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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

un momento dell’incontro

ALLA MOLE IL CONVEGNO “DALL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ITALIAN STYLE”


In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, oggi alla Mole Vanvitelliana di Ancona, la Regione Marche e il Centro sperimentale di design Poliarte di Ancona, con il patrocinio del Consiglio dei Ministri, hanno promosso un incontro tra esperti, imprenditori e ricercatori per riflettere sulle potenzialità creative nel nostro Paese e le relazioni con lo stato attuale dell’economia. L’iniziativa “Dall’Unità d’Italia all’italian style – Dalla legge Casati 1860 all’expo di Milano 2015”, rappresenta un’occasione per esplorare le diverse dimensioni del design, come espressione dei cambiamenti socioculturali, degli stili di vita e di consumo.


Il design come tratto distintivo della nazione italiana e come spirito originale delle Marche, sono state le tematiche al centro delle due sessioni del convegno. Vi hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini, Roberta Pasi, del Ministero per lo Sviluppo economico, il direttore di Poliarte Giordano Pierlorenzi.


“Assieme a Poliarte, che da quarant’anni forma professionisti del design, abbiamo voluto sostenere quest’iniziativa – ha detto la Giannini – per partecipare alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, valorizzando ciò che le Marche sanno fare meglio. Il contributo della nostra regione a come il made in Italy viene conosciuto nel mondo, passa per la bellezza e la funzionalità di prodotti, che hanno migliorato le abitazioni, il vestire, la qualità del modo di vivere quotidiano. L’identità nazionale è anche lo stile che l’Italia sa esprimere, particolarmente importante in un momento di crisi come quello attuale. Una crisi non solo congiunturale, che mostra i limiti di un sistema che ha raggiunto un punto di maturazione e che necessita di approfondita riflessione, affinché siano trovate le strade più opportune per uscirne. Il design italiano, come in passato, può essere d’aiuto da questo punto di vista. I giovani possono trovare in questo settore grandi opportunità ed è giusto che le istituzioni sostengano la loro capacità di immaginazione, per contribuire alla formazione di una coscienza critica civile e coesa”.


“La creatività e lo sperimentalismo – ha detto Pierlorenzi – sono ciò che contraddistingue l’Italia nel mondo. Di questo spesso non c’è piena consapevolezza, non si è appieno coscienti della valenza artistica e commerciale del design, perciò l’idea di un evento incentrato sul suo contributo all’identità del Paese e alla sua formazione. Poliarte ha iniziato lo scorso 14 novembre il suo 40° anno accademico, una lunga testimonianza dell’attività formativa nel settore. Già la legge Casati, primo riordino dell’ordinamento scolastico italiano, recupera l’esperienza delle scuole d’arte e mestieri presenti nella regione”.


L’incontro ha visto le relazioni di Enzo Spaltro, Medico e psicologo, dell’Università delle Persone di Bologna, sul significato dell’oggettività italiana, di Corrado Gavinelli, storico dell’Università di Milano, sul made in Italy nella storia italiana. E poi di Andrea Cancellato, direttore generale della Triennale Design Museum di Milano, sul sistema del design italiano, di Ugo La Pietra, designer, direttore creativo della rivista Mestieri d’Arte, presidente dell’associazione AD ARTE, su diversità e globalizzazione, di Luigi Bandini Buti, del Politecnico di Milano, presidente associazione “Design for all Italia”, su diversità e inclusione nella società contemporanea. Ed ancora, di Felice Ragazzo, docente dell’Università La Sapienza di Roma, sul made in Italy del cav. Ferruccio Gay.


Nella sessione pomeridiana interventi sulla storia economica delle Marche, da parte di Gilberto Piccinini, storico dell’Università di Urbino e presidente della Deputazione storia patria delle Marche. Di Loretta Fabrizi, docente all’Accademia di Belle Arti di Macerata, sulla storia artistica delle Marche. E poi dell’imprenditore Enrico Loccioni, sul made in Marche, di Sirio Bruni, stilista e docente Poliarte, sul territorio tra arte, design e moda e di Franco Mariani, già direttore Isia di Urbino, su accademie, università e i 40 anni di Poliarte. Conclusioni di Roberta Pasi, del Ministero per lo Sviluppo economico.


Il convegno sarà seguito, a partire dal 16 dicembre e fino a fine gennaio 2012, sempre alla Mole Vanvitelliana di Ancona, dalla mostra ”Il contributo del design all’unificazione”. Un vero e proprio “concorso di popolo”, che prevede la partecipazione della cittadinanza per la raccolta degli oggetti poi esposti, alcuni dei quali già visionabili al sito www.oggettiditalia.it (fb)




PASAGGIO AL DIGITALE TERRESTRE NELLE MARCHE – SIGLATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE E ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI E DEI CONSUMATORI



Confindustria, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Adiconsum, Adoc, Associazione consumatori utenti, Cittadinanza attiva, Federconsumatori, Movimento difesa del cittadino. Sono le associazioni che assieme alla Regione Marche hanno firmato oggi un protocollo d’intesa che formalizza un vero e proprio codice etico, relativo alle procedure e ai costi connessi al passaggio al digitale terrestre nelle Marche. Tecnici e imprese che vi aderiscono garantiranno sicurezza e professionalità negli interventi nelle abitazioni e negli impianti televisivi, in modo da evitare improvvisazioni o rischi di speculazione, fonti di problemi per gli utenti. Agevolazioni sono previste per le fasce deboli d’utenza.


“Quello svolto dagli uffici regionali assieme alle associazioni di categoria e dei consumatori – ha detto l’assessore alle attività produttive, Sara Giannini – è un lavoro importante. Lo switch off sta allarmando un po’ la cittadinanza, per questo, anche in assenza di competenze dirette della Regione, abbiamo cercato di creare condizioni di trasparenza e serenità, soprattutto per le fasce deboli, come gli anziani. Ne è nato un codice etico a cui gli operatori aderenti si dovranno attenere. Il confrontato tra le associazioni imprenditoriali e gli uffici regionali è stato approfondito e proficuo, la partecipazione delle associazioni dei consumatori è, poi, una garanzia in più per la sua attuazione. Per favorire il passaggio al digitale, abbiamo anche approvato un bando di contributi e realizzato un percorso interdisciplinare tra assessorati diversi. Lavoriamo a una semplificazione delle procedure, questo comporta anche riorganizzare le strutture e non sempre le leggi vigenti lo consentono. Per quanto riguarda le frequenze delle emittenti locali marchigiane, le ultime notizie sono migliori e confidiamo sul neo ministro Passera e sul suo impulso a una maggiore trasparenza e ascolto verso le nostre problematiche, in precedenza non sempre presente. La Regione continuerà comunque a monitorare la situazione”.


I nominativi dei soggetti aderenti al codice etico saranno pubblicati sul sito www.dtt.marche.it e costantemente aggiornati. Sul sito è presente una guida sui principali passi da seguire, non ultimo le modalità di eventuale smaltimento dei vecchi apparecchi tv. Da sottolineare che, data la complessità del passaggio dall’analogico al digitale, l’intervento dei tecnici potrà richiedere più di un sopralluogo.


“L’intesa di oggi è una tutela soprattutto per le persone anziane”, ha detto Loredana Baldi – che sostituiva Silvana Santinelli – dell’Adiconsum. “Un modo per far crescere le imprese”, secondo Giuseppe Maddaloni, di Cna. “Garantiamo sicurezza su chi entra nelle abitazioni”, per Gianfranco Miccini, presidente della Consulta regionale costruttori impianti di Confindustria. “Siamo soddisfatti, soprattutto per le garanzie all’utenza su sicurezza e professionalità”, ha detto il presidente di Confartigianato, Salvatore Fortuna. “Un metodo di lavoro, quello seguito, da ripetere in futuro”, ha detto il presidente Casartigiani, Ulvido Sorcinelli.(fb)


 

Convegno Regione – Inu: verso la riforma del governo del territorio nelle Marche. Presentati i contenuti della norma sulla riqualificazione urbana. Viventi: “Entro il 2012 la nuova legge urbanistica”


Entro il 2012 le Marche si doteranno della nuova legge urbanistica regionale. Lo ha assicurato l’assessore al Territorio, Luigi Viventi, nel corso del convegno al Ridotto delle Muse di Ancona, promosso dalla Regione e dall’Istituto nazionale di urbanistica (Inu). “Un impegno ambizioso – non si è nascosto Viventi – ma se la politica vuole stare al passo con i tempi, deve dare risposte e non solo annunciarle”. Sono due legislature, è stato ricordato, che si cerca, inutilmente, per la complessità della materia, di adeguare la normativa in vigore (la 43 del 1992), non più conforme alle esigenze attuali, anche in considerazione dell’evoluzione demografica (crescono le famiglie in rapporto alla popolazione) e dell’eccessivo consumo dei suoli (al netto delle aree protette, secondo uno studio di Legambiente, la fascia costiera marchigiana dispone di solo “cinque varchi” liberi verso il mare, con conseguenze innalzamento del rischio idrogeologico). Il traguardo del 2012 è stato confermato anche dal presidente della 4a Commissione dell’Assemblea legislativa, Enzo Giancarli, che ha inoltre anticipato come, dopo la legge urbanistica, “il 2013 sarà l’anno della revisione del Piano paesistico dell’89, perché occorre recuperare la cultura della manutenzione e del rispetto del territorio. Un paesaggio di qualità rappresenta una ricchezza per le Marche”.


