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Almerino Mezzolani

10 lug 2013
PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE E IL FORUM DEL TERZO SETTORE, LA GIUNTA APPROVA LO SCHEMA.

Nasce dalla volontà di concertazione e partecipazione, elementi fondanti del Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2014, lo schema di protocollo di intesa tra la Regione e il Forum del Terzo settore Marche approvato dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta. “Un testo che vuole dare stabilità al confronto – specifica l’assessore alla Sanità,  – nella consapevolezza di integrare le rispettive competenze ed esperienze per far fronte alle profonde trasformazioni del sistema del welfare”. Il terzo settore – aggiunge Mezzolani – rappresenta “un contributo importante per sviluppare un sistema sociale basato sul principio di solidarietà, eticità, democraticità e trasparenza. Per questo abbiamo ritenuto necessario impegnare le parti nella elaborazione di un testo di protocollo in cui rappresentare le relative volontà e gli impegni da assumere”. Il protocollo, che dovrà essere sottoscritto dalle parti, definisce gli impegni reciproci nella costruzione di un nuovo sistema di welfare e stabilisce le modalità stabili di confronto. La Regione dovrà pertanto organizzare i momenti di confronto e consultazione tra le strutture regionali di riferimento e il Forum Regionale del Terzo settore così da recepire le proposte e le istanze nella programmazione o nella realizzazione degli interventi stessi attraverso l’adozione degli strumenti più efficaci. La Regione deve poi favorire l’accesso delle rappresentanze delle organizzazioni del Terzo settore ai servizi informativi e di documentazione. Il Forum regionale del Terzo settore delle Marche, si impegna a sviluppare tra le organizzazioni – scandisce lo schema di Protocollo – ‘la consapevolezza della necessità di un’assunzione responsabile e costante del proprio ruolo politico e culturale quale via irrinunciabile per un’azione incisiva e trasformativa nelle comunità territoriali di riferimento’. Favorisce inoltre l’adozione di strategie comuni di partecipazione e intervento evitando i rischi di frammentazione anche attraverso l’implementazione di percorsi di rappresentanza.

 

ACCORDO REGIONE-TERZO SETTORE
La firma del protocollo di intesa tra la Regione e il Forum del terzo Settore (int. ad Almerino Mezzolani)

 

SPACCA INCONTRA IL MINISTRO CANCELLIERI. CARCERE E TRIBUNALE DI CAMERINO, ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI NELLE MARCHE.

 

Realizzazione del nuovo carcere e mantenimento del Tribunale: queste le richieste che il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha rivolto oggi al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri nel corso di un incontro, presente il sindaco di Camerino Dario Conti, in merito alle questioni aperte nel Comune e più in generale alla distribuzione delle strutture giudiziarie sul territorio regionale. Spacca ha sottolineato l’importanza che sia il carcere sia il Tribunale rivestono per una comunità che ha visto negli ultimi dieci anni una drastica riduzione di attività in seguito al terremoto del 1997. “La soppressione del Tribunale e la mancata costruzione del nuovo carcere – ha detto Spacca – sarebbero un duro colpo per l’entroterra appenninico della nostra regione, progressivamente spogliato di funzioni amministrative in una regione, le Marche, dove è già scarsa la presenza di uffici decentrati dello Stato. In linea generale, anche in merito alle sezioni distaccate dei Tribunali, è auspicabile una più attenta redistribuzione territoriale, che non penalizzi l’entroterra e non concentri tutti i servizi esclusivamente sulla fascia costiera”. Il nuovo carcere, per iniziare. Spacca ha espresso la preoccupazione del governo regionale e della comunità di Camerino per la mancata previsione, nel piano carceri, di nuove strutture, inclusa quella di Camerino che pure può contare sulla disponibilità di un’area, su una progettazione già avviata, oltre che sulla piena condivisione della comunità interessata. “La realizzazione del nuovo carcere – ha detto questa mattina il presidente Spacca al ministro – è un’esigenza particolarmente sentita nelle Marche. L’attuale istituto, infatti, è ospitato all’interno dell’ex convento duecentesco di San Francesco, in pieno centro storico, ed è diventato quindi ormai inadeguato ed insufficiente ad ospitare i detenuti. La nuova struttura contribuirebbe ad attenuare i disagi di una popolazione penitenziaria presente in regione in misura superiore alla capienza dei plessi attualmente esistenti. Le Marche potranno quindi offrire un adeguato contributo alla soluzione del sovraffollamento carcerario. Il nuovo istituto, inoltre, andrà ad incidere in modo significativo nel tessuto economico e occupazionale della città e potrà rappresentare un’occasione importante di lavoro in questo momento di particolare difficoltà”. Al centro dell’incontro, anche il futuro del Tribunale di Camerino. Spacca ha espresso l’esigenza che la nuova geografia giudiziaria venga ripensata. Il D.Lgs. 7 settembre 2012, n. 155, infatti, ha sì ridotto il numero dei tribunali soppressi da 37 a 31, salvando le sedi nelle aree a forte presenza di criminalità organizzata, ma ha mantenuto il taglio nelle Marche dei Tribunali e le relative Procure di Urbino e Camerino, oltre a otto sezioni staccate. Ma mentre per Urbino, pochi giorni fa, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del decreto, per Camerino permane la previsione di soppressione. E’ stato ricordato al ministro Cancellieri che Camerino ospita una delle più antiche università italiane, in particolare la facoltà di Giurisprudenza, e che il territorio attualmente ricompreso nel proprio circondario, quasi esclusivamente montano, è assai esteso: 22 Comuni e una superficie di oltre 1.300 Kmq, pari a circa la metà della superficie dell’intera provincia di Macerata. “La popolazione residente – ha inoltre detto Spacca – è caratterizzata da una particolare dispersione e da una rilevante presenza di ultra 65enni, in percentuali sensibilmente maggiori rispetto alla media della Regione Marche. In questo contesto il Tribunale di Camerino è stato fino ad oggi in grado di offrire una risposta efficace alle esigenze di giustizia dei cittadini, in tempi brevi e inferiori alla media nazionale. Tutto questo all’insegna della massima efficienza: in termini di spesa questo Tribunale è il presidio meno costoso tra quelli con meno di dieci magistrati”. E’ stato infine sollecitato il rafforzamento del personale dell’amministrazione penitenziaria nelle Marche, in particolare di quello della Polizia penitenziaria, oggi in sottonumero rispetto alle necessità. Da parte sua, il ministro Cancellieri ha assicurato la massima attenzione e tutto il proprio impegno per le questioni sollevate

