VERGASSOLA E LUXURIA CONCLUDONO IL WEEKEND DELL’EROS

Civitanova Marche – L’eros anticipa e apre alle 19.00 la serata di domenica di Tuttoingioco con la conferenza di Alfonso Frigerio sul “Seno nell’arte”. Realizzata con il sostegno della GE Ealthcare, l’evento ripercorre la storia dell’arte occidentale attraverso le immagini dell’erotismo femminile.

Eros che dopo la conferenza di Giampiero Mughini sulla rivoluzione dei costumi e il diario erotico di Debora Caprioglio, mostra stasera alle 21.30 l’estremo erotismo dei nostri giorni attraverso “Le favole non dette” di Vladimir Luxuria. Fiabe dedicate alle persone di oggi e all’inquietudine dell’anima. Ecco così che Pinocchio è un burattino di legno ma sogna di diventare una bambina in carne e ossa o una brutta anatroccola capace di sconfiggere il pestifero orco che sporca le acque del lago e si trasforma in un meraviglioso cigno.

A trattare invece in maniera leggera il tema del weekend è Dario Vergassola, alle 23.00 in piazza della libertà (o nel teatro tenda in caso di pioggia) attraverso le sue interviste impossibili a veline e modelle.

La musica che conclude il weekend iniziato in maniera eccellente con Mattew Lee e i Lanafina vede a Madonna Bella per la musica classica Luigi Zanardi e Anna Buzueva e al cortile dell’ex liceo il Concertino Burro e Salvia.

Chiude il weekend Giorgio mangani con “Joice Lussu, opere scelte” al caffè letterario delle 23.30.

MUGHINI: “LE MARCHE SONO IL PARADISO TERRESTRE”

PACIOTTI: “MEGLIO LA CARRA’ DELLA DE FILIPPI”

La divina Brigitte Bardot e la Valentina di Crepax che “passeggia per Milano e genera infedeltà” contro Jane Birkin e la “Belle de jour” Catherine Deneuve. Questi i modelli culturali che si sono confrontati sul palco di Tuttoingioco quando venerdì Giampiero Mughini e Cesare Paciotti hanno incrociato le spade, o nel caso di Paciotti, i pugnali, sul tema “Sex revolution”.

Circondati da quattro splendide modelle della griffe civitanovese, entrambi si sono però trovati d’accordo sui mitici anni ’70. “Anni a cui si ispirano le mie ultime quattro o cinque collezioni” come ha detto lo stilista civitanovese. “Anni che ho raccontato senza nostalgia” ha detto Mughini ma che “oggi non avremmo il coraggio di vivere”.

E poi d’accordo entrambi sulla “vita in falsetto” della “calcolatrice” Carla Bruni o sulla cattiva televisione che però il pubblico guarda. “Parola di uno che ci va per lavoro”, firmato Giampiero Mughini. E quindi meglio la Carrà della De Filippi, secondo Paciotti, perché Raffaella “si mette in gioco e al di là dallo stile. Fa tutto sulla propria pelle senza fingersi per forza un’intellettuale”.

È trascorsa così senza risparmiare nessuno la chiacchierata fra due personaggi del nostro tempo che sembravano “conoscersi da sempre” come ha dichiarato Giampiero Mughini riferendosi “al pomeriggio passato con la famiglia Paciotti, a questo paradiso terrestre e al saper vivere che avete qui nelle Marche”. E poi ancora lodi a Tuttoingioco espresse “al fratello tifoso juventino”, il presidente della Fondazione Gazzani, perché “in un anno in cui tutta Italia ha tagliato la cultura – ha detto Mughini -, voi qui siete diventati un caso nazionale. Nove settimane, una cosa mai vista prima”.

L’eros è partito nel migliore dei modi alla Biennale con Mattew Lee e la carica musicale degli anni ’50 che ha elettrizzato il pubblico. Oltre trecento persone sono rimaste in piedi, accalcate sotto al palco, per tutta la seconda parte del concerto.

Grande successo anche per il caffè letterario dove purtroppo si è registrato qualche disagio per le troppe persone che non sono potute entrare. “La curiosità – ha dichiarato a tal proposito la coordinatrice Lucrezia Ercoli – è che tutti erano lì per ascoltare una lettura sulla vita di Santa Monica, non certo un tema semplice. Li ringraziamo per la pazienza e assicuriamo, tempo permettendo, di trasferire da stasera il caffè letterario al Chiostro dove potremo essere molti di più.”

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