Il Convegno di Ancona era dedicato alla riforma del governo del territorio, un tassello della quale è rappresentato dalla recente legge, a iniziativa della Giunta regionale (la 22/2011), sulla Riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico. Il testo anticipa alcuni contenuti (come la perequazione urbana, la compensazione e la premialità) che verranno riprese dalle nuove disposizioni urbanistiche. “Nell’attuale legislatura abbiamo già licenziato due testi a favore del settore edilizio (il Piano casa e la riqualificazione urbana), passando dagli annunci ai fatti concreti, in modo da assecondare la crescita del settore in questa delicata fase di crisi economica. Attraverso la 22/2011 abbiamo privilegiato il rilancio edilizio, la riqualificazione delle aree urbane degradate, gli investimenti sul costruito per non occupare nuove aree. Obiettivi perseguiti privilegiandola semplificazione e la razionalizzazione delle procedure urbanistiche. Entro tre mesi emaneremo il regolamento attuativo per un’equa applicazione della nuova legge”. La Regione Marche, ha concluso Viventi, “deve riappropriarsi della programmazione urbanistica, per scongiurare una frammentazione territoriale che non giova al buon governo del settore”.


“Quando a settembre l’Inu ha chiesto alla Regione Marche di organizzare un convegno sulla proposta di legge sulla riqualificazione urbana sostenibile e l’assetto idrogeologico – ha detto il presidente Inu Marche, Claudio Centanni – non pensavamo che i tempi di approvazione potessero essere così rapidi. Invece oggi ci troviamo a discutere un testo di legge che, senza enfasi, può essere considerato veramente innovativo per il governo del territorio della regione. Dal nostro punto di vista il giudizio complessivo sulla legge non può che essere positivo, in quanto introduce alcuni temi che sono da almeno un decennio al centro della proposta culturale dell’Istituto: la perequazione urbanistica, la compensazione, la concertazione con i privati per i processi di trasformazione urbana, la concorsualità delle proposte. A questi si aggiungono i temi ambientali legati alla tutela e alla salvaguardia dell’assetto idrogeologico, e al contenimento del consumo di suolo, che sono le nuove sfide poste dai nostri territorio”. Secondo Centanni, “l’attuale contesto della pianificazione regionale è in evidente affanno, causato principalmente dall’assenza di una effettiva attività di pianificazione, surrogata dal proliferare di varianti parziali con le quali i Comuni tentano di attualizzare, quando non di forzare, le previsioni degli strumenti vigenti ormai dichiaratamente inefficaci.


Dal nostro osservatorio, che raccoglie periodicamente i dati delle Province, risulta chiaramente che nella nostra regione non si fanno più Piani regolatori (Prg), mentre si redigono numerosissime varianti. Basti pensare che nella sola provincia di Ancona, che conta 49 comuni, su 165 procedimenti in atto, solo il 10% è rappresentato da Piani, mentre il restante 90% è rappresentato da Varianti parziali, di dimensioni e impatti estremamente variabili. È quindi indubbio che uno degli obiettivi più significativi della nuova legge è costituito, da una parte, dall’obbligo di riutilizzare il territorio già trasformato, dall’altra dalla limitazione al ricorso a varianti di Prg che non abbiano attuato le proprie previsioni per almeno il 75%”.


L’assessore all’Urbanistica di Ancona, Paolo Pasquini, ha individuato nell’Area vasta (intesa come “raggruppamento di comuni”) la dimensione ottimale per una migliore programmazione della perequazione e della riqualificazione urbanistica. Concetto che il dirigente del servizio Territorio della Regione, Antonio Minetti, ha assicurato essere presente nella legge, dal momento che “le Marche hanno una struttura urbana policentrica che va ripensata, perché molte città ormai costituiscono un unicum urbano”. Minetti ha quindi illustrato le novità introdotte dalla nuova legge regionale sulla riqualificazione urbana: procedure più snelle rispetto alle attuali; l’equiparazione del Poru (Programma operativo per la riqualificazione urbana) al Piano particolareggiato per una rapida attuazione degli interventi, con possibilità di incrementi edificatori; la perequazione urbanistica, con un’equa ripartizione dei diritti edificatori, per facilitare gli investimenti su aree appartenenti a più proprietari; la sicurezza idrogeologica, perseguita attraverso l’invarianza del carico idrico determinato dagli interventi, per garantire la compatibilità idraulica delle riqualificazioni; il diniego a nuove urbanizzazioni nei Comuni che non abbiano esaurito il 75 per cento delle aree edificabili disponibili.