 

CALENDARIO VENATORIO 2013/14: LA STAGIONE DI CACCIA INIZIA IL 1° SETTEMBRE.

La Giunta regionale ha approvato il calendario venatorio 2013/2014. La stagione di caccia inizia il 1° settembre e terminerà il 9 febbraio del prossimo anno. Il provvedimento individua le specie prelevabili, i periodi e le giornate in cui è consentito esercitare l’attività venatoria, i carnieri, l’ora legale di inizio e termine della giornata di caccia, i periodi e le modalità di addestramento dei cani. Sono stati acquisiti i pareri dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dell’Osservatorio faunistico regionale (Ofr), oltre le indicazioni emerse dalle consultazioni con le Amministrazioni provinciali, gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), le Associazioni venatorie regionali. “Con le consultazioni svolte – afferma l’assessore alla Caccia, Paola Giorgi – abbiamo recepito le diverse esigenze delle componenti che interagiscono nella gestione dell’attività venatoria, comprese le rappresentanze del mondo agricolo e ambientale, presenti nei Comitati di gestione degli Atc. L’ordinamento complessivo scaturito consente di coniugare le istanze di tutela faunistico ambientale con un esercizio venatorio equilibrato e responsabile da parte dei cacciatori. L’attività venatoria condotta con prudenza, rispetto delle regole, trova anche per la stagione 2013/2014, puntuale disciplina nel calendario approvato”. Tra le varie disposizioni previste, l’assessore evidenzia le tutele che il calendario riserva alle Zone di protezione speciale e ai Siti di importanza comunitaria della Rete Natura 2000. Tra le novità, invece, segnala la modifica normativa che consente, per la prima volta, il prolungamento del prelievo venatorio per i corvidi fino al 9 febbraio 2014. “L’attività dell’Assessorato – assicura – sarà rivolta a migliorare la gestione faunistica del territorio, in sinergia e collaborazione con tutte le categorie interessate”. Scheda Il calendario per la stagione 2013/2014 ricalca sostanzialmente quello dell’anno precedente, salvo un allungamento della caccia ai corvidi (cornacchia grigia, ghiandaia e gazza), consentita soltanto nella forma dell’appostamento, in alcuni giorni del mese di febbraio (1-2-5-8-9). In sintesi, i principali contenuti che andranno a disciplinare l’attività: • 3 giornate in preapertura a settembre (1 – 4 – 8) nella sola forma dell’appostamento, con orario 5,30 – 11,00 e 17,00 – 19,30 alle seguenti specie: tortora, colombaccio, ghiandaia, gazza, cornacchia grigia, alzavola, germano reale e marzaiola; • apertura generale della caccia, domenica 15 settembre, alla selvaggina stanziale e alle altre specie, con chiusure differenziate e comunque entro il termine di legge del 31 gennaio 2014 e carnieri giornalieri e stagionali limitati per tutte specie, con una particolare attenzione prudenziale per alcune, come quaglia, allodola, pavoncella, codone; • per la selvaggina stanziale (lepre, fagiano, starna, coniglio selvatico) termine prelievo il 1 dicembre, consentito soltanto nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica con limitazione di capi; • per la coturnice, inizio 5 ottobre e termine 24 novembre; • per il cinghiale, inizio 13 ottobre e termine 12 gennaio 2014 nelle forme della braccata, girata, individuale e occasionale; • per il prelievo del cinghiale in forma selettiva, lo stesso è stato disciplinato con Delibera della Giunta regionale n.691 del 13/05/2013. Anche questo anno il calendario consente la caccia alla selvaggina migratoria da appostamento per altri due giorni a settimana, sempre con esclusione del martedì e venerdì, nei mesi di ottobre e novembre. Il calendario contiene inoltre i periodi e le giornate nelle quali è consentito l’allenamento e l’addestramento dei cani, sia nel periodo estivo (da metà agosto), sia al termine della stagione venatoria per i mesi di febbraio e marzo; per quest’ultimo periodo, d’intesa con le Amministrazioni provinciali e gli Ambiti territoriali di caccia.

