dalla Regione Marche

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Area interna “Ascoli Piceno”: partono 8,5 milioni di interventi per rafforzare i servizi di base e l’attrattività turistica.

Ceriscioli: “Strategia che guarda al futuro”.

Casini: “Collante per ripartire”

“Irrobustire la maglia dei servizi di base” per scongiurare il rischio di abbandono della montagna dopo il sisma; “aumentare l’attrattività turistica” attraverso servizi specializzati che connettano l’entroterra con la città di Ascoli Piceno, i Parchi nazionali dei Sibillini e Monti della Laga, la fascia costiera. Sono gli obiettivi della Strategia nazionale (Snai) per l’area interna “Ascoli Piceno” che prevedono investimenti per 8,5 milioni di euro, articolati attraverso 26 interventi nei settori dell’istruzione, salute, mobilità e sviluppo. Lo scorso 24 luglio si è conclusa la parte istruttoria con la firma dell’Accordo di programma quadro (Apq) che coinvolge i ministeri competenti (Agricoltura, Infrastrutture, Trasporti), l’Agenzia per la coesione territoriale, la Regione Marche e l’Unione montana del Tronto Valfluvione, capofila dell’area interna. Gli interventi di rilancio previsti riguardano un comprensorio di 700 kmq e una popolazione di circa 30 mila abitanti distribuita in 17 Comuni: Comunanza, Force, Montedinove, Montemonaco, Rotella, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castignano, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione, Carassai, Cossignano, Montalto delle Marche, Offida, Appignano del Tronto, Venarotta. Alcuni interventi saranno finanziati tramite bandi e avvisi regionali, altri attraverso contributi diretti ai soggetti attuatori. Lo scorso 8 agosto è stato approvato lo schema di convenzione tra la Regione Marche e l’Unione Montana per liquidare una prima anticipazione di 356,6 mila euro per i progetti già cantierabili nel 2019. “Quella delle aree interne è una delle strategie più illuminate a livello nazionale, che sfida e vince la programmazione del giorno dopo giorno – ha evidenziato il presidente Luca Ceriscioli – Il messaggio lanciato dalla Regione sottolinea l’importanza dell’area appenninica e l’attenzione riservata per chi ci vive. Il terremoto ha funzionato da catalizzatore per i problemi, ma anche per le opportunità. Ripartiamo dalle cose concrete, come le infrastrutture e i servizi, per investire sullo sviluppo e sul lavoro, quindi sul futuro, di questi territori”. Questi fondi, ha ricordato, “servono per sperimentare una progettualità pilota, sulla quale poi innestare politiche stabili”. La strategia è stata il collante per ripartire, ha affermato la vicepresidente Anna Casini: “In un’area completamente devastata, tutto si pensava tranne a una programmazione a lunga gittata. Invece è stata un grande collante per tenere insieme popolazione, amministratori e operatori economici che ci hanno creduto. In un momento di grande difficoltà, si è riusciti a compiere un avanzamento programmatico eccezionale che consente ora di passare alla fase operativa”. Il presidente dell’Unione montana, Giuseppe Amici, sindaco di Palmiano, ha parlato di “una scommessa vinta, con diciassette Comuni che hanno lavorato assieme”. Ha sottolineato, in particolare, la collaborazione con la Trentino school of managment che ha aiutato gli amministratori locali a impostare una strategia turistica adeguata allo sviluppo del territorio.

SCHEDA – Nell’ambito della Snai la Regione Marche ha individuato tre “Aree interne”: Basso Appennino Pesarese e Anconetano, Macerata, Ascoli Piceno. Gli Apq vengono finanziati con una serie di fondi nazionali (Legge di stabilità) e dei programmi comunitari (Fesr: sviluppo regionale – Fse: lavoro – Psr: agricoltura). Gli 8,5 milioni del Piceno provengono per 2,1 mln dal Fesr, per oltre 1 mln dal Fse, per 1,6 dal Feasr (Psr) e per 3,7 mln dalla legge di stabilità. Ciascun territorio delle tre aree interne marchigiane si è dotato di una strategia di sviluppo in linea con le vocazioni e i punti di forza presenti, individuando una “idea guida” attorno alla quale sono state poi stanziate le risorse. L’Apq del Piceno ha richiesto 50 incontri e tavoli di lavoro con amministratori locali, imprenditori e categorie economiche. L’animazione ha prodotto 120 manifestazioni di interesse, utili per definire gli investimenti. La strategia dell’area interna “Ascoli Piceno” si pone l’obiettivo di innescare un nuovo benessere attraverso la riscoperta e il rilancio dei territori abbandonati puntando sull’enogastronomia, la cultura e l’ambiente. Le azioni individuate mirano a contrastare l’esodo della popolazione e la perdita del lavoro: fenomeni già esistenti e comuni a molte altre realtà montane, ma accentati dal sisma dell’agosto 2016, che rischiano di compromettere la tenuta sociale e la cura del territorio nelle zone abbandonate. La strada individuata nel Piceno è quella di contrastare l’esodo delle giovani generazioni, aiutare gli anziani, incrementare le opportunità di reddito. Un obiettivo conseguibile con un’adeguata rete di servizi e con nuove opportunità lavorative. Per favorire lo sviluppo economico e l’incremento turistico si prevede la valorizzazione del comprensorio del Lago di Gerosa, il sostegno alla recettività (pubblica e privata) legata al turismo all’aria aperta (outdoor), a quello religioso e culturale, a quello enogastronomico. L’assistenza alle fasce deboli (in particolare anziani e disabili) vede il potenziamento del sistema emergenza/urgenza, la qualificazione degli ospedali di comunità collegati ai servizi sanitari di base, il potenziamento di quelli ambulatoriali e domiciliari. I servizi educativi saranno favoriti dal rafforzamento dei plessi esistenti e dell’istruzione superiore, dall’apertura delle scuole alle attività educative e aggregative fuori orario, dai laboratori dedicati alle filiere produttive del territorio. La mobilità sarà migliorata potenziando il trasporto scolastico e puntando su forme alternative di trasporto pubblico locale. Si punterà poi sull’integrazione dei servizi comunali e sull’infrastrutturazione informatica per sostenere l’attuazione della Strategia.

