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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Antonio Canzian

23 apr 2012
INCENTIVI ALLE IMPRESE PER GARANTIRE LAVORO STABILE.

Continua l’azione del governo regionale per garantire lavoro stabile e rafforzare la buona occupazione – dichiara l’assessore Antonio Canzian in merito all’avviso pubblico indetto dalla Regione per la concessione di contributi per la stabilizzazione dei contratti a termine ed atipici – : ogni impresa potrà ricevere dalla Regione contributi per 7 mila euro per ogni lavoratore che vorrà stabilizzare entro la fine del 2012 trasformando il contratto atipico in contratto a tempo indeterminato, per un massimo di tre lavoratori ad azienda. La finalità è incentivare la stabilizzazione di lavoratori con contratti a termine ed atipici, prevenendo fenomeni di precarietà e di discontinuità lavorativa. Anche questa misura fa parte degli impegni assunti con il protocollo d’intesa del dicembre scorso sottoscritto da Regione e Sindacati. Una misura che prosegue l’azione di difesa della qualità del lavoro, dei livelli occupazionali, di contrasto all’eccessiva precarietà, Un modello concertato e collaudato che ha permesso nei tre anni di applicazione di stabilizzare oltre 1000 lavoratori. Per questo anche per il 2012 la Regione ha messo a disposizione 2 milioni e 800 mila euro di cui 1 milione e 100 mila euro di risorse proprie e 1 milione e 700 mila euro dal FSE. I destinatari dell’intervento sono lavoratori/lavoratrici con contratti a termine ed atipici che abbiano stipulato contratti con la stessa azienda prima della data di pubblicazione dell’Avviso pubblico sul BURM e che al momento dell’assunzione a tempo indeterminato siano in essere all’azienda da almeno 3 mesi. Per una maggiore tutela delle fasce deboli, la Regione ha deciso che il contributo sia elevabile del 30% in caso di assunzioni di lavoratori disabili in aggiunta alla quota di collocamento obbligatorio; del 10%, nel caso di assunzioni di lavoratori/lavoratrici over 45; del 10%, nel caso di assunzioni di donne. E’ prevista anche la trasformazione del contratto atipico di lavoro in contratto part-time per il quale verrà liquidato un contributo in misura proporzionale. (Le domande dovranno essere inserite tramite procedura informatica sul sito http://siform.regione.marche.it  e poi inviate anche con raccomandata al Servizio regionale Servizi per l’Impiego, Mercato del Lavoro, Crisi occupazionali e produttive.)


23 apr 2012

DI PROMOZIONE DELL’INNOVAZIONE: UN FOCUS SUGLI APPALTI PUBBLICI .

Si è tenuto in Regione l’incontro su “Le nuove politiche di promozione dell’innovazione: un focus sugli appalti pubblici pre-commerciali”. L’evento si inserisce nell’ambito del progetto europeo Iktimed (Increasing Knowledge Transfer of Innovation and Research in the MEDiterranean area, www.IKTIMED.eu.) Oggetto dell’incontro, il potenziale degli appalti pubblici per lo stimolo dell’innovazione. Hanno preso parte all’incontro esperti e tecnici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Marche, della Regione Lombardia, della Fondazione Torino Smart City e della società di consulenza The European House Ambrosetti. Durante l’incontro sono state approfondite le politiche europee a sostegno dell’innovazione e il nuovo quadro normativo sugli appalti, il ruolo della domanda pubblica, gli elementi costitutivi dell’appalto pre commerciale, le competenze necessarie nel settore pubblico ed esperienze concrete.

23 apr 2012

A FERMO LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO LOCFOOD.

