dalla Regione Marche

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giovedì 24 marzo 2022  09:55

Il futuro della Strategia europea per la Regione Adriatico Ionica, se ne discute in un convegno ad Ancona

Rafforzare il modello di governance di EUSAIR, la Strategia dell’UE per la Macroregione Adriatico Ionica. E’ per discutere di questo obiettivo che il prossimo 7 aprile, ad Ancona, al Teatro delle Muse, si ritroveranno numerosi rappresentanti nazionali, dell’Ue e degli enti locali dei Paesi extra Ue che fanno parte della Strategia, per un evento dal titolo: “Il Futuro della Strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica: Politiche Macroregionali per Imprese, Comunità Ed Istituzioni”.
EUSAIR coinvolge quattro Paesi Ue – Croazia, Grecia, Italia e Slovenia – e sei non Ue – Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia – con la recente inclusione di San Marino.
EUSAIR – la terza strategia dell’UE, nata nel 2014 – in questi anni ha rappresentato un’opportunità unica per affrontare sfide che richiedono risposte comuni da parte dei territori coinvolti ma anche per favorire il percorso di integrazione nell’Ue dei Balcani occidentali.
Ogni sfida ambiziosa ha però bisogno di continuo rinnovamento. E’ in quest’ottica che si pone l’evento di Ancona, organizzato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzia per la Coesione territoriale e la Regione Marche, in qualità di partner italiano del progetto “EUSAIR Facility Point”.
Un recente rapporto della Commissione europea, pubblicato nel maggio scorso, sottolinea come EUSAIR possa favorire le relazioni orizzontali e tra territori nazionali e regionali, basandosi su un approccio di cooperazione tra pari per il raggiungimento di obiettivi comuni e nell’interesse di tutti i Paesi, UE e non UE, coinvolti. L’appuntamento di Ancona rappresenta l’opportunità di proseguire in questa direzione, in un momento in cui le drammatiche vicende internazionali impongono di rafforzare la collaborazione e le relazioni europee.
Dopo gli interventi di apertura del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e di Ferdinando Ferrara del Dipartimento per le politiche di Coesione – Presidenza del Consiglio dei Ministri, saranno tre le sessioni di lavoro previste.
La prima, dal titolo “Una nuova visione d’Europa: EUSAIR ed il processo di allargamento”, farà il punto della situazione attuale del processo di integrazione dei Balcani occidentali, la cui attuazione diventa sempre più importante, considerata l’evoluzione rapida del quadro politico europeo. Moderata da Luisa Chiodi, direttrice di OBC Transeuropa, seguiranno gli interventi di: Andrea Cascone – Unità Balcani MAECI – Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; Fabio Pigliapoco – Segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica; Miloš Prica, Rappresentante Ministero Affari Esteri (Bosnia ed Erzegovina); Ilir Melo – Coordinatore Nazionale EUSAIR, Ministero per l’Integrazione Europea e gli Affari esteri (Albania); Erblin Berisha – Esperto Governance Balcani Occidentali, Politecnico di Torino.
L’opportunità offerta dalla programmazione 2021-2027 dei fondi europei dedicati alle Politiche di Coesione – che rappresentano un’eccezionale opportunità per il raggiungimento degli obiettivi delle strategie macroregionali – sarà al centro della discussione a seguire, che verrà aperta da Jean-Pierre Halkin, a capo del Dipartimento della DG Regio, che si occupa di macroregioni e cooperazione territoriale. Moderati da Raffaella Coletti, ricercatrice del CNR, interverranno Massimo Gerli – Dipartimento per le politiche di Coesione – Presidenza del Consiglio dei Ministri; Ioannis Firbas – Coordinatore Fondi Europei Ministero Economia e dello Sviluppo Economico (Grecia); e infine Stella Arneri – Ministero dello Sviluppo Regionale e Fondi Europei (Croazia).
Nell’ultima sessione, saranno approfonditi il ruolo e le potenzialità dei diversi territori coinvolti nella Cooperazione territoriale europea (CTE) e in particolare del contributo allo sviluppo delle regioni transfrontaliere. L’obiettivo è quello di individuare percorsi e strategie comuni con EUSAIR. Il tema verrà introdotto da Battistina Cugusi, del Dipartimento per le politiche di Coesione – Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla quale seguiranno, moderati da Germana Di Falco dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, Lodovico Gherardi – Autorità di Gestione Programma ADRION; Anna Flavia Zuccon – Autorità di Gestione Programma Italia-Croazia; Mauro Novello – Segretariato Congiunto Programma Italia-Albania-Montenegro; Ivano Magazzù – INTERACT ; Iztok Škerli? – Pilastro III della Strategia EUSAIR – Qualità ambientale e Vlasta Klaric – Pilastro IV della Strategia EUSAIR – Turismo sostenibile.