Fincantieri, varo di “Silver Moon”. Dichiarazione di Ceriscioli

 

 

 

Soppressione dei passaggi a livello nelle Marche, Casini: “Regione e Rfi firmeranno un protocollo d’intesa per un programma che coinvolge 71 impianti nel prossimo decennio”

È il sogno di ogni automobilista che si trova incolonnato in attesa del passaggio del treno. È il desiderio di ogni amministrazione locale che deve gestire rallentamenti, l’inquinamento da gas di scarico automobilistico, la congestione del traffico. Entrambe le esigenze diventano un impegno che la Regione Marche e Rete ferroviaria italiana condividono per eliminare, in un decennio, tutti i 71 passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie marchigiane: 13 sulla “Orte – Falconara”, 42 sulla “Civitanova – Albacina”, 16 sulla “Ascoli – Porto d’Ascoli”. La Giunta regionale ha approvato il protocollo d’intesa che firmerà con Rfi per una mappatura degli impianti esistenti, la definizione della priorità delle dismissioni, la stima dei costi necessari. Successivamente verranno coinvolti gli enti locali per concretizzare il programma delle soppressioni. “La Regione e Rfi hanno interesse comune a completare l’eliminazione delle interferenze su tutte le linee: un obiettivo ricompreso nel contratto di programma dell’azienda con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che la Regione ha già segnalato al Mit come intervento ferroviario prioritario anche nelle Marche”, ha commentato la vice presidente Anna Casini, assessore alla Infrastrutture. Rfi ha già provveduto, negli anni, a eliminare i passaggi a livello, sia autonomamente sull’Adriatica, che con il coinvolgimento finanziario delle Regione nelle altre linee, come previsto nell’Accordo di programma quadro sottoscritto dalle parti. “Ora l’intervento verrà portato avanti in maniera strutturale e programmata, con la condivisione dei territori – continua Casini – A livello locale abbiamo già attivato un tavolo tecnico con la direzione Rfi di Ancona per redigere un piano pluriennale che verrà messo a regime con il protocollo che andremo a firmare e che vedrà, poi, l’interessamento diretto degli Enti locali competenti attraverso successive convenzioni, quando si passerà alla fase operativa”.

 

 

 

 

LA COMMISSIONE EUROPEA CERTIFICA IL TARGET INTERMEDIO PER LE MARCHE E LE INSERISCE TRA LE REGIONI PIU’ VIRTUOSE

Assessore Bravi:” Soddisfatti per un risultato frutto di grande impegno che conferma le risorse a sostegno dell’occupazione e della coesione sociale”

Le Marche conseguono il target intermedio del FSE e la Commissione Europea, confermata la premialità  su tutti gli Assi pari al 6% della dotazione del programma da 288 milioni di euro, le inserisce nel gruppo delle “regioni più virtuose” con Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio,  Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Provincia autonomia di Trento, Veneto.

“Siamo molto orgogliosi dell’obiettivo raggiunto e certificato dalla Commissione Europea – commenta l’assessore al Lavoro, alla Formazione e all’istruzione Loretta Bravi – .  Si tratta di un passaggio molto importante, non scontato e ottenuto grazie ad un grande lavoro di squadra,   attraverso il quale vengono confermate le risorse a noi assegnate.  Non si tratta di risorse aggiuntive ma di mantenere la premialità di 17 milioni di euro che ci sarebbero stati tolti se non avessimo conseguito il target. Il risultato è particolarmente importante perché  il FSE è uno dei fondi strutturali e di investimento europei  destinati a quelle che questa giunta ha sempre ritenuto delle priorità per la crescita e la coesione sociale: la  realizzazione di interventi a sostegno dell’inserimento occupazionale, la qualificazione delle risorse umane, la formazione mirata e alla promozione dell’inclusione sociale”.