Alla Sala dei Ritratti del Comune di Fermo, si è tenuta la conferenza di apertura del progetto Locfood “Local food as engine for local business”, organizzata dalla Regione Marche – Servizio Agricoltura, Forestazione e Pesca – in collaborazione con i partner dell’iniziava: 14 soggetti qualificati di nove paesi diversi. Il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, ha preso parte all’iniziativa, dando il benvenuto ai partner esteri e aprendo lavori. “Benvenuti nelle Marche – ha detto Petrini in apertura lavori – teniamo molto a questo progetto, che nasce da una lunga collaborazione con il Nordland e prende il via proprio nei giorni in cui si svolge Tipicità, una manifestazione che vede al centro dell’attenzione le nostre eccellenze enogastronomiche . Questa iniziativa è coerente sia con la nostra strategia regionale di valorizzazione delle tipicità locali, sia con le più recenti direttive Ue. Queste puntano sulla green economy, sullo sviluppo sostenibile ed endogeno, cioè bassato sulle risorse locale, tra cui spiccano quelle agroalimentari. La rete europea, con lo scambio di buone pratiche che ne deriva, assieme alla rete locale, sono il migliore strumento per raggiungere gli obiettivi individuati dall’Europa”. “Vi do il benvenuto a Fermo – ha detto il sindaco Nella Brambatti – questo progetto è importante non solo da un punto di vista economico, ma anche culturale”. Locfood è un progetto europeo per il miglioramento del sostegno alle piccole e medie imprese del settore alimentare locale in ambito rurale, inteso come motore di sviluppo economico e imprenditoriale. E’ finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione territoriale Interreg e nasce dagli intensi rapporti di collaborazione tra Regione Marche e Contea del Nordland (Norvegia), che è capofila del progetto. L’incontro di Fermo è stato occasione per presentare, obiettivi, attività e risultati attesi da Locfood e i partner internazionali del progetto. Hanno partecipato, infatti, rappresentanze della Contea di NordLand (Norvegia), di Chiva e Utiel (Spagna), di Litija (Slovenia), della Provincia di Rimini, del Cantone di Jura (Svizzera), di Oerebro (Svezia), della Macedonia (Grecia), di Kranj (Slovenia), del distretto di Down (Irlanda del Nord), Waesterbotten (Svezia) e dell’Università dell’Ulster (Irlanda del Nord), Sofia (Bulgaria) La Regione Marche – Servizio Agricoltura, Forestazione e Pesca – oltre a partecipare attivamente a tutte le azioni previste dal progetto, è responsabile delle attività di comunicazione e disseminazione della strategia, delle best practice individuate e dei risultati delle attività svolte. L’avvio a Fermo di Locfood avviene nel giorno di apertura della ventesima edizione di Tipicita, in programma fino a lunedì, nell’ambito della quale ampio spazio è riservato alle relazioni ed esperienze della cultura culinaria internazionale, specie nella macro regione adriatica


23 apr 2012
L’ASSESSORE SARA GIANNINI ALL’INCONTRO “MICRO GREEN LOGISTIC – IL TRASPORTO INNOVATIVO DELLE MERCI”.