 

 

giovedì 24 marzo 2022  16:24

Eccellenza Ospedale Torrette, presentato l’innovativo programma robotico con Sistema Da Vinci Xi per chirurgia epatobiliare

Eccellenza Ospedale Torrette, presentato l'innovativo programma robotico con Sistema Da Vinci Xi per chirurgia epatobiliare

 

Si amplia l’attività di chirurgia epatobiliare e pancreatica mininvasiva all’Ospedale regionale di Torrette, dove questa mattina è stato presentato dal professor Marco Vivarelli, direttore della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti, l’avvio di un innovativo programma robotico, attraverso l’impiego del sistema Da Vinci Xi.
Hanno partecipato, per l’occasione, l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini; il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, professor Gian Luca Gregori; il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, professor Mauro Silvestrini; il direttore della SOD Clinica Chirurgica Generale d’Urgenza, professor Mario Guerrieri; il direttore SOD Anestesia e Rianimazione dei Trapianti e Chirurgia Maggiore, dottoressa Elisabetta Cerutti.
La Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti si conferma dunque struttura di eccellenza e tra le principali annoverate nei registri italiani (IGoMils e IGoMips) ed internazionali di chirurgia mininvasiva epatica e pancreatica. “Una struttura di riferimento nella Regione Marche per il trattamento super specialistico delle malattie chirurgiche di fegato, vie biliari e pancreas”, ha commentato lo stesso Vivarelli.
“Potendo contare su tecnologie importanti e professionisti che sono tra i primi al mondo – ha detto l’assessore Saltamartini – ritengo opportuno insistere su una riorganizzazione del sistema sanitario marchigiano allocando le risorse di cui disponiamo, in fatto di personale medico-infermieristico, laddove appunto è maggiore la domanda. Quindi, sostanzialmente va un po’ parametrata la struttura operativa di questo ospedale di secondo livello per garantire una domanda di prestazioni e cura che molto spesso si rivolge verso il Nord Italia, specialmente per alcune patologie, quali, ad esempio, alcuni tumori molto invasivi”. “L’evento di oggi – ha continuato Saltamartini – dimostra che la sanità marchigiana ha professionisti, scienziati e tecnologia. Un patrimonio e un privilegio che deve essere comunicato ai cittadini non solo per dare loro la corretta informazione ma soprattutto per garantire che il giusto riconoscimento ai medici e alla ricerca scientifica sia tributato non solo attraverso riviste scientifiche ma anche dagli stessi pazienti”.
“E’ necessario – ha insistito Saltamartini – che i cittadini comprendano che esiste una differenziazione netta tra i livelli di assistenza ospedaliera nella nostra regione: ospedali di cure intermedie, prossimi ai cittadini; ospedali per acuti di primo livello, generalmente allocati nei capoluoghi di provincia; infine, l’ospedale di secondo livello, come quello di Torrette, che garantisce e fornisce prestazioni di alto livello. Ebbene, tutta questa importante attività deve essere compresa e posta a disposizione dei cittadini”.
L’approccio mininvasivo è diventato ormai sistematico e la chirurgia laparoscopica robot-assistita è una tecnica più avanzata della chirurgia mininvasiva. Dal 2016, la Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti registra un progressivo aumento degli interventi su fegato e pancreas condotti per via mininvasiva laparoscopica. Le resezioni epatiche mininvasive nel periodo 2016-2021 sono state 402. Le resezioni pancreatiche nello stesso periodo 224; mentre quelle pancreatiche mininvasive, nel periodo 2019-2021, sono state 51.
La chirurgia robotica epatobiliare e pancreatica, a differenza di altre discipline, è ancora in una fase iniziale d’utilizzo; anche se, in ogni caso, negli ultimi due anni vive un momento di forte espansione. L’ Azienda Ospedaliera di Ancona e la sua Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti ritengono fondamentale lo sviluppo di questo tipo di chirurgia, con l’obiettivo di ritagliarsi un ruolo di riferimento anche nel panorama nazionale.

