Ambiente e Salute nel Piceno ribadisce: “No stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto

Ambiente e Salute nel Piceno ribadisce: “No stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto

 

 

San Benedetto del Tronto, 2018-02-03 – Abbiamo avuto modo di leggere il Comunicato stampa della Regione Marche relativo alla questione stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto. Non siamo qui per polemizzare ma per ribadire ancora una volta i nostri diritti.
La prima cosa che possiamo dire è che non abbiamo diffuso notizie false né tendenziose. I documenti sono sotto gli occhi di tutti e non li abbiamo scritti né firmati noi. Li abbiamo letti, e bene.
L’assessore all’ambiente Sciapichetti ha affermato che il ricorso non è contro i cittadini ma a tutela dei tecnici regionali, e che la Regione ha dimostrato di essere con i cittadini e contro lo stoccaggio in quanto ha deliberato che negherà l’intesa allo Stato quando sarà richiesta.
Questa asserzione non fa altro che mettere in evidenza il nodo centrale della questione: il rapporto Regione – Tecnici.
A tal proposito noi ribadiamo quanto precedentemente affermato nel nostro comunicato di martedì 30 Gennaio:
1 – La Regione deve ritirare l’opposizione al ricorso dei cittadini di San Benedetto e agli adiuvandum degli amministrazioni locali
2 – E’ evidente che dal punto di vista tecnico la Regione è d’accordo con lo stoccaggio, dal punto di vista politico no; la qual cosa ripete le contraddizioni di sempre che non ci lasciano stare tranquilli.
3 – D’altronde, o gli uffici tecnici hanno sbagliato a dare il parere favorevole alla procedura di VIA, e secondo noi hanno sbagliato perché oltre ad errori grossolani e macroscopiche omissioni non hanno considerato né i beni né la sicurezza né le attività economiche, oppure, se non hanno sbagliato, e queste questioni le hanno valutate correttamente, è evidente che ha torto la Giunta.
Non è possibile avere ragione in due dando pareri opposti.
Pertanto, come abbiamo avuto modo di evidenziare, se i tecnici hanno operato bene l’opposizione al ricorso non doveva essere fatta, in caso contrario la Regione sarebbe dovuta intervenire con una istruttoria interna ed agire di conseguenza nei confronti dei suoi tecnici..
Risulta invece palese che la Regione difende a prescindere i propri tecnici e non analizza il loro lavoro.

4 – Prendiamo quindi atto che la Regione difende in maniera corporativa, con i nostri soldi, i suoi dirigenti, e solo quando interviene la magistratura è possibile parlare di funzionari che sbagliano.
Non è questo il modo giusto di governare.
5 – Nonostante tutto noi, che a questo punto pensiamo che questo ricorso non sia comunque risolutivo, siamo pronti a difenderci ed a vincere questa battaglia comunque. Prendiamo atto del fatto che la Regione negherà l’intesa, ma la cosa non ci tranquillizza. E’ una condizione necessaria ma non sufficiente a scongiurare la realizzazione dell’impianto. Il tutto per vari motivi: la possibilità di un ricorso al TAR della ditta proponente, la promulgazione improvvisa di leggi e/o decreti che rendano inutile l’opposizione della Regione, la doppia morale della Regione che, non sconfessando l’operato dei tecnici e schierandosi a prescindere con il loro operato, può rendere inutile la negazione dell’intesa, solo per citare alcuni casi.
Ci siamo armati, giuridicamente parlando, e ci apprestiamo ad agire perché:
a- Nessuno può negare i nostri diritti alla sicurezza che sono totalmente NON presi in considerazione dal procedimento;
b- Non sono presi in considerazione per niente la svalutazione dei beni immobiliari e delle attività produttive.
Su queste due questioni non ci risponde mai nessuno.
Evidentemente saremo costretti a portare nelle sedi dovute tutte le parti in causa : il ministero, la controparte ed i funzionari della Regione che hanno sempre trascurato questi argomenti.
Ci apprestiamo pertanto a depositare in settimana l’esposto, annunciato da qualche mese e sottoscritto da circa un migliaio di persone, presso le procure di Ascoli Piceno, Ancona e Roma, oltre che all’Anticorruzione, e chiederemo anche i danni.
Ringraziamo l’assessore Sciapichetti che ci ha dato ragione sulla nostra ostilità allo stoccaggio, ribadiamo il nostro parere e siamo pronti insieme ai comitati di quartiere, alle associazioni ed alla città di San Benedetto a resistere allo stoccaggio.


2018-02-01

STOCCAGGIO GAS:  LA REGIONE NON E’ A FAVORE E NEGHERA’ L’INTESA 

 

L’assessore all’Ambiente sottolinea che la Regione Marche non è a favore del progetto di stoccaggio gas a San Benedetto del Tronto. L’intervento al Tribunale amministrativo delle Marche sul ricorso presentato dal locale comitato di cittadini non è contro di loro, ma ribadisce che nonostante la valutazione di impatto ambientale rilasciata dagli uffici ormai cinque anni fa, la Regione Marche era, è e sarà contraria al deposito. La volontà della Regione è quella di non dare l’intesa, nel momento che il Ministero la chiederà. Questo consente la legge, indipendentemente dal parere tecnico ambientale in passato emesso. Nessuna ambiguità, la Regione chiamata in causa difende, come di consueto, l’operato dei propri tecnici, ma la decisione politica è quella già assunta dalla precedente giunta e rafforzata dalla mozione dell’attuale Consiglio regionale (n. 79 del 2016). L’intesa regionale è condizione imprescindibile per il rilascio della concessione di stoccaggio, che in sua assenza non potrà essere rilasciata. La Regione Marche difende e difenderà le proprie prerogative di rappresentanza e salvaguardia degli interessi dei cittadini e del territorio marchigiani, in ogni modo e in ogni sede. La giunta regionale, prima nella seduta del 28/01/2013 poi in quella del 24/10/2015, ha motivato il dissenso all’intesa sulla base di diverse ragioni. In primo luogo, il progetto non rientra nella pianificazione energetica regionale. In secondo luogo, riguarda un’area ad alta densità abitativa, fortemente urbanizzata, in cui insistono infrastrutture viarie come l’A14, dall’elevata vocazione turistica, con contraccolpi sull’occupazione e senza che possano escludersi a priori rischi di sicurezza. La Regione non potrà pertanto esprimere un’intesa in merito. Concetto ribadito anche dal consigliere regionale di maggioranza eletto a San Benedetto del Tronto che sottolinea come, se i molti che hanno rilasciato dichiarazioni avessero letto gli atti prima di diffondere notizie false e tendenziose, non si avrebbe la necessità di chiarire ciò che è chiarissimo. 

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