Il deputato Pierluigi Mantini (“Tra i massimi esperti di diritto urbanistico”) e il presidente nazionale Inu, Federico Oliva, hanno concluso i lavori, discutendo sulla riforma nazionale del governo del territorio.



GOVERNANCE E QUALITà DEL SISTEMA SCOLASTICO, IncoNTRO-DIBATTITO AD ANCONA


“Una riflessione sul sistema scolastico è quanto mai opportuna, specialmente in questo periodo che giunge dopo un triennio cruciale che ha portato a una profonda riorganizzazione e che ha inciso pesantemente nel mondo della scuola con i tagli imposti dal Ministero”. Questa la dichiarazione dell’assessore regionale all’Istruzione, Marco Luchetti, intervenuto all’incontro-dibattito su Governance e qualità del sistema scolastico che si è svolto oggi, ad Ancona, nell’Auditorium dell’IIS “Vanvitelli-Stracca-Angelini”.


Aree di eccellenza e criticità, divario tra Nord, Centro e Sud, miglioramento dei livelli di competenza degli studenti, valorizzazione della funzione dirigenziale e docente. Sono questi i temi che sono stati trattati. La manifestazione, promossa dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Marche e dalla Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale e rivolta ai dirigenti delle scuole statali e paritarie, ha offerto l’occasione anche per una riflessione sulle recenti misure di stabilizzazione della finanza pubblica e utili elementi per l’individuazione di strumenti volti a migliorare il livello di funzionamento delle istituzioni scolastiche e l’adeguamento delle attività didattiche ai bisogni formativi che derivano dall’evolversi delle dinamiche culturali, sociali e produttive del territorio.


“In questo contesto – ha continuato Luchetti – rivendichiamo la piena applicazione del Titolo V della Costituzione, affinché gli enti locali possano attuare quelle politiche che rispondano meglio alle esigenze del territorio. Ciò vale a buon diritto per la scuola, settore in cui le Marche hanno sempre dimostrato di essere un esempio virtuoso a livello nazionale”.


“Come Regione – ha detto l’assessore – ribadiamo l’importanza del legame stretto tra scuola e territorio. In particolare, il richiamo è alla creazione di sinergie tra mondo scolastico e tessuto produttivo e imprenditoriale per rendere più agevoli i percorsi di formazione e di inserimento lavorativo per i giovani una volta completato il loro percorso d’istruzione. E’ sui giovani, infatti, che deve riversarsi il nostro impegno. Dobbiamo fare in modo, che le conseguenze della crisi che stiamo vivendo non nuocciano alla loro crescita scolastica e al loro futuro. Per migliorare l’efficienza complessiva del sistema educativo è necessario condividere pensieri, idee, immagini, strategie e decisioni. Occorre credere nel dialogo perché c’è bisogno di raggiungere un livello di condivisione per cui tutti si sentano coinvolti. In questo senso, mi sento di rivolgere un appello anche ai dirigenti scolastici e a tutti gli insegnanti. A loro e alle istituzioni spetta il compito di ridare fiducia recuperando il senso della scuola, non considerandola solo come un obbligo ma come ricchezza nel cammino di crescita e responsabilità civile”.


“C’è la necessità – ha sottolineato il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Michele Calascibetta – di concentrarsi sulle condizioni organizzative territoriali per rendere l’applicazione delle politiche formative generali ancora più efficaci. È mancato, in questo senso, uno strumento essenziale, quel Consiglio scolastico regionale, previsto dalla riforma dell’amministrazione scolastica periferica ma mai attivato che, al di là della buona volontà dei singoli, avrebbe potuto rappresentare il luogo fisico della governance, dove tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione del sistema scolastico avrebbero avuto l’opportunità di incontrarsi e definire insieme la politica territoriale della scuola”.