 

 

 

LA GIUNTA REGIONALE APPROVA I PROGRAMMI FESR E FSE+ PER LA NUOVA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 21-27

 

Acquaroli: “Programmi frutto di un percorso condiviso con i territori”.

La giunta regionale ha approvato i programmi FESR E FSE+ per la nuova programmazione europea 21-27: oltre 1 miliardo di euro di risorse in arrivo per le Marche, articolata in POR (Programma Operativo Regionale) e POC (Programma Operativo Complementare). Mentre è in corso il negoziato per l’adozione formale dell’Accordo di Partenariato inviato dal Governo a gennaio, le proposte dei Programmi FESR e FSE+ sono già state approvate dalla Giunta regionale. Ora dovranno essere approvate definitivamente dall’Assemblea Regionale per l’inoltro all’UE.

Documenti ai quali si è arrivati attraverso un percorso lungo e importante che ha visto la Regione Marche, parte politica e parte tecnica, incontrare i territori, i Sindaci, i rappresentanti delle Associazioni di categoria, i Sindacati e le altre parti sociali per raccogliere istanze e suggerimenti.

“Un iter all’insegna della condivisione con i territori – così il presidente Francesco Acquaroli – e che si è dimostrato un metodo di lavoro basato sul confronto per poter al meglio orientare le risorse che arriveranno, calibrate sulle necessità reali. Attenzione doverosa per il sistema economico-produttivo, per il lavoro e la formazione, per l’ambiente e per il tessuto socio-culturale, per lo sviluppo, l’innovazione e la specializzazione intelligente del nostro territorio, il turismo e la cultura, le infrastrutture, ma anche attenzione al rilancio dei borghi in tutto il territorio regionale e delle aree interne. Non stiamo affrontando un periodo facile, sul nostro territorio pesano ancora le conseguenze della crisi economica, del sisma e della pandemia, oggi acuiti dagli effetti della crisi internazionale in corso che ha colpito in particolar modo alcuni settori deal nostro sistema produttivo e manifatturiero”.

SCHEDA

 

-POR E POC MARCHE 2021-2027 DI FESR E FSE+: IL QUADRO D’INSIEME

Il quadro delle risorse europee 2021-2027 dei POR e POC Marche FESR e FSE:

 

– FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE FESR: IL PROGRAMMA MARCHE 2021-27

La programmazione FESR 2021-27, con una dotazione di 585,68 mln€, affronta sfide senza precedenti. Il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021-27 (PR FESR), attraverso un lungo percorso di confronto con gli stakeholder, si prefigge, quale obiettivo principale, di contribuire allo sviluppo e al rilancio strategico del tessuto economico e sociale, favorendo la sostenibilità degli investimenti sul territorio marchigiano, il tutto attraverso l’attivazione delle 3 priorità strategiche dell’Unione Europea:

  • OS1 Un’Europa più Intelligente e Competitiva
  • OS2 Un’Europa più Verde
  • OS5 Un’Europa più vicina ai Cittadini

Al fine di rafforzare la struttura del sistema imprenditoriale ed economico delle Marche, verranno destinate all’OS1 il 55% delle risorse (pari a € 310,85 Mln di euro) finalizzate ad azioni volte principalmente alla specializzazione intelligente dell’economia regionale:

  • sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca, di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate per la transizione digitale:
  • promuovere i processi di collaborazione delle imprese (ecosistemi) ed innovare i loro servizi e prodotti;
  • promuovere l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti;
  • favorire lo sviluppo di start-up innovative;
  • consolidare e innovare la struttura finanziaria delle imprese.

