Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 02:13 di Dom 19 Mag 2024

Hereafter

di | in: Recensioni

Hereafter

di  Renzo Vitellozzi


Tre episodi paralleli ambientati in tre grandi città del mondo, Parigi, San Francisco e Londra. Tre drammatiche vicende in cui i protagonisti, Marie (Cècile de France), George (Matt Damon), e Marcus (George McLaren) si trovano, in maniera diversa, a diretto contatto con la morte. Marie è una giovane giornalista televisiva francese di successo che si salva miracolosamente durante lo tsunami indonesiano. George è un operaio californiano, ex sensitivo; per lui la capacità di mettersi in contatto con i morti, più che un dono, è un’autentica condanna. Infine il timido ragazzino londinese Marcus, madre tossica e fratello gemello dell’amatissimo Jason morto in un incidente stradale. Con la perdita delle cose più care, i destini dei protagonisti sembrano segnati. I contatti dolorosi con la morte non sono senza conseguenze; spezzano progetti, sogni e certezze. Nel finale le tre storie convergeranno e nella città di Londra si concluderà l’odissea dei tre protagonisti. Uno spiraglio di luce illuminerà le loro solitarie esistenze, una sorta di mutuo soccorso, quanto basta per dare spazio alla loro massima aspirazione: ripartire, con la speranza di una vita migliore, di un’esistenza normale.

Ennesimo capolavoro dell’ottantenne regista americano, che con la vecchiaia sembra trovare nuovi stimoli e maggiore ispirazione. Il difficile tema della morte e dell’al di là viene trattato con estrema delicatezza e con la grazia di un poeta. La missione del regista non era, chiaramente, quella di trovare e dare risposte, ma solo di seminare dubbi e far riflettere lo spettatore. Aiutato da una sceneggiatura efficace ed equilibrata, Eastwood muove le scene e gli attori a meraviglia, fino ad amarli, a farli suoi, come sempre. Sono lontani, direi remoti, i tempi della “trilogia del dollaro” e dell’ispettore Callaghan. Da un paio di decenni l’ex pistolero sembra ormai un’altra persona; dirige i suoi film con mano sempre più sicura, attenta e misurata, calibrando sapientemente i vari registri, esplorando sfumature e zone d’ombra. I riferimenti al cinema europeo sono piuttosto espliciti, tanto che “Hereafter” si può definire il film “francese” di C. Eastwood. L’episodio del dodicenne Marcus è esemplare. Una pagina intensa di cinema che ci riporta ai momenti d’oro del neorealismo italiano del dopoguerra. L’espressività del giovane attore George McLaren lascia attoniti. Impeccabile la colonna sonora di cui lo stesso regista è autore e che ascoltata attentamente ci rimanda ai concerti per pianoforte di Rachmaninov.

Film limpido, di una chiarezza abbagliante, che arriva diretto al cuore. E, visti i tempi, ne abbiamo quanto mai bisogno.




5 Febbraio 2011 alle 1:11 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata