E’ questo il momento!
Le priorità dell’assessorato alle Pari Opportunità sono quelle di promuovere politiche efficaci in campo economico, culturale e sociale in favore delle donne.
Le disuguaglianze nei salari, nell’accesso alle cariche direttive, l’iniqua distribuzione dei carichi di lavoro familiari, la mancanza di incentivi e premialità per l’imprenditoria femminile credo siano il vero cuore della questione di genere. E non va trascurato il tema della rappresentanza politica femminile nelle istituzioni, questione cardine per perseguire questi obiettivi.
Già a fine della precedente legislatura la consigliera Letizia Bellabarba propose di introdurre la preferenza di genere, ovvero la possibilità per l’elettore di esprimere un solo voto o votare per un uomo e una donna. Proposta che non fu approvata per mancanza di tempo. Ripresi così la sua iniziativa, e francamente, ne ritenevo ovvia e scontata l’approvazione in tempi brevi: non c’è oggettivamente nulla di innovativo in questa proposta, che aveva e ha la sola ambizione di riportare la nostra Regione nel quadro costituzionale di rispetto delle norme sovraordinate, europee e nazionali che impongono l’adozione dello strumento della doppia preferenza di genere alle Regioni.
L’iter di questa proposta si è rivelato invece più lungo e ha incontrato diverse resistenze tanto che si è avviato un bellissimo percorso di lotta politica con associazioni, comitati, movimenti, organizzazioni sindacali e di categoria, ordini professionali, singole donne e colleghi/e di ogni connotazione partitica, di cui ho scoperto la grande passione e sensibilità. Ora mi auguro che, dopo tre anni, la proposta di inserire la doppia preferenza nella legge elettorale venga approvata nell’assemblea regionale di martedì 15 ottobre, ma spero altresì che il patrimonio di impegno delle donne e degli uomini che hanno portato avanti questa che diventata la loro battaglia e la battaglia per i diritti, non vada disperso.
Se lo vorranno, sarò al loro fianco ancora nel futuro per rendere la nostra società più equa dal punto di vista dell’equilibrio di genere, anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni. Manuela Bora