Contestualmente il Programma mirerà a migliorare la capacità di imprese e cittadini di rispondere alle sfide di un’economia e una società sempre più globalizzate, sostenendo la digitalizzazione dei processi di produzione e offerta di beni e servizi e la creazione di un’architettura regionale e-gov che rafforzi l’efficienza e l’inclusività della PA, con particolare riferimento alle aree interne e in attuazione del paradigma del “Borgo digitale”.

L’altra sfida che mette in campo l’Europa è quella dell’obiettivo OS2 (un’Europa più verde) che si vede ancora più necessario a seguito della crisi energetica in atto. Questi obiettivi hanno un peso sulla dotazione complessiva del programma pari e € 220,42 Mln (39%) di cui allo sviluppo di Mobilità Sostenibile è destinato il 23% delle risorse.

La Regione intende intervenire in molteplici campi:

  • promozione dell’efficientamento energetico nelle imprese e nelle aree produttive;
  • interventi di efficientamento energetico ed adeguamento sismico degli edifici pubblici;
  • implementare l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili.
  • prevenire e ridurre i rischi ambientali, rafforzando così la resilienza dei territori;
  • differenziare le fonti di approvvigionamento idropotabile ed il trattamento delle acque reflue.

Altro importante obiettivo è quello di sostenere lo sviluppo di una mobilità sostenibile implementando interventi volti a rafforzare il sistema del Trasporto Pubblico Locale e investendo sempre di più nella mobilità elettrica e ciclistica.

Altra componente del Programma, anche se con risorse inferiori (6% del totale del programma), sono le azioni previste nell’OS5 e volte a promuovere gli Investimenti Territoriali Integrati (ITI).

In quest’ambito la Regione intende dare valore alle aree urbane. Per le aree interne occorre, invece, attivare azioni di policy integrate che stimolino la crescita di questi territori riducendo le sperequazioni tra i differenti territori e limitare le disuguaglianze, che la pandemia ha ulteriormente accresciuto.

Verranno pertanto attivate misure di sviluppo territoriale attraverso:

  • la tutela e valorizzazione delle risorse naturali con azioni di messa in sicurezza del territorio e la produzione energetica da fonti rinnovabili locali;
  • la tutela e valorizzazione degli attrattori culturali e naturali valorizzando la capacità turistica delle aree interne marchigiane;
  • il consolidamento del valore sociale ed economico dei borghi.

Alla programmazione FESR 2021-27 verrà affiancato il Piano Operativo Complementare (POC), uno strumento che garantisce una maggiore flessibilità nella programmazione ed attuazione delle misure.

Il POC con una dotazione finanziaria di 102,5 mln € e si concentrerà su:

  • nodi e reti infrastrutturali (Obiettivo Strategico 3 – Un’Europa più connessa);
  • strategie territoriali con particolare riguardo a Turismo e Cultura (Obiettivo Strategico 5- Un’Europa più vicina ai cittadini).

Elemento trasversale e prioritario per entrambi i programmi (PR FESR 2021-27 e POC) è la strategia di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche (in coerenza con la L.R. 29/2021).

 

La Regione intende dare supporto al tessuto socio-culturale ed economico-produttivo dei borghi e dei centri storici per assicurarne:

  • il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio;
  • l’avvio e la crescita delle PMI, con lo sviluppo di nuova occupazione;
  • la riqualificazione delle strutture ricettive di accoglienza per creare le condizioni di un turismo diffuso e sostenibile;
  • la tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, da parte di soggetti pubblici e privati.

 

-FONDO SOCIALE EUROPEO PLUS FSE+: IL PROGRAMMA MARCHE 2021-27

La proposta di PR FSE+ 2021-27 tiene conto delle indicazioni dei Comitati di Indirizzo e Tecnico, delle risultanze emerse dai cinque tavoli di lavoro attivati, oltreché di quanto emerso dagli incontri territoriali con le parti sociali e gli enti locali.

