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Tuttoingioco verso l’atto conclusivo

di | in: Cultura e Spettacoli, Foto e Vignette

LA PRIMA GIORNATA DI PENSIEROINGIOCO

Ferraris, Cacciari, De Monticelli, Donà, Curi, Ghezzi e il premio strega Tiziano Scarpa



Civitanova Marche – Giornalismo, Musica, Riflessione e Cinema sempre insieme alla Filosofia. Da oggi alle ore 12.00 a Civitanova Alta. È l’atto conclusivo di Tuttoingioco, la Biennale di arte, pensiero e società che ha preso il via lo scorso 10 luglio e che termina domenica.

Si parte con Maurizio Ferraris, filosofo dell’Università di Torino intervistato da Antonio Gnoli de La Repubblica sulla propria vita e sul suo ultimo lavoro edito da Bompiani dal titolo “Dove sei” la domanda che quasi tutti poniamo appena l’altro ci risponde al telefonino. “A questo punto, chiedersi che tipo di oggetto è un telefonino, ontologia vuol dire questo, diventa interessante”. Che cos’è un telefonino, a cosa serve? Nel telefonino ci sono più cose di quante ne sognino le nostre filosofie.

Il pomeriggio invece è dedicato ogni giorno alle donne “filosofe”. Roberta De Monticelli dell’Università di San Raffaele apre questa serie di incontri anche stavolta coordinati da Antonio Gnoli di Repubblica.

Alle 17.00 in piazza della Libertà la musica incontra il jazz con “Le forme del fiato” del Massimo Donà Quintet accompagnato dalle letture del premio strega Tiziano Scarpa.

Subito dopo alle 18.00 si entra nel vivo con le lectio magistralis di Massimo Cacciari per il quale i telefoni del Festival sono impazziti. Una giornata campale quella di ieri (giovedì) nel call-center della manifestazione dove sono arrivate molte richieste di informazioni su orari e viabilità da tutta Italia.

La giornata filosofica si chiude alle 21.15 in piazza della libertà con la rassegna “Iride, cinema e filosofia” a cura di Umberto Curi ed Enrico Ghezzi. Il film in programmazione è “The Prestige” Dopo la proiezione segue il dibattito filosofico con lo stesso Ghezzi che prima di diventare critico cinematografico è stato ricercatore in filosofia all’Università di Genova.

Il programma degli intrattenimenti culturali della Biennale prevede invece a Chiesa di Madonna Bella, alle ore 22.00, “Parole in libertà” lo spettacolo sul futurismo di Rodolfo e Silvio Craia. Al giardino della scienza tocca agli esercizi sulla percezione con le dimostrazioni di “Come vede la nostra mente”, ore 22.30.

Al cortile ex liceo classico è protagonista il Cristiana Mei Trio Jazz sempre alle 22.30 e nella Chiesa di San Francesco, alle ore 23.30 va in scena la nuova versione del caffè letterario organizzato da Lucrezia Ercoli.

Caffè Philo è il nome dove si sono dati appuntamento tutti i filosofi della giornata per raccontare i libri della propria vita.

Come annunciato, le navette anticipano l’inizio del servizio alle ore 16.00 mentre il servizio ristorante al Chiostro di Sant’Agostino è garantito da Ciabuscolo.it



FERRARIS: AI GIORNALISTI SERVE “UNO SCRUPOLO REALISTICO”


La prima delle interviste tra giornalismo e filosofia – il nuovo modello di incontro filosofico ideato da Tuttoingioco – è andata “in onda” ieri mattina (venerdì) nella Chiesa di San Francesco a Civitanova Marche con l’intervista che Antonio Gnoli, giornalista di Repubblica, ha posto al filosofo Maurizio Ferraris dell’Università di Torino.

Duecento persone, in uno scenario reso molto suggestivo dalle foto della mostra “Razza Umana” hanno ascoltato a mezzogiorno l’ex allievo di Vattimo e Gadamer che ha raccontato il proprio passaggio dall’ermeneutica all’ontologia: cioè dall’interpretazione ai fatti. Questa mutazione della filosofia di Ferraris ha spostato l’intervista di Gnoli sui temi dell’informazione e sul rapporto fra fatti e commenti.

Gnoli ha evidenziato come il “moltiplicarsi dei mezzi e delle informazioni permette di raggiungere tutti gli strati sociali”. Tuttavia secondo Ferraris questo fa sì che i fatti siano sempre meno importanti dei commenti. Spiegazioni, smentite, distinguo che coprono il fatto originario a favore delle dichiarazioni che seguono per giorni e giorni. Il rapporto quantitativo distorce la verità insomma. Per questo, secondo Ferraris, i giornalisti devono sempre avere uno scrupolo realistico. “Se alla base di chi emette il messaggio non c’è amore per la verità – ha concluso – parleremo sempre e solo di interpretazioni”.

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4 Settembre 2009 alle 17:21 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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