Apoteosi Sinner: sconfigge Medvedev al quinto set e conquista gli Australian Open

Apoteosi Sinner: sconfigge Medvedev al quinto set e conquista gli Australian Open

Finalmente oggi, domenica 28 gennaio 2024, arriva il battesimo Slam per Jannik Sinner. Nella finale dell’Australian Open il campione altoatesino si impone in rimonta su Daniil Medvedev per 36 36 64 64 63, dopo un’epica battaglia di quasi quattro ore.

 

Non è facile essere Sinner ma a lui riesce benissimo. Non è facile giocare la prima finale Slam da favorito, e Jannik parte infatti contratto, mentre Medvedev sembra in giornata di grazia, sia al servizio, sia con l’insidiosissimo rovescio. Essendo rimasto in campo molto più a lungo di Sinner in queste due settimane, reduce dall’infinita maratona con Zverev in semifinale, il russo fa di tutto per non invischiarsi in quegli scambi interminabili da fondo che sono il suo abitale campo di battaglia e tenta, riuscendoci, di abbreviare ogni quindici con vincenti e inedite con incursioni a rete. Sinner non trova le contromosse, ha una percentuale bassa di prime palle, fatica come non mai con il timing in risposta e sulla diagonale del rovescio è letteralmente schiacciato da Medvedev. Dopo aver ceduto il primo set per 63 con due turni di servizio lasciati all’avversario, il secondo sembra andare addirittura peggio, ma sul finale del parziale arriva il consiglio giusto dall’angolo. Vagnozzi suggerisce a Sinner di stare più dietro sul servizio dell’avversario e la nuova strategia funziona, se non per recuperare un set già compromesso, per dare il via alla rimonta. Da quel momento Sinner inizia a fare il gioco nel quale è solitamente maestro Medvedev. Non tenta mai la risposta vincente ma risponde profondo per iniziare scambi che possano sfiancare il russo, la cui palla nel frattempo viaggia più lentamente e le cui sicurezze iniziano ad essere un poco alla volta minate. Sinner fa il Medvedev, insomma, alzando la percentuale di prime e rischiando molto meno. Al decimo game del te rzo set, sul 54 Sinner, c’è il momento di svolta, Medvedev cede il servizio e con esso il set e si rifugia negli spogliatoi per ritrovare la concentrazione e scacciare dalla mente i fantasmi della finale che sullo stesso campo giocò e perse contro Nadal nel 2022 dopo essere stato in vantaggio per due set a zero.
Il quarto set è la fotocopia del terzo, con Sinner che continua a martellare da fondo costringendo all’errore un Medvedev sempre più stanco. Stesso break decisivo al decimo game: si va al quinto.
Il parziale decisivo inizia con un game al servizio chiuso da Sinner con un ace con la seconda di servizio, un bel segnale, altroché. L’italiano sembra padrone del suo destino, anche se il russo è uno dei giocatori più duri a morire del circuito, del quale è stato anche per diverse settimane numero uno. Dopo tre ore e mezzo di gioco, però, Jannik riesce a rubare il servizio a Medvedev e a portarsi avanti 42. Da lì in poi, ogni quindici è un passo verso la storia del tennis, fino all’ultimo dritto vincente lungolinea che chiude i giochi e permette a Jannik Sinner di liberare la sua gioia. Primo italiano a vincere gli Australian Open, l’italiano più giovane di sempre a conquistare uno Slam. E pensare che anche solo quest’estate in pochi avrebbero scommesso su un’ascesa così rapida del nostro tennista. Gli ultimi mesi di Sinner sono stati talmente incredibili però che se non li avessimo visti con i nostri occhi non li avremmo creduti possibili. I titoli di Pechino e Vienna a ottobre e poi a novembre le splendide ATP Finals a Torino e la conquista della Coppa Davis con la maglia azzurra nell’indimenticabile settimana di Malaga. Una serie di risultati che lo rendono virtualmente il miglior giocatore del mondo, anche se domani il ranking lo vedrà ancora al quarto posto dietro Djokovic, Alcaraz e Medvedev. Il titolo degli Australian Open è la consacrazione definitiva. Per Jannik ormai non ci sono più aggettivi e nemmeno più limiti. Buona carriera, campione!

 

 

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