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“Entrare ed uscire” *

di | in: Primo Piano

Il navigatore prende un abbaglio: l’ARA PACIS non può esser rinchiusa dentro quell’algido scatolone sul lungotevere. Eppure son certo di non aver digitato Ospedale, Stazione dei bus, Centrale elettrica, Carcere mandamentale, Aeroporto di Falconara…

Ma è così:  “Disegno e Design” sta proprio in quell’arnese d’immensa crudeltà modernista il cui autore (dalla solida, potente, dura, nonchè famosa e cara, architettura) non nomino per non fargli pubblicità.

Dirò invece di Enzo Eusebi, che ascolto per la prima volta in conferenza – addirittura all’Auditorium dell’Ara Pacis – e non amichevolmente al bar o a casa sua o incontrandolo per caso tra le nuove macerie (di architetti) della nostra tapina mezza provincia.

Dovrebbe disquisire della sua (impossibile) cucina (oddio, chiamarla cucina…) “Not For Food”, e il bravo presentatore ci prova più volte a incentrare su quella la serata.

Macchè. Prende il sopravvento la Cina. Come fa uno (un qualsiasi Ing.Arch. di periferia) ad andare a progettare niente meno che in Cina, e con successo?” Segreto che aleggia in sala inafferrabile e senza risposta. Più visibile, di certo, il generale naufragio della italica flotta di architetti [la più grande del mondo!] in Cina e altrove. Architetti disabituati ormai per cultura e studi alla fanciullesca creatività, all’invenzione artistica, al rispetto dell’esistente, cose che Enzo invece esprime senza fatica e che i cinesi adorano e pretendono.

Andare in Cina: come andare a combattere in Gallia e Spagna sotto il consolato di Tiberio Nerone e Publio Quintilio, vincere e tornare. Un’impresa. E poi magari ripartire per tutt’altra destinazione e vincere ancora. E tornare. E poi ripartire. 2000 anni fa sicuro ci lasciavi le penne. Oggi, se sopravvivi al fuso orario (per Enzo è facile, il segreto è il giorno prima dormire…), pare più alla portata. Anche se non si conquista niente a co-progettare super luoghi per poveri-piccoli-ricchi.  A meno di non inventasi un’altra ARA PACIS, sorprendentemente fuori mano, nei campi sconosciuti ma preziosi dove il talento dell’imperatore immaginava  le future urbanizzazioni…


Enzo, seppur incalzato, dice e non dice. Racconta, non dà ricette; racconta, non recita, non fa l’archistar, (tanto meno l’imperatore). Racconta. Piccoli, affettuosi, improbabili, decisivi episodi. Come facili storie. A sentirlo, viene naturale inventarsi due torri con squarci di finestre evocanti ghiacciai di montagne in lontananza e riuscire a farle costruire. Affascinare i committenti semplicemente rovesciando sul tavolo a mo’ di shanghai un mazzo di grossi fiammiferi per spiegare lo spirito e la forma del progetto urbanistico che ha in mente. Come pure – stando all’originale tema della serata – concepire una cucina fuori di testa giocando con la plastilina colorata comprata dal ferramenta sotto casa, e farsela accettare da Berloni!

Ma oltre a competenza, talento, passione, occorrono cuore e coscienza.

Quando lo invitano ad un importante concorso di ville da costruire (non so se in Cina) su un terreno mosso, quasi vergine, caratterizzato da tre dolci colline, dove esistono solo modesti villaggi di pescatori, Enzo lascia quasi ogni cosa come sta, salva le tre colline, “estetizza l’incoerenza”, interviene con garbo, mimetizzandosi. L’antagonista potente e famoso studio di progettazione americano, invece, spiana tutto come un biliardo, squadra e piazza villoni spettacolari à go-go, come dadi giganti nel deserto di Dubai.

Non so chi ha vinto. Così non si è mai certi di vincere, ma Enzo ci prova. Il suo potenziale anzi è l’incertezza che – dice – è anche l’unico bagaglio importante che l’accompagna nei viaggi in Cina.

Ma la Cina lui non se l’è sposata. Il “segreto” del successo laggiù, alla fine è bello che svelato: in Cina devi agilmente “entrare ed uscire”,  prima di venir “spremuto come un limone”. Tra l’altro, i cinesi gradiscono.

Quindi la Mongolia, e Malta, e…. aspettano. Sono in lista.


Disegno e Design / Brevetti e creatività italiani.

Enzo Eusebi e Antonio Berloni: “Not For Food”

15.1.’10 – Auditorium Ara Pacis – Roma

17.10.’10                                                                                        PGC




18 Gennaio 2010 alle 22:44 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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