Padrino di eccezione: Iginio Straffi. L’incubatore fornirà un servizio di primo ascolto e di consulenza per idee imprenditoriali rivolto principalmente a giovani talenti. Focus sul rapporto tra ecosistema digitale e mondo culturale.
Macerata – Iginio Straffi, presidente e fondatore del Gruppo Rainbow, è stato oggi il padrino d’eccezione al taglio del nastro di CreaHub, l’incubatore di idee imprenditoriali creato dall’Università di Macerata in quattro ex locali commerciali che la Provincia possiede sotto il Palazzo degli Studi, nel lato affacciato su via Gramsci. Per l’occasione è stata allestita anche una piccola mostra dello scultore Ermenegildo Pannocchia.
“Ci è piaciuta l’idea di una vetrina in centro storico – ha spiegato il rettore Luigi Lacchè -. Spesso gli incubatori vengono messi in periferia, perché hanno bisogno di grandi spazi. Noi abbiamo potuto invece adattare questi locali, perché il nostro lavoro è immateriale, visto che il principale focus sarà relativo al rapporto tra ecosistema digitale e mondo culturale”.
CreaHub, oltre ad ospitare i tre spin-off di Unimc, ossia le aziende nate in seno all’Ateneo, PlayMarche, International Route e AdvisEu Studio Project, vede alleati due soggetti esterni come Hub21, un acceleratore di imprese digitali e innovative, e Eurocentro, società specializzata nella progettazione europea.
A impartire la benedizione è stato il vicario del vescovo Pio Pesaresi. Erano poi presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il sindaco di Macerata Romano Carancini, l’onorevole Irene Manzi, il vicesindaco Stefania Monteverde e il segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi. Entusiasta Iginio Straffi. “Aderisco sempre con molto piacere alle iniziative dell’Università della mia città – ha detto -. E sono predisposto ancora meglio vedendo come si sta muovendo questo ateneo, che coniuga la tradizione secolare con attività che seguono la stessa direzione in cui va il mondo oggi. C’è una grande voglia di qualità, di stile di vita italiana, di capacità di creare. Ma la qualità da sola non basta. Bisogna sapersi vendere. Per questo è un bene puntare su un umanesimo digitale, sui nuovi mezzi e sulle applicazioni che possono semplificare la vita”. La collaborazione tra Straffi e l’ateneo maceratese è nato nel 2013 con il Laboratorio Umanistico per la creatività e l’innovazione di Unimc. Poi la Rainbow è diventata uno dei partner di PlayMarche, la prima spin off dell’Università, permettendo la realizzazione di un video-gioco che guidi i più giovani alla scoperta del territorio.
CreaHub fornirà un servizio di primo ascolto per idee imprenditoriali e di consulenza “a progetto” per imprese esistenti e per giovani talenti. “L’inaugurazione di oggi – ha dichiarato Luca Scali, amministratore delegato di Hub21 – rappresenta la nascita di un punto di riferimento materiale, economico e culturale per le start up e per le nuove iniziative imprenditoriali. Le start up digitali italiane stanno cominciando ad attirare investimenti che, al netto di un tasso di insuccesso ancora troppo alto, premiano la nostra creatività: non è il caso di fermarsi ma di accelerare e CreaHub diventa un nodo attorno al quale tessere relazioni, all’interno del quale far crescere idee che avranno un impatto decisivo sul territorio”. CreaHub è anche un sito: www.creahub.it.