Univpm premiata dall’Anvur per la ricerca

Univpm premiata dall’Anvur per la ricerca
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L’Univpm, premiata dall’Anvur per la Valutazione della Qualità delle Ricerca, è ai primi posti in classifica tra le università del Centro Italia con una quota premiale del 6% e al 18° posto su 66 enti di ricerca in Italia, sopra ai Politecnici di Milano e Torino (22° e 21° posto)

 

Ancona – Arriva in prossimità del Natale una buona notizia per l’Università Politecnica delle Marche premiata dall’Anvur per la ricerca vedrà presto un incremento dei finanziamenti per questa attività fondamentale per un ateneo. E’ stata presentata a Roma (19 dicembre 2016) la Valutazione della Qualità delle Ricerca (VQR) 2011-2014 dell’ANVUR. All’Università Politecnica delle Marche va una quota premiale del 6%, pari ad un incremento di 1,2milioni di euro, posizionandosi ai primi posti tra le università del Centro Italia al pari di Firenze e subito dopo i principali istituti di ricerca come Lucca IMT, il Sant’anna e la Normale di Pisa. L’Univpm si posiziona al 18° nella classifica generale degli Atenei italiani su 66 enti di ricerca in Italia, tra i primi politecnici e sopra ai Politecnici di Milano e Torino rispettivamente al 22° e 21° posto che hanno avuto una quota premiale rispettivamente del 4% e del 3%.

“Il risultato è frutto delle azioni di valorizzazione dell’attività di ricerca che la Politecnica ha sempre perseguito – ha detto il Rettore Sauro Longhi – e che verranno ulteriormente incrementate nei prossimi anni”. L’ateneo spicca in Italia per i risultati conseguiti nella valutazione della qualità della ricerca dai giovani ricercatori reclutati, evidenziando la positività delle politiche di reclutamento adottate in questi anni.

Sono tanti i team che ogni giorno lavorano sulla ricerca e che solo quest’anno hanno ricevuto riconoscimenti importanti come la ricerca sul tessuto che cattura lo smog e quella sullo sviluppo di nuovi fluidi meno inquinanti che hanno prima sostituito i CFC e che ora sostituiranno gli HFC dei frigoriferi e condizionatori. Non dimentichiamo la recente ricerca internazionale sul gene dell’adattabilità nei fagioli, pianta che resiste da secoli anche ai cambiamenti climatici e alla valorizzazione dei beni culturali grazie al digitale e all’immersione in 3D in dipinti, reperti archeologici e musei, fino alla ricerca sulle microplastiche nei pesci dell’Adriatico.

I NUMERI UNIVPM – L’Univpm nonostante sia un ateneo giovane (fondata nel 1969) presenta un’ampia offerta di discipline scientifiche, ospita 17mila studenti, 652 studenti stranieri, 200 assegnisti di ricerca, 521 iscritti alle scuole specializzazione della facoltà di medicina e chirurgia, 392 iscritti ai dottorati di ricerca e 178 master e corsi di perfezionamento. Inoltre ha all’attivo 278 accordi sottoscritti con partner europei ed extraeuropei. Le Università partner sono distribuite nei 5 continenti per un totale di 70 Paesi (di cui 23 europei e 47 extra-europei). Sul fronte della ricerca l’Univpm ha 31 progetti significativi finanziati da bandi competitivi, 10 progetti finanziati nel periodo 2014-2015 nell’ambito di Horizon 2020. Nell’ultimo bando PRIN 2015 sono stati presentati 168 progetti di ricerca, di cui 47 come coordinatore.

Attualmente ci sono 39 spinoff attivi di questi 17 sono startup innovative. Le Marche sono fra le regioni più vivaci in Italia nell’avvio di nuove imprese in settori high-tech. Lo dicono sia il Rapporto Cerved 2016 che il Rapporto sull’Imprenditorialità nelle Marche della Fondazione Merloni. La provincia di Ancona è fra le prime per start-up innovative in relazione alla popolazione. A tale risultato non è estranea la presenza nella provincia della Politecnica.

INFO SU CALCOLO QUOTE PREMIALI ANVUR – Alla valutazione hanno partecipato 94 Università statali e non statali, 12 Enti di Ricerca vigilati dal MIUR e 26 Enti volontari. Le Università e gli Enti hanno conferito per la valutazione circa 118.000 prodotti della ricerca. I Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV) che hanno gestito l’esercizio nelle 16 Aree sono composti da circa 450 Esperti italiani e stranieri e si sono avvalsi del contributo di circa 14.000 revisori, anch’essi italiani e stranieri. L’indicatore IRAS1 è il principale indicatore utilizzato per ripartire, tra le Università, la quota premiale (1,4miliardi) dell’FFO il Fondo ordinario di finanziamento delle Università. L’Iras1, l’indicatore di qualità, è calcolato per ciascuna Università come somma dei voti ricevuti dai prodotti della ricerca dei suoi addetti. Se la differenza è positiva, la qualità della ricerca è superiore alla media e l’Ateneo riceverà una quota di finanziamenti superiore al suo peso (in termini di addetti) nel sistema universitario.

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