Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 08:22 di Lun 20 Mag 2024

dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Sara Giannini

26 giu 2012
PESCA – NELLE MARCHE UN LABORATORIO PER STUDIARE GLI EFFETTI DELLA RIFORMA .

“Durante i lavori relativi al progetto Europeo Maremed, organizzati nell’ambito della 72^ Fiera Internazionale della Pesca, le Marche hanno avuto mandato dai partner di studiare l’applicabilità delle concessioni di pesca trasferibili. Una novità che, se dovesse essere realizzata, comporterà un forte cambiamento in alcuni segmenti di flotta”. Così Sara Giannini, assessore alla Pesca della Regione Marche, commentando gli esiti degli approfondimenti effettuati dai partner di Maremed, in occasione della Fiera di Ancona. “La nuova Politica comune della Pesca, in fase di elaborazione – prosegue Giannini – introduce un sistema di concessioni di pesca trasferibili per le imbarcazioni di lunghezza superiore a 12 metri. Le concessioni saranno distribuite dagli stati membri e consentiranno al titolare di poter catturare prodotto ittico per ogni anno. Gli operatori potranno affittare o scambiare le quote. Ciò offrirà alla pesca una nuova prospettiva a lungo termine più flessibile riducendo, secondo la Commissione, la sovraccapacità di pesca. Le esperienze sperimentate in Danimarca, sin dal 2003, hanno dimostrato una riduzione fino al 50 per cento delle flotte e un incremento significativo dei profitti. Per questo è importante che vi sia uno studio dell’impatto in area mediterranea di queste novità, area in cui le caratteristiche della pesca sono notevolmente diverse rispetto a quelle dell’area atlantico – baltica ed è significativo che questo approfondimento sia stato affidato alla Regione Marche”. Gli aspetti maggiormente rilevanti rispetto alla trasferibilità delle licenze sono legati alla loro assegnazione, al rapporto con le demolizioni, al ruolo delle associazioni di produttori. La riforma della Politica comune della Pesca può rappresentare l’occasione per entrare in una nuova fase caratterizzata da una forte spinta innovativa, ma l’applicazione del sistema di concessioni di pesca trasferibili presenta in Mediterraneo alcune difficoltà applicative, per questo l’approfondimento affidato alle Marche diventa essenziale per scelte adeguate e consapevoli. Già lo scorso febbraio, durante un’audizione a Bruxelles, Sara Giannini, aveva avuto modo di sottolineare, infatti, che “sarebbe opportuno lasciare agli stati membri la scelta di adottare o meno la trasferibilità, perché nel Mediterraneo l’applicazione della misura presenta difficoltà che riguardano, oltre al rischio di concentrare le concessioni su pochi gruppi economicamente forti, anche quello di mettere in campo un sistema di difficile gestione, se liberamente lasciato al mercato. Il sistema può avere, infatti, una certa funzionalità in paesi in cui, a differenza che in area mediterranea, la pesca si rivolge solo a determinate specie”. Alle Marche è stata quindi affidata un’analisi particolarmente significativa, vista l’elevata rappresentatività dei partner Maremed, che mette a sistema esperienze e conoscenze di 14 regioni marittime, di Cipro, Spagna, Francia, Grecia e Italia. Una collaborazione avviata nel 2006 per contribuire all’elaborazione e all’attuazione di una politica marittima integrata nel Mediterraneo

FONDI UE, LE MARCHE SUL PODIO DELLE REGIONI CON LE MIGLIORI PERFORMANCE.

“E’ un risultato molto soddisfacente ma allo stesso tempo è uno stimolo a proseguire con costanza sulla strada intrapresa. Il traguardo raggiunto sicuramente ripaga del lavoro di squadra compiuto fini qui e ci obbliga a guardare sempre di più nella direzione della qualità, oltre che della quantità della spesa. Si tratta di puntare sempre di più a rendere strutturali gli effetti dell’azione messa in campo con le risorse comunitarie, in modo tale da supportare il territorio in questo momento di particolare difficoltà economica, ma anche per farsi trovare pronti alla ripartenza”. Così il vice presidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche comunitarie Paolo Petrini, commentando la perfomance d’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo regionale. Spesa certificata oltre il 30% e impegni quasi al 70% rispetto alla dotazione finanziaria dei fondi europei disponibili. E’ questo il dato aggiornato al 31 maggio scorso, relativo alla Regione Marche e ufficializzato dal Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca in occasione della prima verifica dei target nazionali introdotti dal nuovo Governo sulla spesa dei fondi comunitari. I dati resi noti dal Ministero evidenziano un panorama nazionale in cui alla data del 31 maggio la spesa certificata è pari al 25% dei fondi europei disponibili. Una percentuale di poco superiore all’obiettivo fissato (+1,1%), che comunque denota una lieve accelerazione nella certificazione della spesa. Le migliori performance vanno ai sedici programmi regionali dell’Obiettivo Competitività. Fra questi la Regione Marche si attesta fra le prime cinque in assoluto, evidenziando ottimi livelli di performance sia per il Programma Operativo FESR che per il programma Operativo FSE. In particolare, il Programma Operativo FESR ha fatto registrare una performance di spesa superiore al 35% e di impegno del 70% delle risorse disponibili. Un risultato in linea con la media europea che vede la spesa per i programmi operativi del Fondo Strutturale di Sviluppo Regionale attestarsi al 37,5% circa




26 Giugno 2012 alle 18:37 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata