Come eri vestita? “A Cuore Aperto” è la risposta del Minimo Teatro

Come eri vestita? “A Cuore Aperto” è la risposta del Minimo Teatro

Per l’8 marzo, a Montegranaro, Palazzo Conventati – Pinacoteca Fondo Gottardo Mancini, si è tenuta l’inaugurazione della mostra-progetto “Come eri vestita”, alla presenza del Commissario straordinario di Montegranaro, Francesco Martino, della Presidente della Commissione Sanità della Regione Marche, Consigliere regionale Elena Leonardi, dei rappresentanti dell’Associazione Philosofarte diretta da Barbara Mancini, e collegati per via telematica Ian Tsymbal del gruppo Amnesty International di Macerata e Maurizio Boldrini direttore del Minimo Teatro.

Di grande interesse gli interventi degli ospiti e le opere esposte concesse da LibereSinergie che cura in Italia la diffusione di un’iniziativa – alla quale ha collaborato anche Amnesty International di Macerata – che racconta storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita. Le storie esposte sono state tradotte in quattro lingue (italiano, inglese, spagnolo e francese). A questo si è aggiunta, in serata, l’azione scenica “A cuore aperto” della Compagnia Allievi Minimo Teatro al suo esordio ufficiale con l’interpretazione di Jennifer De Filippi, Serenella Marano, Chiara Marresi ed Elena Paoletti, per la regia di Barbara Mancini. Lo spettacolo, trasmesso in diretta fb dalle pagine della Pinacoteca e del Minimo Teatro, ha suscitato grande interesse nei numerosi spettatori a distanza per la scelta dei testi, tutti rigorosamente al femminile, tra i quali spiccano le pagine di  Louise Glück, Wis?awa Szymborska , Simone Weil, Maria Zambrano (consulenza letteraria di Elisabetta Moriconi, Oriana Nabissi, Maria Carla Romiti). Dense emozioni sono state trasmesse dalle attrici, nonostante la precarietà di riproduzione tecnica, bravissime nelle dissolvenze tra le innumerevoli ed enigmatiche forze e tenerezze che distinguono l’essenza del femminile. Nota a margine: dopo 39 anni è il primo spettacolo del Minimo senza la firma di Maurizio Boldrini, che come un normale spettatore ha seguito intenzionalmente lo spettacolo a distanza, per una volta Boldrini è stato spettatore invece che artefice delle sue “creature”.

 

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