MarucciAppunti, gassificatore di San benedetto
di Redazione | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e ContrappuntiAMBIENTE E VOCAZIONE TURISTICA DELLA CITTA’
RAZIONALI INTERROGATIVI SULLA LOCALIZZAZIONE INVASIVA DEL SISTEMA DELLA CENTRALE DI STOCCAGGIO E RIGENERAZIONE DI GAS IN QUARTIERE AGRARIA
Nella istanza di concessione di stoccaggio gas naturale “San Benedetto stoccaggio” la Gas Plus Storage Srl così descrive la sintesi del processo:
Dal 01/04 al 31/10 di ogni anno il gas prelevato dalla rete nazionale viene stoccato ed immesso nelle viscere di San benedetto tramite 6 pozzi.
Dal 01/11 al 31/03 di ogni anno il gas stoccato viene trattato e riimmesso nella rete di distribuzione nazionale; il processo di trattamento è di fatto un processo di rigenerazione del gas che avviene previo riscaldamento mediante un sistema alimentato da caldaie.
Non c’è pertanto soltanto stoccaggio di gas, ma processo di rigenerazione di gas; perché il gas una volta entrato nei pozzi per essere riimmesso nella rete nazionale deve subire un complesso processo di rigenerazione e va depurato da quantità di acqua e da altri condensati idrocarburici.
Il termine “rigassificatore in terra ferma” anche se preoccupa, è però corretto.
La superficie richiesta da Gas Plus Storage Srl è sì di 15,07 km2 sugli 87 km2 disponibili. Ma attenzione; nel decreto del 27/03/2001 “ determinazione di criteri per la convenzione in stoccaggio di giacimenti in fase di avanzata coltivazione”, dove c’è San Benedetto con i suoi 87 km2, all’art. 6 c’è la possibilità di ampliamento della capacità di stoccaggio “per incrementare le capacità del sistema di stoccaggio nazionale”. Quindi la Gas Plus Storage Srl avrà strada libera per l’utilizzo di tutti gli 87 km2.
Il sottosuolo sambenedettese verrebbe pertanto aggredito da un sistema invasivo di accumulo e di rigenerazione di gas con ripercussioni ambientali di superficie.
Certamente la Centrale di compressione e trattamento di gas non avrà effetti benefici sul quartiere Agraria ed ipotecherà negativamente l’Oasi Naturalistica della Sentina.
Ma torno al tema di fondo che è e rimane la salvaguardia del bene più prezioso, in termini economici, del nostro territorio: la sua valenza turistica.
“Il rigassificatore in terra ferma” è una contraddizione in termini, per una immagine turistica della Città.
Non so se il Sindaco abbia compreso appieno il costo di appannamento dell’immagine turistica che saremmo costretti a pagare; o se invece non ritenga che tutto è già scritto e che ACEA – GAZ DE FRANCE e la loro figlia Gas Plus Storage Srl abbiano già le chiavi in mano di una operazione non più modificabile.
Qualunque sia la sua versione, e qualunque cosa pensi, credo che tutta la Città si debba interrogare, prima che le scelte formali diventino definitive.
PINO MARUCCI
di Futuro e Libertà
San Benedetto del Tronto, 13/12/2010