 

UNA GIORNATA DEDICATA AI DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ FISSA LE LINEE PROGRAMMATICHE DELL’ASSESSORE PAOLA GIORGI.

Ristabiliti i finanziamenti destinati ai Diritti e Pari Opportunità con integrazione del taglio del 23 per cento (precedentemente stabilito per il 2013) e avvio dei Punti di ascolto per il contrasto dell’omofobia nei Centri Antiviolenza: è quanto emerge dai due appuntamenti di oggi, nella sede regionale, in cui sono state definite le linee caratterizzanti dell’assessorato presieduto da Paola Giorgi, alla presenza di assessori e dirigenti di Comuni e Province e dei rappresentanti dei Centri antiviolenza. Una giornata dedicata ai Diritti e Pari opportunità che ha visto riunirsi in assessorato anche il Forum contro la violenza e le molestie di genere, rinnovato nella composizione rispetto al passato e riunito per la prima volta questo pomeriggio: “La delega ai Diritti e Pari opportunità è, tra le numerose che ricopro, quella che sento più vicina – ha detto nel dare il via ai lavori l’assessore Giorgi – già da consigliera regionale mi ero impegnata fortemente su questo fronte per far approvare due proposte, divenute poi legge, come prima firmataria”. Grazie all’intervento dell’assessore, l’incontro di oggi ha visto riportare i livelli di finanziamento dell’anno scorso con l’integrazione del taglio riparto del 23 per cento da fondi propri dell’assessorato e progetto non finanziato dal Ministero. Inoltre, come stabilito dalla legge regionale 8/13, è stato proposto ed accolto l’avvio, per la prima volta nelle Marche, dei punti di ascolto per il contrasto dell’omofobia e di costituirli nei Cav stessi. “E’ chiaro – specifica l’assessore – che poiché la Regione ha fatto lo sforzo di non apportare alcun taglio, in parallelo anche gli Enti locali, Province e Comuni, così come prevede la stessa legge regionale 32/2008, dovranno fare lo sforzo di finanziare con almeno il 30 per cento le attività dei Cav presenti nel loro territorio e per quanto riguarda i Comuni di garantire l’utilizzo gratuito dei locali”. Nel corso dell’incontro con i responsabili Cav e assessori e dirigenti provinciali e comunali, è intervenuto il responsabile dell’Osservatorio delle Politiche Sociali che, incaricato dall’assessorato, sta predisponendo – in collaborazione con il servizio Informatica – una scheda unica di rilevamento dei dati di afflusso e di utenza da parte delle donne marchigiane nei Centri Antiviolenza. “Un dato molto importante – sottolinea l’assessore Giorgi – che ci permetterà di monitorare in modo omogeneo e condiviso con gli altri attori del territorio il reale utilizzo dei Cav e di avere così un quadro chiaro dell’emergenza violenza di genere nella nostra regione”.




10 Luglio 2013 alle 13:17 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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