ha spiegato al pubblico quello che era il suo progetto per mascherare i lavori nel palazzo di Piazza della Libertà, rammaricandosi della mancata concessione da parte del proprietario dell’impalcatura. “Con gli specchi che avremmo montato sopra, sarebbero stati riflessi le luci e gli spettatori della piazza”.

Infine lo scenografo ha ricordato la civitanovese Pasqualina Pezzolla a cui Fellini, mentore di Ferretti, era molto devoto tanto da inserirla in due film. “Pasqualina aveva un ascendente tanto potente su Fellini, che ad un suo consiglio è legata la scelta di Fellini di non girare Il viaggio di G. Mastorna, la storia di un uomo che scopre di essere morto, a cui sono legati tantissimi misteri”. “Lui la conosceva da anni nei viaggi che faceva in compagnia di Dino Buzzati, altro appassionato di metapsichica, e fu lei, guardandolo e sentendolo ascoltare dei sogni terribili che aveva in quel 1966, a dirgli di non girarlo più. Fellini naturalmente la ascoltò e, dopo aver fatto fare tutta la scenografia, scrisse a De Laurentis dicendo di non sentirsela più”.

 

A PENSIEROINGIOCO IL RICORDO DI FRANCO VOLPI


Civitanova Marche – Pensieroingioco, il Festival della Filosofia di Civitanova Marche ha reso il suo saluto doveroso a Franco Volpi, il filosofo vicentino scomparso tragicamente il 15 aprile 2009, traduttore e curatore delle opere di Gada­mer, Schopenauer, Carl Schmitt, Rosa Luxemburg e Heidegger, di cui è stato, probabilmente, il mas­simo interprete italiano, specialista del pensiero tedesco e della tradizione aristotelica. Volpi avrebbe dovuto partecipare come ospite alla tre giorni di Filosofia che ha chiuso la Biennale di Civitanova Marche con Cacciari, Vattimo, Giorello, Marramao e tutti i più grandi filosofi italiani.

Sul palco allestito in piazza della Libertà, il filosofo Umberto Curi e il giornalista Antonio Gnoli hanno ricordato Volpi con commozione e profonda stima.

“Nel 1971 – ha detto Curi – si presentò all’Università di Padova per sostenere con me l’esame di Storia della filosofia moderna e contemporanea. Mi colpì il rigore con il quale riuscì ad intavolare un dialogo di grandissimo spessore culturale, che rivelava una competenza filosofica straordinaria. A distanza di venti anni, andò ad occupare quella stessa cattedra. In Volpi era presente una professionalità in grado eccelso; il suo era un lavoro universitario senza punti esclamativi ed enfasi, all’insegna di impegno e serietà. Non sono stato maestro di Volpi – ha concluso Curi – ma mi è stato maestro col suo esempio per tante cose importanti”.

Parole riprese da Antonio Gnoli che ha definito Volpi un amico importante, sottolineando il senso dell’amicizia come un dono gratuito che ci viene dato senza decidere. Franco – ha detto Gnoli – è stato soprattutto un traduttore (parlava per­fettamente cinque lingue), anche se la sua inquietudine negli ultimi anni era quella di sganciarsi da questa definizione nella quale veniva identificato. Ma resta di lui un’idea di traduzione come metodo e stile di vita, come un creare ponti tra lingue diverse. E costruire ponti significa cercare di capire cosa ci sia oltre il confine. E’ la traccia più bella che ci ha lasciato e dalla quale ciascuno di noi può ripartire con quel senso di gratitudine che abbiamo ogni volta che abbiamo di fronte una persona eccezionale”.

Volpi è stato poi ricordato anche da Gianni Vattimo, protagonista della lectio magistralis di ieri, e dai molti amici presenti che lo hanno salutato con un caloroso applauso.





6 Settembre 2009 alle 16:45 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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