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Matteo Salimbeni, Vanni Santoni “L’ascensione di Roberto Baggio”

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“L’ascensione di Roberto Baggio” (Mattioli 1885, 2011 – euro 15,90)

Raccontare la parabola sportiva di Roberto Baggio attraverso le voci di una serie di personaggi inventati e più o meno surreali: è questa la sfida lanciata e vinta da Vanni Santoni e Matteo Salimbeni ne “L’ascensione di Roberto Baggio”.


Talento purissimo in un corpo di cristallo, Baggio è stato probabilmente il più grande campione che il calcio italiano abbia mai avuto. Basti ricordare i suoi gol universalmente amati – quello segnato al Napoli con la maglia della Fiorentina, quello segnato alla Cecoslovacchia a Italia 90 e quello fatto alla Bulgaria nella semifinale di USA 94, quello su calcio d’angolo con la maglia del Brescia – e quelli meno noti che ogni appassionato tiene però ai primissimi posti della propria classifica di reti da ricordare.
Eppure il palmares di Baggio è impietoso: in venti anni di carriera il fantasista di Caldogno ha vinto 2 campionati italiani (Juve 94-95; Milan 95-96), 1 Coppa Italia (Juve 94-95) e 1 Coppa UEFA (Juve 92-93). Anche il fan più sfegatato non faticherebbe ad ammettere che si tratta di un bottino stranamente scarso per un calciatore che dovrebbe essere annoverato tra i più grandi di sempre. “Roberto Baggio ha conquistato i trofei che un campione, o un qualsiasi atleta bravo e fortunato, raggiunge in un lustro”, scrivono Santoni e Salimbeni. A questo si aggiunge una beffa, per la generazione cresciuta con Holly & Benji, a cui Baggio ha regalato l’illusione di poter diventare campioni del mondo con il funambolismo e la magia bianca. I ragazzini cresciuti con Holly & Benji hanno dovuto vedere il loro funambolo bistrattato da tutti i tecnici d’Italia, contestato e non giudicato degno dai Lippi e dagli Ulivieri, e per diventare campioni del mondo hanno dovuto aspettare l’Italia dei Cannavaro, dei Grosso, dei Materazzi e dei Gattuso.
Eppure di Roberto Baggio nessuno si scorda, perché per ogni appassionato di calcio il “Divin Codino” ha rappresentato, almeno per un momento, l’eterna giovinezza e l’eterna bellezza. Vale anche per i tanti personaggi del libro (il bagarino, l’uomo delle pulizie, il giardiniere, il giornalista…) che, ciascuno con il proprio personale ricordo, disegnano il mosaico multicolore di una vicenda sportiva e umana fuori dall’ordinario.





4 Marzo 2012 alle 20:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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