Alberto Arbasino, il ricordo del rettore Francesco Adornato, presidente della Fondazione Parisi-Fioroni

Alberto Arbasino, il ricordo del rettore Francesco Adornato, presidente della Fondazione Parisi-Fioroni

 

 

“Carissimo amico di Giosetta Fioroni! Con cui portò in scena una Carmen fuori dai canoni”. 

Macerata, 2020-03-24 – Il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, presidente della “Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni” ricorda con commozione lo scrittore e giornalista Alberto Arbasino, tra i protagonisti del Gruppo 63, venuto a mancare nei giorni scorsi.

“Il passo si fa sempre più fragile e incerto e quella generazione va rastremandosi – è la riflessione del prof. Adornato -. Ho conosciuto Arbasino ormai tanti anni addietro perchè era, di Giosetta Fioroni, un carissimo amico. Persona di vastissima  cultura, sorprendente per le connessioni e i rimandi complessi e irrefrenabili. Giurista di formazione con borsa Fulbright (anche La Capria la ebbe). Amabile conversatore, di intelligenza spumeggiante e velocissima e di un’ironia brillante  e tagliente. Apparentemente “leggero”, ma fortemente “aristocratico”. Avevano fatto insieme, nel 1967, a Bologna, con Gregotti – altro caro amico, che però non ho conosciuto – scenografo e lei costumista, una Carmen a dir poco fuori dai canoni classici e dentro gli schemi del Gruppo ’63. Furono subissati da critiche! Appena elaborata la scomparsa di Gregotti, arriva quella di Alberto, mio vicino di casa a Roma, con cui capitava spesso di incontrarsi per strada, oltre che a cena nelle diverse serate. Una giornata e, ancora di più, una serata difficile, come ho avuto modo di verificare, pur a distanza. Ma, mi illumina, a quest’ ora, un verso di Nina Berberova,  “per me questa sera è troppo chiara/questo vento è troppo silenzioso,/ bellissimo è solo l’orizzonte:/ confine di vive acque lontane”.

Alberto Arbasino, nato a Voghera il 22 gennaio 1930, laureato in diritto internazionale all’Università di Milano, ha vissuto a Roma dal 1957, l’anno in cui aveva esordito come scrittore con alcuni racconti, incoraggiato da Italo Calvino. Per i suoi 80 anni gli era stata dedicata, nel 2010, un’edizione critica nei Meridiani Mondadori.

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