Il POR FSE si articola in Assi e priorità di investimento. Al fine di contrastare le criticità occupazionali la Regione Marche, nell’ambito del POR FSE 2014/20, ha suddiviso così i 288 milioni a disposizione:

Asse 1 – Occupazione: 162,4 milioni di euro Asse 2 – Inclusione sociale 51,5 milioni di euro Asse 3 – Istruzione e formazione 53,4 milioni di ero Asse 4 – Capacità amministrativa 11,1 milioni di euro Asse 5 – Assistenza tecnica 9,5 milioni di euro.

 

 

 

DEFINITO IL CALENDARIO 2020 DELLE FIERE NAZIONALI ED ESTERE A CUI PARTECIPERA’ LA REGIONE MARCHE.  APERTE LE PRE-ISCRIZIONI

 

Definito il calendario delle manifestazioni fieristiche, a livello nazionale ed internazionale, a cui la Regione Marche  parteciperà nel corso del 2020. Lo annuncia l’assessore al Turismo Moreno Pieroni. “Si tratta – spiega – di vetrine nelle quali si presenterà, sia agli operatori che al grande pubblico, l’offerta turistica regionale, sviluppata su ben 10 cluster promozionali, accompagnati dall’offerta delle strutture di accoglienza, dei servizi del territorio e degli eventi di attrazione di cui le Marche sono ricche”.

Accanto alla fiere nazionali (BIT di Milano e TTG di Rimini) e internazionali quali MITT (Mosca), WTM (Londra), FREE (Monaco) si evidenziano anche altri interessanti appuntamenti di settore, quali: Destination Nature (Parigi), Vakantiebeurs (Utrecht), Wedding show (Londra) ed Holiday world (Praga).

La partecipazione a ciascun evento fieristico, che sarà sostenuto dall’Assessorato al Turismo della Regione Marche, è aperta a tutti gli operatori del settore, in forma singola o associata. Naturalmente sulla base degli interessi degli operatori sarà possibile integrare il calendario con ulteriori eventi che si svolgeranno nel corso del 2020.

La pre-iscrizione per la partecipazione alle fiere potrà essere effettuata sulla apposita sezione del sito web: https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Marche-Promozione/Partecipa-eventi-fiere

2020
DATA LUOGO TIPOLOGIA NOTE
16-19 Gennaio UTRECHT (Olanda) Vakantiebeurs Fiera B2B e B2C; 121.000 visitatori; stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
4-5 Gennaio OSLO

(Norvegia)

Fiera del Turismo Reiselivs Messen – promozione bike
30 gennaio-2febbraio ZURIGO

(svizzera)

Fespo Fiera B2B e B2C; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto ; 63.000 visitatori
24-26 gennaio DUBLINO (Irlanda) Holiday World Show Fiera B2B e B2C; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
26-28 gennaio VILNIUS (Lituania) “Adventur” Fiera del Turismo Centro espositivo Litexpo Fiera B2B e B2C; Spazio comune stand Tez Tour
6–9 febbraio BRUXELLES (Belgio) Salon des Vacances Fiera B2B e B2C; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
31 gennaio-2 febbraio RIGA (Lettonia) Balttour- Baltic International Travel Trade Fair Partecipazione Regione Marche nello stand della Teztour per lancio nuova destinazione
13-16 febbraio PRAGA (Repubblica Ceca) Holiday World Fiera B2B e B2C; 26.850 visitatori; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
19-23 Febbraio MONACO (Germania) F.R.E.E. Fiera B2B e B2C; 135.000 visitatori; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
9-11 Febbraio MILANO Fiera BIT Fiera B2B e B2C

 

4-8 marzo BERLINO (Germania) Fiera ITB Fiera B2B e B2C; 169.000 visitatori; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
17-19 marzo MOSCA (Russia) Fiera MITT Fiera B2B e B2C, stand ENIT

 

12-15 Marzo PARIGI (Francia) Smt Destination Nauture Fiera B2B e B2C; Spazio comune stand ENIT con le 4 regioni del centro Italia colpite dal terremoto
9-11 aprile BAKU (Azerbaijan) Aitf Fiera B2B e B2C; 5.000 visitatori; stand ENIT
19-22 aprile DUBAI (Emirati Arabi Uniti) ATM Fiera B2B e B2C; stand ENIT
14-18 maggio TORINO Salone del Libro Fiera B2C- Stand Regione Marche

 

12-14 maggio Francoforte (Germania) IMEX Fiera B2B e B2C; stand ENIT
21-23 settembre LONDRA (UK) The national wedding show Fiera B2B e B2C; stand ENIT
10-12 Ottobre RIMINI Fiera TTI Fiera B2B

 

5-7 Novembre LONDRA (UK) Fiera WTM Fiera B2B e B2C

 

1-9 Dicembre MILANO AF – Artigiano in fiera Fiera B2C

 

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