All’incontro è intervenuto anche Alfonso Rubinacci, coordinatore del comitato scientifico di “Tuttoscuola”, collaboratore del coordinamento delle Regioni per l’Istruzione e già capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha focalizzato l’attenzione sulla realtà marchigiana, partendo dall’ultimo rapporto di Tuttoscuola, in cui “le Marche occupano nella graduatoria generale, l’8° posto, comunque tra le nove regioni che si collocano al di sopra della media nazionale. E se scendono al 14° per quanto riguarda la macroarea ‘organizzazione e servizi’, occupano però il 3° posto per quanto riguarda i ‘risultati scolastici’ e la dispersione scolastica e il 4° per i livelli di apprendimento e il numero di diplomati”. “Ciò che emerge però, più in generale, dal rapporto – ha concluso – è una situazione caratterizzata, su tutto il territorio nazionale e in ciascuna regione, da un andamento a macchia di leopardo. È indispensabile, dunque, per rilanciare e ridare energia al sistema scolastico, un nuovo progetto politico sulla scuola e il ripristino di una costruttiva collaborazione tra Governo, Regioni e Autonomie locali per creare quella ‘regia condivisa’ in grado di sostenere congiuntamente lo sviluppo del sistema educativo e prevenire le sperequazioni al suo interno con la diffusione sistematica sul territorio di azioni di supporto e sviluppo”.


Infine, il responsabile del settore anagrafe scolastica della Regione Toscana, Rino Picchi, il quale ha posto l’urgenza di stabilire un nuovo rapporto tra enti locali e autonomie scolastiche, che mira a una politica della qualità del servizio fondata su una valutazione capillare dei risultati più che su una mera gestione amministrativa: “Il rischio del federalismo scolastico – ha sostenuto – non sta nel permanere del centralismo statalista del Ministero ma nell’incapacità delle autonomie territoriali di esercitare le competenze ad esse trasferite. Di qui il vero obiettivo che sta nella capacità di ‘fare rete’ attraverso strumenti consortili che permettano di individuare le modalità per la migliore gestione del servizio sul territorio”.




L’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITA’, SERENELLA MORODER, AUGURA BUON LAVORO ALLE NUOVE CONSIGLIERE DI PARITÀ


Paola Petrucci e Rosanna Nichilo sono state designate Consigliere di Parità per la Regione Marche. Lo prevede il Decreto Ministeriale (del 23 settembre 2011) firmato dal Ministro del Lavoro di concerto con il Ministero per le Pari Opportunità.


Dall’assessore alle Pari Opportunità, Serenella Moroder, giungono le congratulazioni per il ruolo loro assegnato con l’augurio di buon lavoro da svolgere in piena sinergia con l’assessorato: “La Consigliera di Parità è una figura istituzionale che svolge funzioni importanti di promozione e controllo dei principi di pari opportunità e non discriminazione di genere sul lavoro, incidendo sulle situazioni che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità uomo-donna.


Svolgono un ruolo chiave nella promozione dell’occupazione femminile, attraverso la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell’accesso al lavoro e nei luoghi di lavoro, rilanciano lo sviluppo di politiche attive tali da prevenire e rimuovere le discriminazioni di genere a favore della collettività”.


La Consigliera di Parità effettiva è Paola Petrucci, già Consigliera di Parità per la Provincia di Ascoli Piceno, esperta in creazione d’impresa, motivazioni imprenditoriali anche in ottica di genere, dinamiche di gruppo e organizzazione aziendale, time management e strumenti manageriali. Rosanna Nichilo è la Consigliera di Parità supplente, ha ricoperto il ruolo di supplente anche per la Provincia di Ancona ed è responsabile dello Sportello Informa Donna della Regione Marche. “Il nostro obiettivo per questo quadriennio – conferma Paola Petrucci – sarà quello di sostenere una rete, reale ed operativa, tra gli attori di governo e le parti sociali per lo sviluppo armonico tra i generi del welfare attivando strette collaborazioni per una lettura integrata degli interventi. Intendiamo valorizzare le molteplici professionalità esistenti per la costruzione di percorsi comuni per rimuovere le discriminazioni di genere sul lavoro, per contrastare le violenze e per favorire lo sviluppo di politiche di conciliazione a sostegno di lavoratori e lavoratrici”.


Le Consigliere di Parità regionali opereranno nella Struttura Pari Opportunità della Regione Marche, con l’Assessorato alle Pari Opportunità ed in stretta collaborazione con l’Assessorato al Lavoro e gli ambiti progettuali e decisionali del governo della Regione.


  


  
























































2 Dicembre 2011 alle 22:31 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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