Nella predisposizione del Programma la Giunta ha ritenuto di aderire alla proposta della Ministro Carfagna di impostare la programmazione 2021-27 anche attraverso l’utilizzo di un programma complementare (POC).

In virtù di tale scelta, la programmazione FSE+ 2021-27 potrà contare su un programma, cofinanziato dalla Commissione europea, dallo Stato e dal bilancio regionale, con una dotazione complessiva di 296 milioni di euro, al quale si aggiunge un programma complementare, cofinanziato da sole risorse Stato, con una dotazione di quasi 50 milioni di euro.

La visione e la strategia di intervento è indirizzata allo sviluppo indirizzata a:

  • contrastare gli effetti scoraggiamento che allontanano i giovani dalla ricerca attiva di un lavoro; tutelare i livelli occupazionali e favorire l’inserimento occupazionale dei disoccupati cercando di contenere la crescita della disoccupazione di lunga durata, favorendo, in particolare, la formazione on the job (borse lavoro, borse di ricerca e altri)
  • mitigare le conseguenze sociali della crisi iniziata nel 2008 e aggravata dal sisma, dalla pandemia e, in prospettiva, anche dagli effetti della guerra russo-ucraina;
  • potenziare il raccordo tra Istruzione (Università e Istituti tecnici), Formazione (ITS, IFTS, ecc.) e imprese in modo da garantire un’offerta formativa più efficace in termini occupazionali;
  • sostenere, per quanto di competenza del FSE+, l’auspicato rilancio dell’economia regionale,

Tenuto conto degli obblighi regolamentari è stato disegnato un PR FSE+ articolato in 4 Assi principali Occupazione, Istruzione e Formazione, Inclusione sociale e Giovani.

 

Nell’Asse 1 relativo all’Occupazione (la cui dotazione è pari a 104 Mln di euro) si prevede di finanziare:

  • Interventi di politica attiva (borse lavoro e di ricerca, interventi a sostegno della creazione di impresa, percorsi IFTS) per favorire l’inserimento occupazionale dei disoccupati;
  • Interventi a sostegno della qualificazione dei Centri per l’Impiego e per la manutenzione evolutiva del sistema informativo lavoro regionale (Job Agency);
  • Interventi per le pari opportunità di genere che consentiranno sia il finanziamento di azioni per la conciliazione che l’erogazione di borse di studio per incrementare la numerosità di donne in possesso di lauree tecniche.

L’asse 2 di Istruzione e Formazione ha una dotazione di 44 Mln di euro e prevede interventi per il finanziamento di:

  • azioni “di sistema” per qualificare i sistemi regionali della formazione e dell’istruzione (ad esempio interventi per la didattica innovativa; dispositivo regionale di accreditamento delle strutture formative; dispositivo regionale di certificazione delle competenze);
  • interventi di formazione permanente (indipendente cioè dalla condizione occupazionale degli allievi) rivolte anche ai dipendenti pubblici e finalizzati, tra l’altro, ad incrementare la quota di popolazione in possesso di un diploma di scuola media secondaria superiore.

Nell’Asse 3 relativo all’Asse Inclusione sociale, con una dotazione di 91 Mln di euro, sono state previste iniziative di:

  • finanziamento di Tirocini di inclusione sociale oltreché di interventi di politica attiva destinati a soggetti appartenenti a categorie svantaggiate, compresi i disoccupati di lunga durata. Nell’ambito dello stesso obiettivo, è però prevista, per la prima volta nella programmazione comunitaria, una linea di intervento finalizzata al finanziamento di interventi di innovazione sociale a favore degli Enti del Terzo Settore;
  • potenziamento degli Ambiti Territoriali Sociali. In questo caso sono state previste risorse molto più elevate ed un’estensione della tipologia di servizi che gli Ambiti dovranno erogare alla popolazione presa in carico. Un’attenzione particolare sarà prestata ai servizi di assistenza per le persone non autosufficienti.