Come possono oggi le imprese dei distretti manifatturieri italiani abbattere contemporaneamente i costi di produzione e le emissioni di C02, risparmiare tempo, personale, mezzi e carburante per la movimentazione di merci e componenti tra aziende della stessa filiera produttiva? Superando il sistema tradizionale che vede ogni azienda organizzarsi autonomamente per scambiarsi componenti e semilavorati dando vita a sistemi logistici integrati di distretto. E’ quanto hanno fatto 40 aziende calzaturiere del maceratese e del fermano che hanno deciso di aderire al progetto “Micro Green Logistic”, ideato e promosso dalla CNA e che vede la partecipazione di Manas, importante brand del nostro made in Italy, con le imprese contoterziste ad essa collegate. E’ nata così una piattaforma innovativa e immateriale che vede le aziende prenotare per via informatica il viaggio delle merci indicando numero dei colli, tempi e destinazione. La ditta TWS, Trasporti e Logistica, con il suo personale specializzato provvede al ritiro e alla consegna dei componenti e dei semilavorati sulla base delle indicazioni fornite da un software realizzato dall’Università di Camerino, che elabora le prenotazioni al fine di ottimizzare tempi e percorsi. Significativi i numeri che raccontano i vantaggi economici e ambientali di questa esperienza. Nei primi tre mesi di quest’anno le 40 aziende che partecipano al progetto “Micro Green Logistic” nel distretto calzaturiero maceratese/fermano hanno percorso 9mila Km rispetto ai 20mila dello stesso periodo dell’anno passato con il tradizionale sistema di movimentazione merci, ben meno 11mila Km con una riduzione delle distanze percorse pari al 55,92%. Importante anche l’abbattimento delle emissioni di C02, ben il 42,69% . Con il sistema tradizionale nei primi tre mesi dell’anno le aziende interessate avrebbero prodotto 3.075 Kg di C02, rispetto agli attuali 1.762,22, e consumato 1.465 litri di carburante invece di 903,7, ben il 38,1% in meno. Analizzando l’azienda tipo del distretto risulta che il nuovo sistema logistico permette alle singole imprese un risparmio tra i 9mila e i 15mila euro tenendo conto dei risparmi carburante, pari al 17,36%, sul personale e su quota parte dei costi fissi. Se solo il 30%, cioè 1329, delle aziende del distretto calzaturiero maceratese/fermano, costituito da 3.389 piccole e medie imprese e da 1.039 grandi, aderisse a “Micro Green Logistic” si eviterebbe di percorrere ogni anno una distanza di oltre 21 milioni di Km, verrebbero abbattute le emissioni di C02 di ben 2.412,55 tonnellate, si otterrebbe un risparmio sul costo del carburante superiore ai 3 milioni di euro e si toglierebbero dalla strada mille veicoli che se messi in fila raggiungono ben 8 Km. E se il nuovo sistema logistico venisse addirittura adottato da tutte le aziende del distretto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di C02 pari a circa 8mila tonnellate, un risparmio nell’acquisto di carburante di oltre 10milioni di euro e di una riduzione di più di 70mila Km percorsi ogni anno. “Micro Green Logistic” è un vero e proprio prototipo che può essere diffuso ed adattato in tutti gli altri distretti italiani del legno-arredo, della meccanica e meccatronica e del tessile, che si caratterizzano, come quelli calzaturieri, per l’intenso e consistente interscambio di componenti e semilavorati tra imprese leader e aziende fornitrici “Ci troviamo di fronte ad un’esperienza virtuosa,” ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente di Symbola, “un esempio di come un periodo di crisi possa anche essere motore di soluzioni innovative che aiutano l’economia e l’ambiente. Il sistema che viene presentato oggi affronta uno dei nodi critici del nostro sistema produttivo, quello del trasporto delle merci, troppo orientato al trasporto su strada, energivoro e con enormi ripercussioni ambientali. E’ un esperienza esemplare di green economy italiana, che sarebbe auspicabile estendere a tutto il paese”. “Il progetto rappresenta un tassello importante che si inserisce lungo il percorso di ristrutturazione del settore calzaturiero”, ha dichiarato Maurizio Tritarelli, Presidente CNA Macerata. “La CNA lo ha seguito all’interno di una strategia più ampia che ci vede impegnati nello studio e nella sperimentazione di soluzioni praticabili – che interessano diversi settori – comunque finalizzate al recupero di efficienza e produttività, come il consolidamento dei rapporti già informalmente esistenti tra le PMI attraverso la costituzione delle “Reti” .Sappiamo che esistono delle difficoltà, sia legate alle particolari condizioni produttive del nostro territorio che a delle forme di resistenza culturale. Per superarle diventa allora molto importante condividere queste proposte con il maggior numero possibile di attori sociali: imprese, istituzioni e organizzazioni che rappresentano interessi diffusi. Questa consapevolezza ora è aumentata anche all’interno della nostra associazione provinciale, e, in questo senso, Microgrenn logistic è stato per la CNA anche un momento di crescita per il quale dobbiamo ringraziare tutti coloro che vi stanno partecipando”. “Nelle Marche”, afferma Sara Giannini, assessore alle Attività produttive della Regione Marche, “esiste buona collaborazione tra piccole imprese, il 42% degli imprenditori marchigiani, infatti, secondo gli ultimi dati, ritiene fondamentali le strategie di collaborazione in rete. Una percentuale che e’ superiore alla media italiana, pari al 39%. Gli obiettivi perseguiti da chi si organizza in reti d’impresa sono la commercializzazione e distribuzione, ricerca e sviluppo, potenziamento della capacità produttiva, l’ideazione di nuovi prodotti e la loro sostenibilità ambientale. La Regione, anche con specifici bandi d’agevolazione sostiene questa forma di organizzazione aziendale, accanto a quella distrettuale, che permette anche alle imprese di piccole dimensioni di competere ed entrare in nuovi mercati. Cerchiamo di stimolare le competenze distintive di un’azienda, la qualità del capitale umano, il sistema informativo, l’immagine aziendale, le relazioni con i clienti e le reti commerciali.” “Questo progetto innovativo e coraggioso è un buon esempio di come nelle Marche, una tra le regioni più manifatturiere d’Italia (1 azienda ogni 9 abitanti) e con un’imprenditoria variegata e diffusa, la green economy rappresenti un nuovo modo di fare impresa applicabile ai più diversi settori produttivi – commenta Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche -. I risvolti positivi del nuovo modo di pensare il trasporto delle merci nel distretto, non solo sono fortemente ambientali ma anche economici e sociali, con il risultato di offrire l’immagine di un territorio più sano, più attraente e più coeso. Questo è il primo passo di un progetto ben più ampio e ambizioso che Legambiente accompagnerà per avviare una strategia carboon free nei distretti industriali italiani”.


