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Maddalena Crippa rilegge Gaber al Puccini di Firenze

di | in: Cultura e Spettacoli

FIRENZE – Venerdì 14 e sabato 15 gennaio alle ore 21 il Teatro Puccini ospita lo spettacolo di Maddalena Crippa “E pensare che c’era il pensiero”.


Dopo le fortunate esperienze di “Sboom” e “A sud dell’anima”, Maddalena Crippa torna al teatrocanzone e questa volta dalla porta principale, confrontandosi con uno spettacolo culto per molte generazioni: “E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIERO”, nato dal genio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Un titolo che segna, insieme ad altri grandi titoli gaberiani, un preciso spartiacque sul fare e pensare teatro e che rappresenta forse il punto più alto della loro opera.


“Quando mi e’ stato proposto da Emilio Russo di ritornare a cantare affrontando il teatrocanzone di Giorgio Gaber, insieme alla sorpresa di un repertorio tanto originale quanto maschile, si e’ subito fatta strada la voglia della sfida, che tanta parte prende nelle mie scelte artistiche. Cosi e’ cominciata l’avventura e mi sono tuffata nel mondo gaberiano che conoscevo in gran parte, ma non interamente. Studiandone tutti gli spettacoli, pian piano la mia scelta si e’ focalizzata su “E PENSARE CHE C”ERA IL PENSIERO”. Il mio approccio a qualsiasi “materiale artistico” si esprime da una parte con un grande rispetto, e dall’altra con l’ onesta’ e la liberta’ delle mie reazioni, del mio sentire. Dal primo istante mi e’

stato chiaro che in quanto donna non avrei mai potuto, ma soprattutto non avrei mai voluto, rifare Gaber. Credo che ogni grande artista sia irripetibile ed inimitabile. Ma Gaber, insieme a Luporini, ha davvero inventato un nuovo modo di abitare il palcoscenico e la canzone, rinnovando l’unione tra parola e musica, riflettendo, interrogandosi, scendendo nel privato o aprendosi al sociale, stando nel presente, riuscendo spesso a decifrarlo e persino ad anticiparlo, mettendosi in gioco in prima persona in una costante ricerca. Proprio nell’ onesta’ di questa “ricerca” , che a tratti diventa perfino corrosiva, e nel bisogno di condividerla sta il punto di contatto con me, con noi, con l’ oggi . Vale la pena di riascoltare le sue parole, specie in un momento tanto buio sia per la cultura che per le coscienze, ma credo valga la pena soprattutto perche’ la sua eredita’, in questo caso, passa attraverso un’ alterita’ – il mio essere donna appunto – un’altro punto di vista, un’altra sensibilita’, un ulteriore verifica della forza del suo materiale. Nella costruzione della scaletta drammaturgica, non ho esitato a tagliare e ad integrare brani o canzoni di altri spettacoli,

come per altro era sua consuetudine, specie con “E PENSARE CHE C’ ERA IL PENSIERO” forse lo spettacolo piu’ rappresentato ed elaborato nel corso del tempo. Tutto si puo’ dire di Gaber, ma non che non riuscisse a toccare, prima o poi, temi o corde che ci riguardano nel profondo. E’ la prima volta che una donna si cimenta con il repertorio dei suoi spettacoli, sono felice e orgogliosa che il destino mi abbia riservato una simile opportunità.” (Maddalena Crippa)




12 Gennaio 2011 alle 15:30 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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