Infine l’Asse 4, relativo ai Giovani, ha una dotazione di 44,7 Mln di euro e finanzierà i dottorati industriali e il servizio civile oltre a interventi formativi. È prevista inoltre una linea di intervento per l’erogazione di borse di studio triennali che saranno concesse per favorire l’acquisizione di diploma di laurea breve a studenti meritevoli appartenenti a famiglie a basso reddito Isee.

Per quanto riguarda infine il Programma complementare, che prevede ulteriori risorse per circa 50 mln di euro, saranno finanziati interventi a favore dell’adattabilità delle imprese alle mutate condizioni e alle crisi in atto (formazione continua, contratti di solidarietà difensivi, ecc.) e gli aiuti alle assunzioni, non inseriti nel PR FSE+ per evitare la sovrapposizione con interventi analoghi del PNRR.

Anche nel caso dei programmi FSE+ (sia quello comunitario che il POC) è centrale e agisce trasversalmente la strategia di rivitalizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche (in coerenza con la L.R. 29/2021).

 

 

ZES MARCHE: PRIMO TAVOLO COVOCATO DA REGIONE E CAMERA DI COMMERCIO CON CATEGORIE E SINDACATI

Agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per un’area di 1.786 ettari (dato confermato dal Nuvap del Dipartimento Coesione). Sono le caratteristiche principali della Zona economica speciale che potrebbe essere istituita nelle Marche a breve.

La Regione e la Camera di Commercio questa mattina hanno convocato un tavolo con le associazioni di categoria e le parti sindacali per definire la migliore strategia utile a declinare le potenzialità della ZES. Presenti all’incontro anche l’assessore Stefano Aguzzi e i consiglieri regionali Carlo Ciccioli, Jessica Marcozzi, Renzo Marinelli, Andrea Putzu. Tra due settimane circa tutti gli stakeholders si riuniranno di nuovo per confrontare riflessioni e proposte alla luce delle informazioni acquisite nell’incontro di oggi.

“La Zes è uno strumento riconducibile ad un’area geografica – ha spiegato l’assessore al Bilancio Guido Castelli –  costituita da territori anche non adiacenti, ma legati tra loro da nessi economici e funzionali con agevolazioni e positive ricadute sulle comunità coinvolte. Si tratta di un progetto ad ampio respiro che mira ad intercettare semplificazioni amministrative, finanziamenti infrastrutturali e misure di agevolazione fiscale a sostegno delle imprese operative e ubicate nell’area. Prerequisito per la Zes è l’inquadramento della Regione Marche tra le «regioni in transizione» contenuta nella proposta di Accordo di Partenariato inviato alla Commissione Europea il 17 gennaio 2022. L’Accordo dovrebbe essere formalmente approvato entro maggio 2022 e, una volta sancito il nuovo status della nostra Regione, si potrà procedere all’avvio del percorso di riconoscimento di una ZES prevede la stesura di un Piano di Sviluppo Strategico. Per farci trovare pronti quando sarà il momento abbiamo quindi riunito tutti i corpi intermedi del territorio e in base al principio di sussidiarietà, molto caro alla giunta Acquaroli, procederemo ad una mappatura delle zone potenzialmente ammissibili ai benefici così che si possa procedere alla zonizzazione dei territori da includere nella ZES sulla base di scelte che verranno sottoposte al vaglio del consiglio regionale”.

“Oggi – ha proseguito Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche – abbiamo aperto la riflessione istituzionale sulle prospettive legate all’individuazione di zone economiche speciali nella nostra regione; un primo passo cui seguiranno incontri di approfondimento sempre con il sistema associativo regionale. Con la regia di palazzo Raffaello, Camera Marche conferma la volontà di collaborare e farsi da raccordo naturale tra le realtà produttive rappresentate nei propri organi per ponderare le opportunità della ZES che potrebbe costituire un valore aggiunto alle altre misure su cui il tessuto economico marchigiano può già contare”.

La ZES è uno strumento individuato a livello nazionale per le Regioni in ritardo di sviluppo e in transizione, definito nei dettagli dalla legge. Deve comprendere almeno un’area portuale di rilevanza strategica, ossia con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315/2013, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Il porto di Ancona ha le caratteristiche richieste. La ZES presuppone un Piano Strategico centrato sullo sviluppo di infrastrutture nelle aree portuali, retroportuali e ad esse connesse (es. aree industriali, infrastrutture di collegamento). Consente il riconoscimento di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per l’esercizio di attività economiche da parte di aziende già operative o che si insedieranno nelle aree ZES.