23 apr 2012
LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA AGLI IMMIGRATI DISCUSSE AL CONVEGNO DI ANCONA.

Il contesto migratorio italiano e regionale, i problemi di salute e le modalità per garantire assistenza sanitaria agli immigrati secondo i dettami costituzionali e i principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale: questi i temi affrontati al convegno “L’assistenza sanitaria alla popolazione immigrata. Il diritto alla salute, un diritto per tutti”. Organizzato dall’osservatorio sulle Diseguaglianze nella salute dell’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche, l’incontro – svolto venerdì scorso ad Ancona nella Facoltà di Medicina – ha visto grande l’affluenza, più di 250 presenze, tra operatori sanitari delle Aziende sanitarie, dei servizi sociali, delle Questure e Prefetture, di associazioni no profit e di immigrati. Fornire risposte per garantire la reale tutela del diritto alla salute degli immigrati è sempre stato l’obiettivo delle politiche regionali, hanno specificato i rappresentanti dell’assessorato alla Salute. Attuando il nuovo Piano sanitario 2012-2014, si tratta di proseguire le azioni intraprese, tra cui la formazione continua degli operatori, il potenziamento del lavoro in rete anche per superare le difformità esistenti nel territorio regionale, migliorare l’assistenza di base anche pediatrica, impiegare al meglio la mediazione interculturale, specie nell’area materno infantile. “In Italia gli immigrati sono circa 5 milioni e apportano l’11% del PIL – ha evidenziato Salvatore Geraci, della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni – rappresentano quindi un’importante risorsa per l’Europa e l’Unione Europea ne ha bisogno per lo sviluppo demografico ed economico”. Patrizia Carletti, dell’Osservatorio sulle Diseguaglianze nella salute dell’ARS Marche, ha presentato i dati epidemiologici da cui si evidenzia che gli immigrati hanno un profilo di salute peggiore degli italiani e che vi sono maggiori difficoltà di accesso ai servizi e alle cure. “L’equità – ha detto – è un obiettivo del SSN e dei SSR ed il miglioramento dei servizi per i gruppi più vulnerabili ha ricadute positive su tutti i cittadini. Proprio in un momento di crisi come questo non possiamo permetterci di lasciare ancora più indietro chi è già indietro il che comporterebbe ulteriori costi. La vera innovazione è cogliere tutti i punti di vista, valorizzare le energie e le risorse dei nuovi cittadini e lavorare per progetti comuni”. Maria Letizia Lorenzini, dell’Assessorato alla Salute della Regione Lazio, ha poi illustrato il contenuto del documento nazionale le “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniere da parte delle Regioni e Province Autonome” del Tavolo nazionale “Immigrati e servizi sanitari” coordinato dalla Regione Marche e recentemente approvato dalla Conferenza delle Regioni. Il documento è l’unico disponibile per guidare le Regioni alla corretta applicazione della normativa sulla erogazione dell’assistenza sanitaria agli stranieri, extra-comunitari e comunitari, presenti in Italia. Dalla tavola rotonda sono emerse proposte come la necessità di individuare interventi per l’integrazione dei profughi, garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti, proseguire con la formazione degli operatori sociali e sanitari per rendere i servizi “più competenti” nell’affrontare l’utenza straniera, intraprendere azioni per migliorare l’informazione rivolta agli immigrati, impiegare in modo stabile nei servizi la mediazione interculturale, migliorare il lavoro in rete.






23 Aprile 2012 alle 18:09 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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