Le possibili declinazioni della ZES, centrata sul porto di Ancona, sono:

  1. ZES Marche – secondo l’impostazione tradizionale prevista dalla normativa;
  2. ZES Sisma (ZESS) – focalizzata al sostegno dell’area sisma;
  3. ZES Interregionale Marche-Abruzzo, da sviluppare in connessione con il progetto già approvato dell’Abruzzo, per costituire una ZES medio-adriatica
  4. Esistono poi profili «analoghi» alla ZES, quali le ZLS – Zona Logistica Semplificata (ad es. Emilia Romagna, Veneto, Piemonte).

 

 

giovedì 24 marzo 2022  18:56

Gli strumenti Simest a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese marchigiane: a Mondolfo focus su finanziamenti agevolati e nuova operatività Pnrr

Gli strumenti Simest a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese marchigiane: a Mondolfo focus su finanziamenti agevolati e nuova operatività Pnrr

 

Finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per la transizione digitale, la partecipazione a fiere e mostre internazionali, per sviluppare l’e-commerce. Sono a disposizione delle imprese marchigiane che vogliono internazionalizzare la produzione e diversificare i mercati di sbocco. Vengono concessi da Simest: la società del gruppo Cassa depositi e prestiti (controllato dal ministero Economia e Finanza) e partecipata dalle principali banche e associazioni di categoria.

La Regione Marche e Simest hanno siglato un accordo di collaborazione lo scorso 12 gennaio per promuovere iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle filiere produttive regionali, in particolare quelle che coinvolgono le piccole e medie imprese. A Mondolfo (PU), presso l’azienda Sodico Snc si è svolto il primo dei tre eventi informativi previsti dall’intesa.

Dopo i saluti introduttivi e la presentazione dell’accordo, a cura del vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Internazionalizzazione, per la Simest Francesco Tilli ha presentato le attività della società e Gabriella Severi i finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto disponibili anche per la nuova operatività del Pnrr.

“Questi incontri servono a far conoscere le opportunità sulle quali la Regione sta lavorando per promuovere la crescita internazionale del sistema produttivo marchigiano – ha evidenziato Carloni – Possibilità concrete su cui costruire iniziative imprenditoriali capaci di agevolare la ricerca di nuovi mercati. Chiara e forte è la volontà della Regione di fare sinergia con il sistema Paese e con tutti gli strumenti finanziari esistenti, declinandoli secondo le esigenze che vengono dal territorio”. Carloni ha poi ricordato le misure di sostegno adottate dalla Giunta regionale lunedì scorso, per fronteggiare le ricadute economiche del conflitto in corso tra Russia e Ucraina “Due marcati di riferimento per le Marche che, da soli, senza contare le aree di influenza, valgono 380 milioni di euro, concentrati in settori trainanti come quello della calzatura. Abbiamo previsto misure per circa 15 milioni di euro a sostegno delle imprese, modulati su diversi livelli d’intervento. La Regione c’è, gli strumenti per reagire alla crisi ci sono, l’importante è fare squadra e cogliere le opportunità predisposte”.

Simest accompagna le imprese italiane lungo tutto il ciclo di internazionalizzazione: dalla prima valutazione di apertura a un nuovo mercato, fino all’espansione con investimenti diretti. Tre le opportunità previste: finanziamenti agevolati con risorse Ue in ambito Pnrr, partecipazione al capitale, credito all’export. Gli investimenti favoriscono la transizione digitale (almeno il 50% del finanziamento) e la competitività sui mercati esteri; la creazione o il miglioramento di una nuova piattaforma aziendale di e-commerce o l’accesso a una piattaforma di “terzi” per vendita di beni con marchio italiano; la partecipazione delle pmi a fiere (anche virtuali) e altri eventi di carattere internazionale.

 

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